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Testimoni e docenti. Da sinistra Stefano Orfei, Brigitta Boccoli, i professori Serena e Bosisio, David Larible.,
Vediamo di capire meglio di cosa si occupa il Corso di Storia dello spettacolo circense.
Le prime lezioni hanno un approccio storicistico, che prende in esame le remote origini del circo e le sue prime evoluzioni. Segue un ampio capitolo rivolto all’enucleazione delle caratteristiche delle varie discipline, dal funambolismo all’acrobazia, dalla clownerie all’addestramento degli animali, per ciascuna delle quali si menzionano le figure di coloro che vi abbiano conseguito risultati di eccellenza, per fornire al lettore una sintetica guida che lo conduca a districarsi entro il labirinto di dinastie e imprese che caratterizzano l’universo circense.
Prendendo in considerazione le principali aree di affermazione e sviluppo delle arti circensi, il docente ne analizza quindi le peculiarità, ponendone in rilievo il rapporto con il contesto sociopolitico di riferimento. Le modalità cui maggiormente siamo avvezzi, che contraddistinguono il circo in Europa, e l’espressività della “scuola italiana” sono, dunque, poste a confronto con l’eccellenza tecnica delle scuole russe, con la spettacolarità delle colossali imprese americane, con il fascino delle produzioni dell’Estremo Oriente.
Il Novecento italiano possiede una posizione di particolare privilegio nell’economia della trattazione. Al circo contemporaneo e ai festival è dedicato ampio spazio con approfondimenti dedicati al canadese Cirque du Soleil con un approccio critico originale e ricco di interesse nei confronti di un fenomeno variegato e poliedrico che, a tanti secoli di distanza dalla sua genesi storica, mostra ancora la capacità di rinnovarsi e addirittura di rigenerarsi.
Per una maggiore comprensione degli argomenti trattati vengono utilizzate foto, illustrazioni e video (d’epoca e recenti). Sono previsti inoltre incontri con grandi artisti del nostro tempo e visite a complessi di varia dimensione ed importanza alla riscoperta di un genere poco noto.
Il successo di tale riscoperta è testimoniato dal numero degli studenti che scelgono di frequentare le lezioni e che, in non pochi casi, discutono la tesi di laurea in Storia del Circo e dello Spettacolo di strada, effettuano prolungati stages o addirittura trovano nel mondo del circo una loro via professionale.
Grazie a questi presupposti si è formato l’humus necessario per la nascita di una nuova generazione di critici, storici ed analisti di materie connesse alle discipline circensi. Da almeno quattro decenni è la prima volta che un’ondata simile di novelli ricercatori si manifesta in maniera così evidente.
Molto seguite e perfettamente riuscite, le “giornate di studio” organizzate dal prof. Serena nel 2008.
Per la prima volta in ambito universitario si è tenuto un ciclo di dibattiti, conferenze, ma anche performance e incontri con prestigiosi artisti, operatori del settore, pedagoghi, critici e storici dello spettacolo circense. Con l’obbiettivo di attirare l’attenzione dei media su questo settore opaco, permettere a un vasto numeri di operatori del settore di confrontarsi sulla materia. E soprattutto rivelare ai giovani studenti universitari le potenzialità del settore circense dal punto di vista artistico, storico e critico, ma anche professionale.
L’esperimento è riuscito: per tre giorni, dal 12 al 14 novembre 2008 le aule gremite dell’Università Statale di Milano hanno accolto artisti, critici, storici, pedagoghi e scrittori per lo svolgimento delle Giornate di Studio dell’Arte Circense. Impattante per il pubblico accorso agli appuntamenti è stata la percezione della propulsione che questo settore sta vivendo, proiettandolo verso una nuova stagione nella quale riottiene il ruolo di protagonista che merita e che ha avuto nei secoli. La festa collettiva che si è celebrata nelle aule di via Noto ha dimostrato l’estrema vitalità del settore. Le giornate sono state certamente utili ai neofiti per carpire l’atmosfera che si vive dentro e attorno agli chapiteau. Per chi già aveva approcciato la materia il flusso di progetti e prospettive di crescita è stato incoraggiante per avventurarsi in una delle tante possibili carriere che il settore offre. L’aumento di pubblico giorno dopo giorno, nonostante scioperi e maltempo, ha dimostrato un vivo interesse per la materia.
