di Camilla Peluso
L’idea della scuola di circo nasce nel cuore della Milano dei primi Anni Ottanta, all’interno della ristretta comunità di artisti di strada che si ritrovava al Parco Sempione, per allenarsi nelle discipline circensi e proporre spettacoli di strada, allora vietati nella capitale meneghina. Camilla Peluso acrobata per formazione e giocoliera per passione, alcuni anni dopo fonda con Claudio Madia attore teatrale, circense e personaggio televisivo, la prima scuola di arti circensi in Italia.

Un po’ di storia.
La Piccola Scuola di Circo (PSC) nasce ufficiosamente nel 1993 ed inizia la propria attività organizzando spettacoli e corsi di arti circensi per bambini, ragazzi e adulti in una palestra privata. Nell’ottobre 1994 viene fondata l’Associazione Sportiva e Culturale. Dal 2001 la PSC opera sotto ad un tendone da circo per fornire alle/agli allieve/i la preparazione indispensabile per affrontare le arti performative e le discipline circensi. La Piccola Scuola di Circo ha avuto una storia travagliata, infatti, appena installato il tendone e stipulata la convenzione con il Comune di Milano per la concessione dell’area di via Montello, l’area è stata destinata alla realizzazione di un parcheggio multipiano. A nulla sono valsi il vincolo posto dalla Provincia di Milano e dal Corpo Forestale Regionale al platano secolare classificato come albero monumentale che ancora oggi svetta in via Montello; o la raccolta di firme consegnate al Sindaco Albertini dal trio comico Aldo, Giovanni & Giacomo; o gli autorevoli interventi di Guido Vergani sulle pagine del Corriere della Sera, o l’interessamento di Enzo Biagi con un servizio andato in onda su Il Fatto. Neppure la mozione votata all’unanimità dal Consiglio Comunale di Milano nel 2004 e l’interrogazione parlamentare del 23 giugno 2005 sono sembrate sufficienti ad evitare lo sgombero, così come le numerose iniziative organizzate dalla scuola: I Venerdì Clowndestini, rassegne di spettacolo svolte tra il 2004 e il 2009, senza permessi a causa del contenzioso intentato contro il Comune, con gli spettacoli di Girovago e Rondella, Cip & Ciop, Claudio Cremonesi e Davide Baldi, I Freak Clown, Cesare Gallarini, il Mago Barnaba, Olivier Burlaud, Ferruccio Cainero e Vanni De Lucia, l’Orkestra Zbylenka, Wanda Circus e La Farandula, Matisse, Nando e Maila, Anna Marcato, Roberto di Lernia, Salvatore Mereu, Teatro Necessario, Tino Fimiani, il Teatro Viaggiante ed altri ancora. Un fiore per Milano con Fondazione Parada e i ragazzi di Bucarest. Nel 2009 il tendone è stato spostato nell’area attuale di via Messina, dove la scuola per oltre un quadriennio, è rimasta inglobata nel cantiere per la costruzione della metropolitana, restando nascosta alla città. Soltanto nel 2013, successivamente alla realizzazione del progetto definitivo, il Comune di Milano ha rilasciato una nuova convenzione ventennale.
Il Giardino Lea Garofalo
Da ottobre 2010 a maggio 2011 l’area di via Montello, abbandonata al degrado dopo lo spostamento dello chapiteau, grazie all’impegno volontario della Piccola Scuola di Circo e di un gruppo di cittadini (architetti, paesaggisti e vivaisti), è stata oggetto di un innovativo intervento di riqualificazione. In via Montello, infatti, è stato realizzato il primo giardino condiviso di Milano e all’area è stata restituita la sua originaria funzione pubblica e il progetto del parcheggio multipiano è stato definitivamente bloccato. Il giardino, ancora oggi, permette ai cittadini di avere una zona verde dove potersi incontrare, scambiare idee e partecipare alle iniziative culturali promosse dall’APS Giardini in Transito. Il 19 ottobre 2013, grazie alla sinergia da tempo avviata con l’APS Libera, il Giardino Comunitario è stato intitolato a Lea Garofalo, testimone di giustizia torturata e uccisa dalla ‘ndrangheta il 24 novembre del 2009, che abitava in via Montello, 6.
Il circo sociale
Attraverso l’apprendimento delle discipline circensi viene data l’opportunità di accedere ad un campo di espressione privilegiato: le allieve e gli allievi si affacciano ad un’arte in cui non conta solo la conoscenza del proprio corpo, ma anche l’intelligenza e l’iniziativa individuale. In questo senso la Piccola Scuola di Circo non prepara solo ad una pratica atletica, ma anche ad una forma d’arte indipendente. Fare circo insegna la collaborazione ed il rispetto verso i propri compagni/e, contrasta l’emarginazione sociale ed aiuta ragazze e ragazzi a riscattarsi e a diventare adulti più consapevoli, poiché utilizza un linguaggio universale che pur fondandosi sulla risata e sulla meraviglia, necessita di regole e disciplina e crea una validissima esperienza formativa e di crescita personale. Il circo svolge un ruolo sociale fondamentale, in quanto è un metodo di educazione e formazione che permette lo sviluppo di capacità e abilità essenziali per la crescita equilibrata di ciascun individuo. L’utilizzo delle arti circensi come strumento di integrazione sociale è una strategia efficace di coesione sociale, con l’incontro e lo scambio tra le diverse realtà giovanili che spesso hanno radici culturali e sociali molto diverse; e anche di contrasto al disagio grazie all’ampliamento delle opportunità di partecipazione e sviluppo individuale e comunitario; inoltre è un’attività di promozione della salute, intesa come gestione responsabile del proprio percorso di crescita.Fare circo in contesti caratterizzati da situazioni di fragilità e marginalità permette ai ragazzi e alle ragazze di sperimentare un nuovo linguaggio, che va al di là delle parole e che permette di superare i propri limiti fisici e psicologici, offrendo l’opportunità di scoprire e riconoscere i propri punti di forza e le proprie debolezze. Le lezioni di arti circensi basate sull’espressività, sull’utilizzo del corpo e della gestualità, per la loro caratteristica di linguaggio non verbale, possono essere proposte come una modalità di socializzazione e di prima alfabetizzazione in un più ampio progetto di integrazione multiculturale e multietnica.
