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Su Circo di maggio

In copertina ci sono i cosacchi del Kazakistan, ma il numero di maggio della rivista Circo è marcatamente “made in Italy”. Si apre con due editoriali: “Valori che scompaiono” s’intitola quello di Egidio Palmiri, e prende spunto dai lutti che in quest’ultimo periodo hanno colpito il circo italiano. “Il circo da Papa Benedetto” contiene invece il caloroso invito di Antonio Buccioni, presidente dell’Ente Nazionale Circhi, a cogliere come occasione storica alla quale non sarà possibile mancare, l’Udienza speciale che il Santo Padre riserva al circo e allo spettacolo viaggiante il prossimo 1 dicembre.
Il primo servizio è quello dedicato alla Giornata mondiale del circo, con un bilancio generale, i messaggi principali (a partire da quello del card. Vegliò e di Stephanie di Monaco) e un focus sull’evento clou, quello promosso dall’Accademia d’Arte Circense a Verona che ha visto la presenza di un pubblico numerosissimo, intorno alle 4 mila presenze nell’arco dell’intera giornata.
Si prosegue con il “codice di condotta” che punta a regolamentare la questione animali nei circhi, con il resoconto della riunione promossa dall’Enc lo scorso 16 aprile e si arriva a due interviste ad altrettanti protagonisti del circo: “Enis Togni, Americano d’Italia” (di Claudio Monti) e “Elio Casartelli, l’amore del pubblico” (di Francesco Mocellin). Nelle due conversazioni emerge uno spaccato delle problematiche dei complessi nazionali, ma anche la possibilità di fare confronti col passato per capire il presente.
Ancora, fra le “notizie sparse” a cura di Flavio Michi, si possono trovare i 50 anni del Kinderzoo di Knie, la toccante vicenda di Vigor Bovolenta, la laurea honoris causa a Franco Dragone, Redy Montico al Cirque d’Hiver, Manuel Farina, Mimmo di Lello, Jones Coda Prin al Cirkusz Eotvos, il “grande mago” Alessandro Politi da Moira Orfei ed altro.
Ruggero Leonardi scrive un ricordo di Fiorenza Colombo Togni, una vita che è una cartina di tornasole del circo del Novecento.
“Da Anfiteatro a Circo”: Antonio Giarola analizza due rare incisioni conservate al Cedac e riflette sulle modalità d’uso del termine Circo contestualmente alla nascita del nuovo format di spettacolo in Inghilterra attorno alle imprese londinesi del leggendario Philip Astley e dei suoi emuli e concorrenti Hughes e Didbin.
Per la rubrica d’arte, Stefania Ciocca si addentra nel “Realismo magico” di Antonio Donghi, mentre il reportage di Alessandro Serena è dedicato a Odessa: Clown dell’altro mondo.

Short URL: https://www.circo.it/?p=18789

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