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Pattinson combattuto fra Reese e Tai (l’elefantessa)

L’immagine del bel tenebroso Robert Pattinson avvinghiato ad una divinità a forma di elefante sta facendo il giro del web: dopo l’irresistibile locandina con Pattinson e Reese Whiterspoon languidamente allacciati sullo sfondo di un antico carrozzone circense, un altro importante biglietto da visita per l’attesissimo film Water For Elephants tratto dal bestseller di Sara Gruen Acqua agli elefanti. Mancano quattro giorni al debutto, previsto per il 22 aprile, nelle sale cinematografiche americane; noi dovremmo aspettare ancora, visto che l’anteprima per la stampa è fissata per il 28 aprile e il film sarà nelle nostre sale a partire dal 6 maggio.
Nel film Pattinson interpreta la parte di Jakob, lo studente di veterinaria che per effetto di un gesto puramente istintivo (il salto, nella notte, su un treno in corsa) si ritrova al seguito di uno di quei grandi circhi itineranti che negli anni Trenta percorrevano l’America, con l’incarico di curare le bestie e prima fra tutte un’elefantessa. Naturalmente in questo “posto magico pieno di avventure, meraviglie e grande pericolo” Jakob vivrà la “storia epica di un amore proibito” come recita l’accattivante quanto astuto trailer del film: nella fattispecie con l’affascinante Marlena, la cavallerizza moglie del domatore August; ma il fattore imprevedibile che contribuisce ad aggiungere ulteriore condimento alla ricetta del film campione d’incassi è un’altra folgorante passione scoppiata sul set e prontamente divulgata.
Tra chi? Tra il bel tenebroso e la bella elefantessa Tai. “La prima volta che l’ho incontrata mi sono infilato nella sua bocca. Mi sembrava il posto migliore in cui stare” dichiara l’attore all’allibito conduttore televisivo Jay Leno durante una puntata del Jay Leno Show. In una successiva intervista rincara la dose confessando di aver pianto nelle scene finali del film, per il dispiacere di dover abbandonare Tai. Se nel libro della Gruen l’elefantessa fungeva da intermediaria nella storia d’amore fra Jakob e Marlena, sul set Tai non si è accontentata delle briciole ma ha puntato risoluta all’intera torta: vale a dire, allo specialissimo feeling instaurato con il primattore. E che ne pensa Sara Gruen ambientalista e animalista convinta e al contempo ricercatrice infaticabile, per il suo libro, delle innumerevoli storie del circo americano? Coinvolta nel film in un piccolo cameo (dichiara ridendo in un’intervista di essere lei la persona a cui Jakob, facendosi largo tra la folla, dà una violenta gomitata) impartisce la sua benedizione: “E’ un cast da sogno, non riesco a immaginare persone migliori di loro per la parte”. Compresa, naturalmente, l’elefantessa Tai.
Maria Vittoria Vittori