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Piccole donne clown crescono in Ucraina

di Ahara Bischoff

Nell’ex Unione Sovietica, la terra dei progressisti, la donna ha da anni un ruolo maggiore che in Occidente, un po’ in ogni settore. In particolare, in Ucraina il primo ministro uscente era una donna, Julija Tymošenko, peraltro molto stimata dal popolo. Ciò che vale per tutte le professioni e tutti i mestieri, ora pare si possa applicare anche al mestiere del clown.

Il trio Emancipe (le fotografie del servizio sono di Ahara Bischoff)

Il festival Komediada di Odessa è stata un’ottima occasione per fare il punto sulla situazione della clownerie, soprattutto su quella femminile. È stata infatti ampia la partecipazione di artiste donne.
Fra i vari gruppi che hanno partecipato al festival internazionale di clown nella città del Mar Nero, si sono distinte tre formazioni al femminile: Mimose, Emancipe e Truba-Dury. Abbiamo incontrato le protagoniste per capirne di più sul panorama, almeno dal punto di vista femminile e ucraino.
Il duo Mimose, ispirato alla disciplina del mimo e ai fiori femminili per eccellenza, è costituito da Matilda Liashuk (23 anni) e Daria Andreevna Litvinenko (17). Entrambe si sono formate alla Scuola delle Arti Circensi e del Varietà di Kiev, un istituto di formazione che dopo aver sfornato pietre miliari della storia del circo, come Anatoly Zalewsky o Viktor Kee (solo per citarne alcuni) continua a confermarsi un importante punto di sviluppo per le varie discipline della pista e del palcoscenico. Mentre Matilda è già diplomata, Daria concluderà quest’anno la propria formazione in un corso che straordinariamente avrà la durata di “soli” tre anni contro i normali quattro (pare per la concomitanza con il campionato europeo di calcio).

Il duo Mimose... coccola Lenin versione clown

Ma entrambe hanno dovuto superare i consueti rigidi esami di ammissione, nei quali non basta mostrare di avere buone attitudini fisiche, ma anche una spiccata predisposizione per la recitazione e per la pantomima, ovvero la capacità di raccontare senza parole. Inoltre, entrambe hanno già più volte superato lo stress di preparare i rinomati saggi di fine anno della scuola ucraina che attira decine di operatori da tutto il mondo. Anche se pare che di recente il Cirque du Soleil abbia conquistato una sorta di opzione in anteprima che gli permette di agguantare i giovani talenti senza dover incorrere in una specie di battuta d’asta per le migliori acrobati.

Matilda e Daria

È interessante notare come le motivazioni di due individualità che formano una coppia possano essere diverse. Matilda a 18 anni era convinta che il suo futuro sarebbe stato quello di ballerina, ma dopo una delusione per un provino andato male, il suo sguardo incrociò un manifesto di uno spettacolo di pantomima. Da allora decise di dedicarsi a tale attività, trasformandola nel proprio principale obiettivo. Invece Daria decise ad inizio adolescenza, senza neppure aver bisogno di una formazione istituzionale, perché dotata di un chiaro talento naturale per il movimento del corpo. Il fatto di frequentare la stessa scuola le fece incontrare e diventare amiche. Sino a quando, di recente, hanno deciso di lavorare insieme, senza per questo compromettere la loro amicizia. Il modello principale per le due ragazze è stato Marcel Marceau, di cui hanno visto ogni filmato. “Il suo stile era unico e peculiare, impossibile imitarlo”, commenta Matilda. “Non vogliamo copiarlo, ma è un punto di riferimento importante per formare un nostro stile personale.”
“Costruiamo le nostre gag ispirandoci a momenti della vita quotidiana”, continua Matilda, “tentando di trasportarli nel nostro lavoro.” Come funziona la creazione di coppia? “Lavoriamo per accumulo di ispirazioni. Inizia una con un’idea e l’altra ci ricama sopra. Siamo una la regista dell’altra.” È interessante notare la costruzione di due maschere con opposte personalità: Daria è un’inguaribile romantica, Matilda cinica e navigata. Sex in the city docet. Le spettatrici le adorano perché si immedesimano nei loro personaggi.
“Oggi come oggi la clownerie, così come il mondo, sono degli uomini, ma questo non fa che donarci un ulteriore stimolo per andare avanti e rompere questi stereotipi”, precisa Matilda e aggiunge: “Comprendiamo bene che al momento la nostra comicità è piuttosto peculiare, rivolta ad una fascia ristretta di pubblico, non ancora pienamente universale. Anche il nostro istruttore alla scuola di Kiev ci metteva in guardia a tale proposito, dicendo che la nostra estetica non sarebbe stata apprezzata da tutti.” Insomma, la navigazione non è facile, ma proprio per questo l’approdo darà ancora più soddisfazione.