Gli appuntamenti, divisi sempre in due parti, hanno trattato un ampio ventaglio di temi. La prima giornata ha fornito un panorama di ciò che è l’impresa Circo in Italia. Rappresentanti delle istituzioni hanno disegnato un quadro storico, normativo e gestionale del settore, lasciando poi la parola ad alcuni rappresentanti del circo di strada. Antonio Buccioni ha presentato al pubblico l’Ente Nazionale circhi di cui è vicepresidente, Roberto Zanola – professore di Economia della Cultura – ha chiarito la situazione economica nel settore, Francesco Mocellin ha spiegato la sua attività come membro della Commissione Consultiva per i Circhi e gli Spettacoli Viaggianti con note di tipo giuridico. Luigi Russo (Federazione Nazionale Artisti di Strada) ha descritto il panorama attuale del settore, e Alessio Michelotti ha fornito ai presenti un interessante quadro storico con l’ausilio di documenti d’epoca. Walter Nones ha invece disegnato uno stupefacente quadro della vita circense descrivendo, anche in numeri, il suo Circo, il Moira Orfei.
Il 13 novembre, secondo appuntamento, è stato il turno dei grandi artisti. Primo ad avere la parola il clown dei clown David Larible, che raccontando la sua biografia, ha dato esempio di professionalità e umiltà, doti fondamentali per portare lo spettacolo circense ai massimi livelli. Esempio confermato da Stefano Orfei, che ha descritto il suo lavoro di ammaestratore. Entrambi gli artisti si sono raccontati alla platea sfatando i luoghi comuni che vedono il circo come un mondo chiuso, a se stante, triste, ma inquadrandolo nelle logiche di spettacolo tipiche anche di altri settori. Stefano ha unito, grazie alla collaborazione di sua moglie Brigitta Boccoli, anch’essa presente, circo e reality, mentre David, ha descritto le difficoltà di costruire una carriera solida e strutturata nonostante la concorrenza mediatica attuale.
Critici, giornalisti e autori hanno poi aperto agli studenti porte per entrare nel settore: la chiave è scrivere di circo. Antonio Giarola, direttore del CEDAC (Centro Educativo di Documentazione delle Arti Circensi), ha illustrato l’attività del centro e il ruolo chiave che questo ha nello sviluppo di tesi e approfondimenti, utilissimo a chi come Leonardo Angelini, Roberto Bianchin, Raffaele De Ritis, Massimo Locuratolo e Pier Giorgio Nosari insegnano, scrivono di circo o si occupano della critica e che sono intervenuti con la loro esperienza in questa occasione. La giornata si è conclusa con l’originale e affascinante intervento di Maria Vittoria Vittori che ha descritto al pubblico la vita letteraria del circo, presentando alcuni testi letterari relazionati con la vita sulla pista.
L’ultimo appuntamento ha visto illustrata l’offerta formativa italiana: Scuola Romana di Circo, Cirko Vertigo di Grugliasco, Scuola Teatro di Bologna, la Piccola Scuola di Circo di Milano, Scuola Nazionale di Teatro e Arte Circense di Milano ed altre realtà operanti nel settore come i PIC (Pronto intervento Clown) del Milano Clown Festival, l’Associazione Giocolieri e Dintorni e il Circo della Pace.
Particolarmente intenso l’intervento del Gran Ufficiale della Repubblica Egidio Palmiri, fondatore dell’Accademia d’Arte Circense di Verona e da mezzo secolo guida dell’associazione di categoria del settore, che dopo avere illustrato il suo percorso di artista, imprenditore e uomo istituzionale del Circo, ha descritto le difficoltà con le quali si è scontrato per far nascere la sua illustre Accademia. L’emozione per l’intervento di Palmiri era palpabile nella platea e tra gli altri relatori, un applauso commosso lo ha salutato al termine dell’intervento.
La seconda parte della giornata ha ospitato Silvia Baraldi e Loris Panzeri rappresentanti della Fondazione Parada di Bucarest che hanno descritto l’avventura iniziata da Miloud nel 1992, ora portata alla ribalta dal successo cinematografico di “Parada” di Marco Pontecorvo. Daniel Romila, attualmente artista circense, ha portato la sua testimonianza di ex “bambino di Miloud” ora professore presso l’Accademia Belle Arti Paolo Grassi di Milano con un intervento energico, diretto e toccante.
Le giornate sono certamente state un successo, sia per la partecipazione del pubblico, sia per l’atmosfera che ha contraddistinto gli appuntamenti. La concretezza dei temi trattati e l’entusiasmo dimostrato da tutti possono senza dubbio far dire che l’esperimento è riuscito.