Dalla Toscana alla Sicilia nel segno della continuità. Stagione in continente chiusa con due sold-out e tanta gente costretta a tornare a casa; tournée apertasi sulla più grande isola d’Italia con il tutto esaurito, e chapiteau stipato fino all’inverosimile, per i due galà del sabato e della domenica a Carini (Palermo) al fianco del centro commerciale Poseidon. Oramai il circo di Moira Orfei, ad onor del vero da tanti anni, fa notizia quando non fa il pienone. La gente siciliana apprezza la regina del circo e la qualità dei suoi spettacoli. Un esempio? Più di due minuti consecutivi di scroscianti applausi al termine dello show. Lei, la Moira nazionale, dice che il suo circo è il più bello ed il più grande d’Europa. Donna per certi versi amante degli eccessi, ha forse esagerato ma non è andata molto lontano dalla verità. Il livello del suo circo, ritornato in Sicilia dopo quattro anni di assenza, è da top ten europea. Sotto il grande chapiteau, oltre all’estrema spettacolarità di molti numeri, c’è qualcosa di più in termini di eleganza, colori, musiche, accoglienza, scenografie, abiti, luci e passione. Qualcosa che il pubblico coglie quasi unanimemente, che magari non riesce a descrivere, che però traspare da tutti i volti all’uscita del circo. Loro, i componenti del vasto ed instancabile staff del circo, ci credono e, forse proprio per questa loro convinzione, riescono a trasmettere, a tutti quanti, quel qualcosa in più! Moira Orfei: la regina del circo, questo il titolo della nuova produzione Orfei-Nones.
La star indiscussa dello show, è proprio lui, Stefano Nones Orfei, figlio di Moira e Walter. Con lui in pista, ampio lo spazio dedicato agli animali, bestie lucide e pulite, tenute come se vivessero in un hotel a 4 stelle! L’addestratore entra in scena, nel primo tempo, con alcuni passaggi di alta scuola. I cavalli vanno a passo di danza, fanno inchini, si impennano, girano su sé stessi addirittura aggrovigliandosi le zampe anteriori. Il tutto sempre con Stefano in groppa. E’ sempre lui, poi, a mandare l’esotico e gli elefanti. Anche qui passaggi sbalorditivi: la passeggiata dei cammelli sulle ginocchia, l’equilibrismo dell’elefante su due zampe, il passaggio della morte su quattro ragazze distese a terra. Il clou, ovviamente, è il numero di gabbia con nove splendidi esemplari di tigri di diverse razze e di diverso colore. In dolcezza Stefano Orfei Nones riesce a fermare il prorompente impeto dei grandi felini e a convincerli a fare un elevato numero di esercizi che lo hanno reso famoso in tutto il mondo. Anche se lo avevo visto più volte, il passaggio sull’altalena della grossa tigre siberiana e dell’addestratore, provoca sempre un’emozione particolare. Poi, in chiusura del numero, l’ingresso di Artù, il leone bianco di 5 anni, che si issa su di un alto sgabello per mostrare tutta la sua imponenza e, su di lui, Stefano che lo accarezza e che lo sovrasta. Ma a proposito di animali, non si può soprassedere sui cavalli bianchi che riescono a galoppare in pista a grande velocità. A dettare tempi e movimenti, Gerd Koch, l’istrionico tedesco che è uno spettacolo nello spettacolo, e la moglie Marietta. Ma numeri con animali a parte, da segnalare anche la piccola cavalleria (i ponies) del duo Jostman, lo spettacolo arrivato in Sicilia si basa anche sulla troupe Wulber. Sono loro che aprono lo show con salti da brivido al tappeto elastico, il tutto condito da ironia e passaggi clowneschi, e che lo chiudono con il trapezio. Ancora una volta Mitch, nonostante un problema ad una spalla, ha azzeccato il triplo salto mortale: uno degli apici assoluti per i volanti e che l’artista dei Wulber non ha mai sbagliato, in sette anni, seppur con porteurs diversi. Da brividi, poi, l’esibizione alla ruota di Crazy Wilson, clown d’oro al Festival Internazionale del Circo di Montecarlo. Basta guardare i volti del pubblico, durante le sue evoluzioni, per rendersi conto della assoluta temerarietà di Crazy. Molti spettatori, specialmente quando effettua i salti mortali fuori dalla ruota e senza rete, chiudono gli occhi o guardano da un altro lato. Loro, seduti comodamente, hanno paura; lui, in equilibrio instabile e rischiando l’osso del collo, emana sicurezza e fa scorrere adrenalina a fiumi.
Moira Orfei: la regina del circo presenta una novità assoluta per l’Italia. Si tratta di Michael Olivares, giocoliere e acrobata spagnolo, che ha lavorato anche in due colossi del panorama circense europeo: il francese Cirque Pinder e l’olandese Circus Herman Renz. A Carini, nei due spettacoli di gala (due ore e mezza volate via senza accorgersene), Michael ha potuto mostrare soltanto le sue doti con palloni, palline, clave e boomerang a croce. Non c’è stato tempo e spazio per altro, ma prossimamente, e sempre in Sicilia, l’artista spagnolo si esibirà in un bel numero di cinghie aeree assieme alla moglie Dea Faggioni. E Walter? E Moira? Lui, sempre elegantissimo ed operativo, a fare il direttore dietro le quinte, a bordo pista, in mezzo la gente e dovunque. Molto attento soprattutto quando il figlio Stefano entra in gabbia con le tigri. Lei, sempre identica, quasi immutabile, a prendersi i baci e l’ovazione del pubblico quando, al termine del primo tempo, entra in pista, in piedi, sul suo simpatico maggiolone cabriolet. Dal suo volto traspaiono soddisfazione ed orgoglio, la sua voce trasmette passione. Moira non si stanca mai di stupire e di stupirsi. E se al circo togli questo, probabilmente hai tolto tutto. La gente lo sa ed è per questo che accorre sempre quando vede, sui manifesti, il volto della regina del circo.
Piero Messana