“Un dialogo fra animalisti e circensi è possibile. Sono consapevole che si parte per una maratona e non per la cento metri, però ci si può provare”. Parole nuove per le orecchie degli associati all’Ente Nazionale Circhi, quelle pronunciate questo pomeriggio da Monica Cirinnà, punta avanzata della galassia animalista, approdata al Comune di Roma in veste di assessore alla tutela degli animali sia con il sindaco Walter Veltroni e sia con Francesco Rutelli. Tanto che lei stessa ha notato: “Penso sia la prima volta che un animalista parla in un contesto di questa natura e personalmente lo ritengo un segno non indifferente”.
Monica Cirinnà ha detto di avere accettato con piacere l’invito che le ha rivolto il neopresidente dell’associazione di categoria dei circhi, Antonio Buccioni, ad intervenire all’assemblea dell’Enc che si è svolta nella sede dell’Agis, davanti ad una platea gremita che, fra gli altri temi, si è occupata di un ambizioso progetto che vedrà nei prossimi mesi dispiegarsi una campagna di comunicazione nazionale sull’arte della pista rivolta ai media e alle istituzioni centrali e periferiche. La giornata si era aperta con l’incontro al Quirinale fra il segretario generale alla presidenza della Repubblica, Donato Marra, e il consiglio direttivo Enc guidato da Antonio Buccioni. Una visita e uno scambio di opinioni che il presidente dell’Ente Nazionale Circhi definisce “molto proficuo, di grande interesse e ricco di spunti per il futuro”. I circhi, insomma, ingranano la quarta e assumono un ruolo propositivo col quale accreditarsi davanti all’opinione pubblica.
Buccioni ha introdotto l’ex amministratrice capitolina, da sempre impegnata nella difesa degli animali, come “l’avversaria che tutti vorremmo avere, perché trasparente nel pensiero e piena di senso di responsabilità, interlocutrice credibile sulla problematica che ci vede in partenza contrapposti, quella dell’impiego degli animali negli spettacoli”. Ed ha aggiunto che “nei prossimi mesi, con persone ragionevoli e non pervase da furore ideologico come Monica, si potrà instaurare un dialogo che porterà sicuramente ad un maggiore benessere degli animali”. Accenti distensivi che non si è soliti ascoltare fra i due fronti contrapposti.
E Monica Cirinnà non è stata da meno. Dopo avere ringraziato Buccioni “per questo invito per me inusuale” e “la platea per l’accoglienza”, ha fatto riferimento alla proficua collaborazione instaurata con Buccioni – quando era vicepresidente Enc – durante l’esperienza di assessore alla tutela degli animali, perché, ha sottolineato, “gli riconosco di essere sempre stato un interlocutore limpido e leale, e non a caso siamo arrivati a soluzioni in punta di regole e di legge”.
“Non sono qui per rappresentare l’intero movimento animalista, così poliedrico e a volte purtroppo vittima di particolari estremismi”, ha aggiunto. “Ma se riusciremo a rispettarci reciprocamente e a darci delle regole condivise, sicuramente andremo tutti insieme verso un futuro migliore. Sono assolutamente convinta che in tutti i contesti in cui si può dialogare senza considerare come assoluta la propria verità, bisogna farlo, perché così si può collaborare rispettando la propria coscienza e morale, ma anche consentendo ad ognuno di espletare con orgoglio il diritto e la dignità del proprio lavoro”. Ma non si è fermata qui. “Lo Stato vi tratta male: vi assegna due lire di Fus, nonostante vi venga riconosciuto che avete un sacco di problemi che spesso gravano solo sulle vostre spalle. Credo abbiate il diritto di pretendere di più per una categoria importante quale siete”.
Nell’invito che le ha rivolto il presidente Enc, Monica Cirinnà legge “un segnale di dialogo e di apertura, una partenza col piede giusto. Antonio Buccioni ha voluto dare un segnale che io mi sono permessa di cominciare a far passare nel mondo delle grandi associazioni animaliste. Non parlo di quelle piccole, formate da poche persone un po’ matte, parlo delle grandi associazioni nazionali che siedono anche al tavolo del ministero”.