I progetti di circo sociale sostenuti dalla PSC
Il gioco è un aspetto fondamentale dell’attività formativa circense, poiché concorre a creare un’opportunità di crescita che fa leva su un mondo immaginifico e che consente ad allievi/e di ogni età di affrontare un percorso non solo formativo dal punto di vista psicofisico e motorio, ma anche dal punto di vista espressivo. La Piccola Scuola di Circo è un contesto protetto diverso dalla famiglia, dalla scuola, o dagli adulti di riferimento, dove i ragazzi e le ragazze si sentono liberi di esprimersi, un luogo nel quale ognuno può apprendere, in un continuo scambio di saperi, esperienze e rispetto: una cornice educativa particolare che permette ai ragazzi e alle ragazze di confrontarsi con regole e sistemi di socializzazione diversi da quelli già sperimentati. I progetti socioeducativi ed in particolare quelli rivolti ai bambini di strada sono stati uno dei focus della Piccola Scuola di Circo che sin dal 1996, ha ospitato progetti di circo sociale, prima con COOPI Cooperazione Internazionale, sostenendo Fondazione Parada Bucarest (Romania); poi con Associazione Colore ed il progetto Arena Y Esteras che propone laboratori di circo nei quartieri periferici di Lima (Perù), ed infine con il Koinonia Children Team che a Nairobi (Kenia), ha fondato il Kivuli Centre per offrire un luogo protetto ai bambini che vivono per strada, nei sobborghi della città.
La formazione artistica. Il corso LevelUp
L’obiettivo principale della Piccola Scuola di Circo è la formazione ed in particolar modo il perfezionamento professionale nelle discipline circensi. La formazione artistica procede attraverso due percorsi distinti, entrambi riconosciuti dal Ministero Italiano della Cultura: per i maggiori di 14 anni dedicato a chi ambisce a diventare artista di circo, la fascia d’età identificata è quella 14-23 anni (per permettere l’accesso alle audizioni delle scuole superiori di circo); sopra i 23 anni, per chi ha già competenze consolidate in materia circense, si può accedere al programma LevelUp, che propone un percorso di perfezionamento tecnico nella propria disciplina/discipline, affiancato ad un percorso dedicato alla restituzione collettiva (creazione dello spettacolo). Il circo contemporaneo eredita dal teatro la drammaturgia e la capacità di parlare al pubblico in una condivisione catartica di accadimenti ed emozioni, lontana dalla classica imposizione di sole abilità umane: un processo di mutamento dalla forma classica, ad un’evoluta commistione tra le arti fisiche, teatrali, musicali e visuali, poste al servizio della narrazione. La contaminazione e commistione tra differenti arti ad un occhio esterno potrebbe sembrare incoerente; ma chi vive il circo e lo riconosce come arte plurale ed inclusiva, è cosciente di quanto potenziale esso contenga per immaginare e sperimentare nuove vie creative e trarne un proprio stilepersonale. La Piccola Scuola di Circo che da sempre ricerca innovazione e creatività, vuole dare la possibilità ai propri allievi, di potersi affacciare al mondo professionale dello spettacolo dal vivo e approfondire la propria identità artistica sia attraverso la tecnica, che attraverso la sperimentazione e l’attività performativa. BABORDI è uno dei progetti vincitori del Bando Progetti Speciali 2024 del Ministero Italiano della Culture ed è soprattutto, un nuovo percorso di creazione artistica diretto dalla Piccola Scuola di Circo e svolto in collaborazione con PEM Habitat Teatrali. Al progetto hanno preso parte sei artisti circensi cresciuti all’interno della scuola: un gruppo valido, talentuoso e motivato, che ha espresso il forte desiderio di consolidarsi e di darsi una struttura, per potersi affacciare al mondo professionale dello spettacolo dal vivo. Lo spettacolo vuole raccontare con un linguaggio universale ed una drammaturgia contemporanea la condizione delle nuove generazioni, che si trovano in balia di un mondo governato da una comunicazione super- tecnologica ed immediata, ma dove gli ideali si scontrano con i valori di una società liquida e non così semplice “navigare”.
30 candeline
La Piccola Scuola di Circo è nata a coronamento di un sogno iniziato più di trent’anni fa, un sogno di educazione al gioco, al lavoro di gruppo, alla formazione circense come educazione artistica, fisica, ma anche morale che in questi anni, ha coinvolto più di 12.000 allieve ed allievi.