di Alessandro Serena
Gennaio volge al termine e il grande pubblico italiano ha ancora negli occhi le belle immagini del Festival del Circo di Monte Carlo trasmesse da Rai3, sempre con buon esito, durante le feste natalizie. Come noto si tratta dell’edizione dello scorso anno della più importante rassegna di arti circensi del mondo, capace di attirare l’attenzione di centinaia di milioni di spettatori televisivi e quella più interessata e coinvolta di migliaia di operatori. Sono proprio questi ultimi ad attendere lo start della nuova edizione che andrà in pista nel principato da stasera e fino al 24 gennaio con ulteriori repliche della serata di gala fino al 29.
Il Principato è in fermento, il Festival è considerato un evento molto importante, secondo solo al Gran Premio di Formula Uno in quanto a giro d’affari, e forse ancora più sentito, dato che è una creatura inventata dal Principe Ranieri nel 1974 ed ora amorevolmente curata da SAS la Principessa Stephanie.
Lo scorso anno il Festival ha attribuito due Clown d’Oro ad artisti affermati, il nostro ammaestratore Flavio Togni e il clown americano Bello Nock, vere e proprie stelle internazionali che hanno meritato il trofeo, non solo per le performance monegasche, ma anche per le bellissime carriere.
Di sicuro quest’anno i premi andranno ad artisti meno conosciuti da operatori e da spettatori o affermatisi solo di recente.
Intendiamoci, il direttore artistico Urs Pilz propone sempre e soltanto il meglio del panorama circense e quest’anno non ha fatto eccezioni, il fatto che non ci siano nel cast protagonisti di chiara fama mondiale come Togni e Nock fornisce caso mai ulteriore attesa.
Ci sono invece artisti molto conosciuti nel loro paese e dalla critica e che presentano un lavoro straordinario. Sopra tutti l’ucraino Vladislav Goncharov, un Fred Astaire dei felini, che con i suoi dieci leoni ammaestrati ridefinisce gli standard dell’ammaestramento e dell’estetica del lavoro “in gabbia”. L’artista balla con disinvoltura il tip tap durante la performance e spesso esce di pista lasciando gli animali soli a continuare il loro numero. È forse il maggiore candidato alla conquista dell’Oro.
Sono pochi quest’anno gli artisti ad aver già conquistato premi importanti nel principato. Come la famiglia Casselly, che presenterà un numero di cavalli ed elefanti ed una coreografia di salti alla bascula con elefanti. Performance, quest’ultima, assai rara a vedersi. Anche loro in lizza per un buon piazzamento.
Un altro gruppo che riempie la pista è la troupe di acrobati all’altalena dell’artista emerito della repubblica russa, Vitaly Vorobiev. L’anno scorso all’ultimo minuto ci furono dei problemi che ne impedirono la partecipazione. Ma questa settimana una dozzina di atleti sfrecceranno in aria alla ricerca di un buon premio.
Altri uomini volanti, e altri candidati al podio, i Flying Zuniga, da Argentina e Brasile col tradizionale numero del trapezio e l’esercizio per eccellenza di questa disciplina: il triplo salto mortale.
Una nazione che raramente perde l’appuntamento con i trofei è la Cina (peraltro prima nel palmares della storia della Kermesse), quest’anno presente con un numero di bascule della troupe acrobatica di Shangai.
Ma la pista non è solo delle troupe numerose, al circo vince anche il carisma del singolo. Fra i solisti d’eccezione di quest’anno la canadese (ma italiana d’adozione, vive a Milano) Erika Lemay (già Cirque du Soleil) con due performance, una al cerchio aereo ed una di equilibrismo su bastoni, di grande intensità.
Il tifo degli italiani andrà anche alle giovani Azzario, spagnole ma formatesi all’Accademia del Circo diretta da Egidio Palmiri e sotto la cura di un istruttore d’eccezione, Eugenio Larible. Le due belle sorelle presentano un numero di equilibri classico ma raffinato e di sostanza e c’è da sperare che ottengano un risultato all’altezza.
L’unica vera e propria stella mondiale con lunga carriera alle spalle è il ventriloquo Marc Metral, già premiato al Festival del Domani, parecchi anni orsono e da allora stella del rinomato Moulin Rouge, di numerosi programmi televisivi e di spettacoli teatrali a lui interamente dedicati. È vero però che il grande artista è più abituato (e forse adatto) al palcoscenico piuttosto che alla pista. La scelta di partecipare al Festival è curiosa, un’ulteriore sfida per questo veterano dell’entertainment. Vedremo come risponderanno gli spettatori del grande chapiteau di Fontvieille.
Un possibile outsider è l’ungherese Steve Eleky con una comicità davvero fuori dai classici canoni circensi ma già sperimentata, con successo, in importanti complessi europei.
Altro candidato ai premi è l’equilibrista cinese Cai Yong, scoperto al Festival di Latina, presenta un repertorio assai completo della sua disciplina. Se la tecnica sarà accompagnata da un minimo di presenza scenica che il giovanissimo artista dovrebbe avere acquistato negli anni, difficilmente gli sfuggirà il podio.
Giovane interessante il giocoliere giapponese Ty Tojo, di scuola statunitense. Il suo paterno mentore è un personaggio notevole della giocoleria, Dick Franco, Argento a sorpresa a Monte Carlo nel 1980 e già rifinitore aggiunto di uno dei più grandi giocolieri di tutti i tempi, Anthony Gatto.
Ma, ovviamente, la lista dei premiati è decisa dalla Giuria. Qualche tempo fa era stata apprezzata la scelta di chiamare a farne parte solo artisti già premiati al festival, pareva una decisione interessante, ma da un paio di anni si è tornati alla vecchia formula dei direttori di circo integrati da qualche artista celebre di altre discipline. Quest’anno sette giurati, presieduti da SAS la Principessa Stephanie di Monaco, con una composizione piuttosto equilibrata fra circo classico e contemporaneo. A loro la difficile scelta di indicare i migliori. Agli spettatori il beato compito di godersi il Festival di Circo più importante del mondo.