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Mostra documentaria: Circo & Carnevale nella tradizione veronese

di Arianna Pianesi

Circo & Carnevale nella tradizione veronese è il titolo della terzo evento espositivo realizzato dal CEDAC (Centro Educativo di Documentazione delle Arti Circensi), in collaborazione con la Biblioteca Civica e la Biblioteca Ragazzi di Verona, che si è inaugurato il 6 febbraio e continuerà fino al 4 marzo prossimo in via Cappello, con ingresso gratuito negli stessi orari di apertura della Biblioteca Civica.
La mostra è stata realizzata grazie alla fondamentale collaborazione dell’Archivio di Stato, del laboratorio artigianale di maschere La Fucina dei Miracoli, del Teatro Scientifico-Teatro Laboratorio e del Comitato Carnevale Bacanal del Gnoco di Verona e della scuola di “Circo in Valigia”.
L’esposizione è articolata tra vetrina, allestita da Renato Gastaldelli, nella quale sono esposti costumi e oggettistica, galleria rossa, dove è stata presentata una selezione di scatti realizzati da Ekaterina Dorogina dello spettacolo Carnevale prodotto dal Circo Nikulin di Mosca, completamente ispirato alla tradizione carnevalesca italiana, con la regia di Antonio Giarola, per concludersi con la mostra di documenti ottocenteschi presso la Protomoteca.
L’ideazione di quest’ultima, a cura di Arianna Pianesi, ha puntato sull’esposizione di documenti, alcuni dei quali inediti, custoditi presso la Biblioteca Civica come incisioni di baccanali, manifesti, fotografie, programmi e cronache giornalistiche, il tutto arricchito da vivaci maschere artigianali, tra le quali i preziosi esemplari in cuoio realizzati da Amleto e Donato Sartori di proprietà del Teatro Scientifico-Teatro Laboratorio.
L’obiettivo è quello di mostrare come gli spettacoli circensi e para-circensi rappresentassero un fattore di intrattenimento non solo durante il periodo carnevalesco; durante tutto l’anno, infatti, il Comitato del Carnevale era impegnato ad ingaggiare le migliori compagnie acrobatiche ed equestri sul mercato, così da assicurarsi introiti da destinare all’organizzazione del successivo Carnevale.

Soprattutto durante la seconda metà del XIX secolo, il Comitato del Carnevale fu un vero sostenitore e promotore degli spettacoli circensi a Verona. Durante il periodo estivo e autunnale, il Comitato era attivamente impegnato ad ingaggiare direttamente compagnie equestri allo scopo di recuperare fondi da investire nell’organizzazione del successivo Carnevale. La notorietà di certe compagnie non era estranea al Comitato, il quale puntava sempre ad ottenere il meglio che il panorama circense dell’epoca proponeva. Si trattava di prestigiose compagnie che garantivano sicuri profitti. Un esempio di foundraising del secolo scorso.
Uno spettacolo, quello circense, che rappresentava assieme al Carnevale e ad altre rare opportunità di divertimento, uno dei pochi momenti per distrarsi dalla quotidianità. Il Circo ed il Carnevale costituivano, quindi, forme di intrattenimento estremamente popolare, espressioni di uno svago semplice, ingenuo ed in grado di attrarre tutte le fasce sociali.
Il Carnevale, oltre a riversare nelle strade una grande quantità di folla, richiamava forestieri dalle città limitrofe e ciò rappresentava un’occasione imperdibile, per le compagnie ambulanti, di poter lavorare e quindi guadagnare.
Come il Carnevale veronese rappresentasse un’irrinunciabile occasione di lavoro per le compagnie equestri ed acrobatiche, è testimoniato già nel 1835 dalla richiesta di Francesco Luigi e Luigi Guillaume, esponenti di una delle più prestigiose dinastie circensi italiane del XIX secolo, i quali presentarono richiesta alla Congregazione Municipale di Verona per dare un corso di spettacoli in Piazza Brà all’interno di un casotto appositamente costruito in occasione del Carnevale del 1836, o ancora l’istanza del segretario della Compagnia Equestre diretta da soci Annato e Lamberger, per dare una serie di rappresentazioni durante il Carnevale 1862. Alla stessa edizione si riferisce anche la richiesta di Giuseppe Ferroni che chiede di poter erigere una struttura temporanea in occasione dei festeggiamenti, per esibire un corso di rappresentazioni ginniche.
Tra i documenti selezionati anche la domanda dell’appaltatore del Teatro in Piazza Cittadella, Luigi Castellani, per far agire da dicembre 1862 a tutto il Carnevale 1863 la compagnia equestre-acrobatica-mimo-danzante diretta da Carlo Ferroni. Una compagnia che non face mai mancare la propria presenza a Verona durante diverse edizione del Carnevale, riscuotendo alterne fortune, fu quella di Gaetano Ciniselli. Un articolo del 1 febbraio 1858 pubblicato sulla Gazzetta di Verona cita il fatto che il “Carnevale fosse entrato nello stadio dell’agonia”, costringendo la compagnia a spostarsi a Mantova in cerca di maggior successo.
La compagnia Ciniselli parteciperà al Carnevale 1873, durante il quale realizzerà un carro a quattro cavalli a forma di barca, che rappresentava l’attraversata dell’Oceano e tra le cui antenne si eseguivano giochi ginnastici.
Tra i documenti selezionati nelle collezioni della Biblioteca Civica anche un manifesto, diviso in tre fogli, immortalato sullo sfondo della fotografia che ritrae i componenti del serraglio Thompson che partecipò all’edizione 1872 della Fiera Fantastica Umoristica, durante la quale un manifesto evidenzia che saranno esposte le più grandi meraviglie del mondo tra le quali: cavadenti, saltimbanchi, casotto dei burattini, giocolieri, magnetizzatore, etc.
La fotografia che immortale i componenti del serraglio Thompson riporta come soggetto 1° premio della Fiera Fantastica Umoristica.
Tra le tipologie spettacolari che alla fine dell’Ottocento riscossero particolare successo, vi furono gli spettacoli aereostatici.
L’aeronauta maggiormente attivo nella città scaligera fu Henri Blondeau, il quale andò via via aumentando il coefficiente di spettacolarità delle ascensioni da semplici esperimenti scientifici, a complessi intrattenimenti circensi con acrobazie eseguite al trapezio volante ad opera di Contier. 
Il coinvolgimento del Comitato del Carnevale è testimoniato dalle cronache ancora negli anni ‘90 dell’Ottocento. Tra le principali iniziative messe in atto, troviamo nel maggio 1890 l’ingaggio dell’ascensionista Mister Drewstone, nell’agosto 1891 dell’aereonauta Stephenson, nel luglio 1892 del domatore Veltran a seguire, nel settembre dello stesso anno del lottatore Mayer, concludendo con la compagnia acrobatica di Oronte Terenzi nell’agosto 1893.
Si trattava di esibizioni molto diverse tra loro, ma che suscitavano vivo interesse nel pubblico proprio per la loro unicità.