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Solo animali nati in cattività, in pista veri artisti

Benedetto XVI sorride davanti a un leoncino del circo Medrano

Nella seconda metà del ‘900 nei circhi di tutto il mondo è cambiato radicalmente il rapporto tra animali nati in cattività e addestratori.

L’addestramento circense moderno è basato su una forma di rispetto reciproco e di collaborazione tra uomo e animale, come confermato da diversi etologi e veterinari.

La situazione odierna per quanto riguarda gli animali sotto il tendone del circo è la seguente:

gli animali che si esibiscono sono nati in cattività da più generazioni e quindi hanno sviluppato un comportamento ed un’

istintività diversi da quelli allo stato selvaggio;

le frequenti riproduzioni di animali come i felini o i ruminanti all’interno dei circhi, testimonia il loro perfetto stato di salute fisico e psicologico. Animali in via d’estinzione, come ad esempio le tigri, difficilmente si riproducono con tale frequenza come nei circhi;

in Italia da molti anni gli “zoo viaggianti” al seguito dei circhi ospitano solo gli animali che prendono parte allo spettacolo;

gli animali che si esibiscono nei circhi vengono ospitati in recinti e gabbie estensibili che vengono ampliate nelle occasioni di sosta sotto il controllo di veterinari. Durante gli spostamenti da una città all’altra agli animali viene consentito un regolare riposo e movimento garantendo condizioni di viaggio di assoluto rispetto delle specie ospitate;

nell’addestramento moderno gli esercizi compiuti dagli animali si basano esclusivamente sui movimenti e le posizioni conformi alla loro natura e al loro istinto, quindi assolutamente privi di forzature.  Qualunque atteggiamento o postura dell’animale ai quali nel circo viene dato un valore “coreografico”, hanno una precisa rispondenza in natura. Gli esercizi escludono fatica eccessiva o, ad esempio, quel tipo di stress al quale sono sottoposti i cavalli da corsa in occasione delle competizioni;

le tecniche di addestramento moderne hanno sviluppato una comunicazione evoluta tra uomo e animale: per sviluppare un tipo di riflesso o guidare una serie di movimenti, non si fa assolutamente uso della forza fisica. La frusta o il bastone restano nelle mani dell’addestratore solo come strumenti di guida e orientamento;

da tempo sono scomparse dagli spettacoli quelle esibizioni che umiliavano l’animale con un antropomorfismo di cattivo gusto (animali vestiti con gonnelline o cappelli, o che impiegano strumenti musicali) nel rispetto della naturalezza dell’animale;

dagli anni 80 l’Ente Nazionale Circhi ha deciso di abolire completamente le esibizioni di scimpanzé e le “foto ricordo” con cuccioli di animali di qualunque specie.