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Sandro Ravagnani sogna al cinema

Sandro Ravagnani

Un uomo tarchiato con indosso una polo che fatica a contenerne i muscoli sposta una Fiat Mirafiori alzandola a mani nude tra le facce incredule dei suoi compaesani sardi. Ancora lo stesso personaggio, stavolta in tuta rossa attillata da lottatore, gonfia una borsa dell’acqua calda fino a farla scoppiare davanti a una platea di appassionati di boydbuilding. È di nuovo lui l’uomo sdraiato su una panca all’aperto, sotto l’occhio attento di Arnold Schwarzenegger che gli controlla i pesi da sollevare. Sono tutte immagini tratte da Pumpin Iron, il film documentario del 1977 di George Butler e Robert Fiore sull’ascesa di Schwarzenegger alla consacrazione di Mr Olympia. L’uomo invece si chiama Franco Columbu, anche lui è un bodybuilder, anche lui vincerà il titolo di Mr Olympia per due volte, unico italiano nella storia, e quello di Mr. Universo.
Columbu è nato nel 1941 a Ollolai, duemila abitanti in provincia di Nuoro, ma continua a vivere nell’America che gli ha dato l’opportunità di diventare uno dei big del bodybuilding professionistico. La storia di Columbu è lunga: prima emigrante in Germania, poi manovale e pugile, quindi di nuovo emigrante in America, conquistata insieme al suo amico Schwarzenegger di cui è stato anche testimone di nozze. Oggi lo si può rintracciare a Los Angeles, Blvd Westwood, dove presiede un centro di cura e terapie. Nella vita ha fatto l’attore in Conan il barbaro e Terminator, il produttore cinematografico di film e di documentari sulla sua Sardegna, lo scrittore, il recordman da Guinness dei primati grazie ai suoi potenti polmoni e il chiropratico (riconosciuto ufficialmente dal suo amico governatore della California). È sopravvissuto a un tremendo incidente al ginocchio mentre era in pedana e all’operazione successiva. Nel 1988 è stato anche insignito di una onorificenza dall’allora presidente Francesco Cossiga.
La leggenda dell’italoamericano alto 1,65 e vincitore di Mr Olympia, la più importante manifestazione del settore, ritorna in un piccolo film in uscita a luglio in Italia. Si intitola Dreamland, la terra dei sogni, ed è l’opera prima di una singolare coppia: il regista Sandro Ravagnani (ex procuratore del Circo di Moira Orfei, attuale membro della commissione consultiva circhi e spettacolo viaggiante) e l’attore Ivano De Cristofaro (personal trainer di Valeria Marini, Ciccio Graziani, Rosita Celentano, Antonio Rossi e vincitore del concorso del Più bello d’Italia in Usa). Il film è prodotto dalla World Business Entertainment di Milano in collaborazione con il settantenne Franco Columbu, inoltre ha ottenuto il riconoscimento dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali ed è il primo episodio di una trilogia.
Dreamland è la storia di un ex pugile nella little Italy di Milwaukee, una delle tante isole di emigranti sparse per l’America, un uomo che ha cambiato vita e si è messo a fare il falegname. L’ex pugile è ovviamente Franco Columbu. Ma Dreamland è anche una storia romantica di formazione che negli intenti ricorda Rocky Balboa fino a spingersi verso i più recenti The Wrestler e Gran Torino, senza tragedia però. Columbu soccorrerà un bullo di quartiere che in precedenza lo aveva insultato e aggredito, scoprendo di esserne il padre adottivo. Allora gli insegnerà a boxare per riscattarsi da una vita frustrata e violenta.
Chi ha già avuto modo di vedere il film confessa di non aver trovato un prodotto all’altezza delle intenzioni. Ma l’omaggio a Columbu pare colpire nel segno. Basteranno a evocare il riscatto di un manovale italiano le riprese effettuate dentro la Gleason’s Gym, la leggendaria palestra della boxe a Brooklyn, set di scena per Toro Scatenato e Million Dollar Baby, dove il primo a laurearsi campione tra i 132 pugili provenienti dalla Gleason fu Jake La Motta? Ingenuo e generoso lo era anche Rocky. Ma forse al cinema c’è spazio anche per la favola di Franco Columbu.
Linkiesta

La prima proiezione di Dreamland, la terra dei sogni è prevista il 27 giugno alla XVII edizione de L’Isola del Cinema, a Roma, in occasione delle celebrazioni dei 150 anni dell’Unità d’Italia, e sarà intitolata ai talenti Italiani.

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