Fin qui è stato un suono di violini per le orecchie della gente del circo. Monica Cirinnà ha poi espresso il convincimento che “per poter dialogare con posizioni diverse come quelle che io in parte rappresento, bisogna anche dare dei piccoli segnali”. E a questo punto del suo ragionamento ha cercato di aprire qualche breccia fra i circensi (“Diceva Oscar Wilde che il dubbio si annida nel cervello delle persone intelligenti”).
La prima. “In questi giorni a Roma si sta svolgendo un grande festival di circo contemporaneo. Se anche su questo l’Enc volesse dare un ulteriore segnale nel riconoscere pari dignità agli spettacoli con animali e a quelli senza animali, si potrebbe addivenire ad un raggio di luce in più. Io sono tra coloro che ogni volta che è venuto a Roma il Cirque du Soleil sono andata a vederlo. Perché dobbiamo dare tutti questi soldi ai canadesi che sono già tanto finanziati dal loro paese? Proviamo anche noi – ha detto rivolta ai circensi – a metterci in discussione e ad essere all’altezza di questi grandissimi spettacoli”.
La seconda. “Perché non riconoscere un po’ di serenità reciproca sulle scelte delle amministrazioni locali?” In buona sostanza, l’ex assessore ai diritti degli animali chiede che i circhi accettino ordinanze e provvedimenti di quei Comuni e di quelle Regioni che non vogliono gli spettacoli con animali: “Smettiamola con tutti questi ricorsi”, ha chiarito, “perché tutto sommato un’amministrazione rappresenta i cittadini di quel territorio che, se l’hanno eletta, significa che si riconoscono nelle sue scelte. Anche su questo aspetto un tentativo di non belligeranza sarebbe un bel segnale”. Ed è stata la parte più ostica del pensiero espresso da Monica Cirinnà davanti all’assemblea Enc perché i titolari dei complessi circensi ogni giorno si trovano a fronteggiare divieti e ostilità da parte di quei Comuni che disattendono la legge dello stato (la 337 del 1968), quella che prevede che ogni città debba mettere a disposizione aree attrezzate per i tendoni. In una fase successiva dei lavori è stata infatti annunciata la costituzione di un coordinamento legale (che farà capo all’avvocato Francesco Mocellin) col compito di vigilare e reagire ai “soprusi nei confronti dei circhi, che in base alla normativa nazionale non possono assistere in silenzio a chi cerca di calpestare i diritti delle imprese circensi”.
La terza. “Ci sono persone che sbagliano in ogni categoria… Avete visto cosa è successo ai vigili urbani del comune di Roma pizzicati dalle Iene?”, ha domandato riferendosi al caso della montagna di monetine sottratte dalla fontana di Trevi sotto gli occhi compiacenti di alcune divise. “Ma davanti a chi sbaglia bisogna coraggiosamente prendere le distanze, come nel caso di chi viene condannato per il maltrattamento degli animali. Anche su questo è importante dare dei segnali in termini di legalità che vi potranno essere di grandissimo aiuto per accreditarvi con un’immagine positiva nell’opinione pubblica. E’ stato facile per le grandi associazioni animaliste fare quattro fotografie all’elefante incatenato e al leone spelacchiato e dire ‘son tutti così’. Io lo so che non siete tutti così, però bisogna che anche dal vostro interno arrivino dei segnali positivi”.
L’assemblea si era aperta con la famosa “preghiera del clown” recitata da Totò nel film Il più comico spettacolo del mondo, che ad un certo punto si rivolge al Creatore con queste parole: “Noi ti chiediamo protezione, ma se non ne fossimo degni, se qualche disgrazia dovesse accaderci, fa che avvenga dopo lo spettacolo e, in ogni caso, ricordati di salvare prima le bestie e i bambini”. Questo il commento di Monica Cirinnà: “Sono felice di aver visto questo bellissimo spezzone che non conoscevo. Quando Totò dice ‘salva per primo gli animali’ conferma che quello che viene detto su di voi, che cioè sareste gente cattiva che odia gli animali e li usa solo per fare cassa, non è vero… ma io questo lo sapevo già”. Prove di disgelo. Tenendosi a distanza dalle sabbie mobili dell’ideologia animalista. Il circo non si tira indietro.
Claudio Monti