Il Circo Medrano è arrivato in città, piantando la propria tenda nell’area Luna Park della Volta e come al solito – insieme alla magia di virtuosismi e suggestioni – porta con sé le proteste degli animalisti. Dopo il sit in del Gruppo antispecista di venerdì scorso, e in attesa di quello annunciato dalla Lav (Lega antivivisezione) per sabato prossimo, ieri è sceso in campo il gruppo «Diritto alla vita», un’associazione nata poco più di un mese fa e che ha già partecipato a diverse manifestazioni sul territorio lombardo. UNA QUINDICINA di attivisti, accompagnati anche da uno dei beagle liberati da Green Hill, si sono piazzati fuori dai cancelli dell’area spettacoli di San Polo, esponendo striscioni e invitando le famiglie a non pagare il biglietto per «guardare animali che vengono maltrattati e soffrono: non siate complici di questa atrocità», ripeteva una ragazza al megafono. Ma non tutti gradivano il loro messaggio: alcuni hanno reagito in modo stizzito agli attivisti, rispondendo anche in malo modo. «Volevamo che il sindaco emettesse un’ordinanza che vietasse l’uso degli animali esotici, ma purtroppo così non è stato – ha spiegato Roberto Montalbano, uno dei fondatori del gruppo -. Gli animali sono maltrattati: ieri c’erano elefanti e cammelli che passeggiavano nel piazzale a temperature molto basse, di certo non è il loro habitat naturale». Diritto alla vita ha già partecipato a numerose manifestazioni a favore degli animali, e il primo dicembre sarà a Roma in occasione del ricevimento dei circensi da parte di Benedetto XVI. «Saremo in più di diecimila, e porteremo gli artisti di strada. Noi sosteniamo il circo fatto solo da professionisti, come il Cirque du soleil. Gli animali soffrono, e sono costretti con la violenza a fare cose innaturali», ha aggiunto Montalbano. MA IL CIRCO MEDRANO non ci sta a finire sotto accusa e replica per voce del suo direttore, Braian Casartelli. «Gli animali sono controllati dai veterinari e dalle guardie zoofile – sottolinea Casartelli -: per ottenere le autorizzazioni devono essere in buona salute, e sono visitati fino al giorno prima dello spettacolo. Se fossero maltrattati, non potremmo esibirci». La Direttiva Cites prevede che la documentazione di ogni animale sia a norma, e che i loro ricoveri rispettino determinati parametri di vivibilità: «Sono tutti elementi necessari al rilascio delle autorizzazioni, e qui è tutto in regola». La realtà descritta da Casartelli è opposta a quella denunciata dagli animalisti: «Il circo è una grande famiglia, e gli animali ne fanno parte. Vivono con noi 24 ore su 24, e se il lavoro non va bene ci togliamo la paga per dar loro da mangiare». M.VEN.
Brescia Oggi