Questa notte (18-19 febbraio 2012, ndr) Serena Bassano ha raggiunto suo padre e sua madre. Si è ricongiunta a loro, proprio come aveva sempre desiderato, invocando il corso della vita.
Serena la conobbi molti anni fa. In quel tempo ero assessore alla cultura a Busalla. Avevo avuto il suo numero di telefono per l’organizzazione di una serie di eventi che volevamo collegare alla figura di Gilberto Govi. A Genova, non si poteva parlare di Rina e Gilberto Govi senza passare attraverso la memoria e la cultura di Serena Bassano.
Ci incontrammo per la prima volta alla stazione di Genova Brignole. Lei sarebbe venuta a Busalla, a parlarci di Govi. Era il tempo in cui i cellulari e internet non erano così diffusi. Così per riconoscerci, lei mi disse che avrebbe tenuto tra le mani il suo libro Il teatro di Govi (scritto a quattro mani con il suo amico di sempre Mauro Montarese).
Si, perché Serena aveva dedicato tutta la sua vita al teatro e al circo. Sarebbe impossibile scrivere tutto quello che ha fatto nella vita: l’attrice, la diffusione delle opere di Gilberto Govi (a lei dobbiamo il fatto di aver trovato in allegato a quotidiani e riviste le commedie di Govi), la memoria storica del teatro (tradotta in numerose tesi, delle quali è sempre stata correlatrice), libri sul teatro, la conservazione della memoria dell’opera di Luigi Bassano (suo zio), mostre, critiche, articoli di giornali: insomma un sugo di mare atto a promuovere gli amori della sua vita: il teatro e il circo.
A me ha insegnato tanto. Mi ha dedicato tantissimo tempo, non saprei quantificarlo. Mi è stata vicina nei momenti difficili, supportando le mie scelte e incoraggiandomi nel perseguire la strada scelta. Perché il teatro insegna alla vita, e chi ha fatto teatro può insegnare la vita, anche ai giovani.
Negli ultimi anni, affrontando la malattia che ti toglie i ricordi, Serena ha sofferto. Lontano dall’affetto di tutti i suoi amici. Spero che per questo possa perdonarci e che ora, accanto a suo padre e sua madre, possa ritrovare il significato del suo nome, così fortemente voluto da suo nonno.
Grazie Serena, grazie di tutto.
Fabrizio Fazzari
Genova Mentelocale