Sorridi, sei su “scherzi al circo”. Che Michela Vittoria Brambilla non sapesse cos’è il circo, cosa succede al suo interno, fra gli artisti e gli animali, men che meno nella scaletta di uno show, e ignorasse in buona sostanza un’arte secolare, lo si era capito da tempo. Negli ultimi giorni, però, deve avere perso le staffe, la signora, al punto da abboccare ad uno scherzetto: la fuga dell’alligatore. Uhhh che paura! La versione della rossa, che compare sul sito “Animali e ambiente nel cuore” di cui è direttore editoriale, risulta essere la seguente: “l’alligatore, esattamente come la povera giraffa Aleksandre, ha mostrato di non gradire affatto “l’impiego” sotto il tendone, tentando la fuga”. Ma l’ha visto il video di Repubblica.tv? Eccolo qui, qualora volesse dare una sbirciatina. Il ragazzo in primo piano se la ride di gusto e non si muove di un centimetro dal proprio posto. La voce del presentatore non ha proprio il tono di chi sia preoccupato ed anzi con enfasi da commedia dice: “Fermi tutti e seduti nei propri posti, è tutto sotto controllo”. Arriva l’Indiana Jones della situazione (che non è difficile immaginare, trovandosi nel centro della pista, avesse ben visto il piccolo coccodrillo che si allontanava) e afferra il rettile. Fine dell’esibizione. Chi frequenta gli spettacoli sotto il tendone sa bene che non si è trattato di una fuga, ma di un giochetto che non è raro vedere nei circhi. Lucio Piccioli, insegnante di arti marziali e difesa personale in quel di Arezzo, ad esempio, nel suo album su facebook ha inserito le fotografie di un analogo “fuori programma” al quale ha assistito in un altro circo che ha fatto tappa ad Arezzo. Circo Martini: la fuga dell’alligatore è uno sketch, titola la Gazzetta di Parma riportando le parole di Martini.
Ci sono stati giornalisti che l’hanno perfettamente capito, altri no. “La gente del circo ha regalato quella scossa di adrenalina che da sola giustifica il prezzo del biglietto”, ha scritto ad esempio Il Resto del Carlino di oggi dimostrando di far parte della prima categoria. Ci sono stati invece alcuni quotidiani, e soprattutto Tg sui quali un giorno sì e l’altro pure ci apparecchiano l’onorevole Brambilla all’ora del pranzo e della cena (che c’entrino qualcosa le elezioni politiche alle porte?), che hanno “beccato” alla grande e ci hanno fatto pure dei commenti seriosi. Quei Tg hanno ovviamente mostrato solo la scena del coccodrillo che se ne va a spasso, mettendoci sopra le loro considerazioni in libertà, ma non la seconda parte del video, dove Aldo Martini – rispondendo pacatamente alla Brambilla – spiega che il circo ha rispettato l’ordinanza sindacale, in attesa del pronunciamento del TAR, non mandando in pista numeri esotici, e che se “arroganza significa chiedere il rispetto della legge e rivendicare il diritto al lavoro, beh…”. Intanto la rossa di Lecco, che in quella città è ben conosciuta (e anche al di fuori, fatevi un giro su internet) per i meriti acquisiti sul campo, anzi sul canile (quello comunale da lei gestito), per la cui gestione si è guadagnata la bellezza di quattro interrogazioni parlamentari (tre al Senato e una alla Camera) e due in Consiglio Regionale, più una denuncia alla Procura della Repubblica, e un intervento da cartellino rosso della Asl di Lecco – qui trovate il servizio fotografico pubblicato da Repubblica.it – (che in data 25.6.2008, a seguito di “sopralluoghi” in quello stesso canile, scrive che “i 18 box disponibili (3.24 mq) possono ospitare solo cani di piccola e media taglia; non esistono gabbie per i cani di taglia grande, occorrono delle gabbie di almeno 4 mq; non esistono box e gabbie singole destinati all’isolamento o all’infermeria in numero almeno pari al 10 per cento dei box presenti; non esiste un locale ambulatorio dotato delle attrezzature necessarie per l’applicazione della legge 14 agosto 1991, n. 281, quello che esiste attualmente non è a norma; non esistono gli spogliatoi; non esistono servizi igienici”, ecc.) se ne va in giro a scaricare odio e offese alla gente del circo. Gente che invece ha tempo solo di lavorare duro per guadagnarsi il pane e non può permettersi di perdere tempo dietro ad una onorevole in cerca di visibilità. Viva il circo, che sa far sorridere in tempi nei quali certa politica e un clima greve da più punti di vista, fanno venire da piangere.