Emancipe, un nome un programma

Anche le componenti del secondo gruppo, Emancipe, il cui nome si ispira proprio alle conquiste femminili degli ultimi anni, si sono formate alla Scuola di Kiev. Sono Roxanna Vinnik (21), Viktoria Lapa (19) e Olessia Zaduba (21) e debbono la loro estetica ad una serata passata in discoteca. È stato lì che hanno pensato di ispirare i personaggi alle loro coetanee osservate sulla pista da ballo. C’è chi si libera da ogni inibizione scatenandosi nella danza, chi mantiene la propria timidezza un po’ goffa, ma comunque è il territorio per eccellenza per studiare particolari curiosi e creare delle maschere nuove e moderne. “Il nostro tentativo è di coniugare estetica e comicità”, dicono Viktoria e Olessia, che si sono formate in una scuola di piccolo circo a Kremenchug (una cittadina di provincia nel sud dell’Ucraina). Mentre Roxanna afferma: “Il lavoro da donna clown in Ucraina è difficile per la concorrenza che c’è; è duro confrontarsi con le parti maschili.” Lei ha una formazione classica al liceo, un’esperienza da solista nei cabaret austriaci e un sogno da quando aveva nove anni: fare il clown. Questo sogno l’ha recuperato alle superiori. Secondo lei il clown è la figura principale nel circo, perché collega molte abilità specifiche, così come anche lei ha appreso tante tecniche (artistiche, musicali, esercizi circensi, è stata persino direttrice di un coro). Ora le tre ragazze lavorano insieme da sei mesi e il risultato è già buono per un così breve periodo di rodaggio. Anche perché sono state aiutate dal veterano Alexander Bilogub. I loro sogni più ricorrenti sono di partecipare alla massima competizione mondiale, il festival di Monte Carlo, e di partire da lì alla scoperta del mondo.

Le Truba-Dury

Un’altra coppia di clownesse che ha avuto grande esito ad Odessa sono le Truba-Dury (da Trovatori) ovvero Iulia Damashets (28 anni) e Viktoryia Naumenko (35), più mature e quindi complete delle loro colleghe, perché la capacità del clown si sviluppa con gli anni. Formano un duo molto particolare dato che Viktoryia è stata l’insegnante di recitazione di Iulia presso la già citata Scuola di Kiev, vera fucina di talenti. Il rapporto di stima era talmente intenso che hanno deciso di lavorare in coppia, iniziando con piccole performance insieme ad altri artisti clown. Iulia è anche un’ottima solista e ha presentato un paio di gag ad Odessa con buon successo.
Le tematiche trattate sono anche in questo caso contemporanee ed originali. In uno sketch Iulia scrive una mail al pc, mentre Viktoryia rappresenta il server stesso che va e viene dalla scena portando posta elettronica. In un altro le due si contendono un seno artificiale. Viktoryia lavora inoltre in programmi televisivi, dove ha ben appreso la necessità della sintesi, dei tempi stretti. Iulia ha invece una conformazione fisica molto particolare, con ossa sottilissime, arti lunghi e ha doti di dislocazione e contorsionismo che mette a disposizione delle creazioni comiche con ottimo esito.
Il loro sogno è di avere un proprio spettacolo con live music, coinvolgendo anche altri amici comici e magari i loro compagni, anch’essi nel mestiere.
Tre modi diversi di intendere la clownerie al femminile, ma sempre con la capacità di cogliere i cambiamenti della società e soprattutto essere autoironiche. E con la stessa passione per il mestiere e la volontà di farsi strada, con la speranza che, almeno nella clownerie, il mondo non abbia bisogno di “quote rosa”.

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