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E’ stata cavallerizza, trapezista, acrobata, domatrice di elefanti e addestratrice di colombe. Continua ad essere Moira, per l’anagrafe Miranda Orfei.
Fu Pietro Germi, che con lei girò Signore e Signori (correva l’anno 1966), a benedire il suo talento da attrice del grande schermo, dicendole un giorno che se avesse studiato recitazione avrebbe potuto essere brava come Sofia. Loren ovviamente.
L’icona del cinema italiano, la diva, il volto televisivo per eccellenza che è sinonimo di arte della pista da circa mezzo secolo, in quanto a indice di popolarità non teme confronti. Su dei lei si sono sbizzarriti critici, giornalisti, scrittori, analisti del costume, sociologi e documentaristi.
Nel cinema ha recitato a fianco di Totò (“Mi ha fatto la corte”, ha rivelato lei), Marcello Mastroianni, Giuliano Gemma, Adriano Celentano, Christian De Sica, Ugo Tognazzi, Nino Manfredi e tanti altri, in una quarantina di pellicole. Nella vita sempre e fedelmente in coppia con il marito Walter Nones, ammaestratore e imprenditore circense che ha innovato il più grande, ma anche il più antico, spettacolo del mondo. Hanno avuto due figli, Stefano e Lara, artisti della pista anche loro.

Moira Orfei
Attira simpatie trasversali, Moira Orfei: devotissima di Padre Pio, piace alle famiglie ed è adorata dal popolo gay e la cosa non la imbarazza assolutamente.
“E’ stato De Laurentiis a mettermi così”, ha ripetuto anche di recente portando le mani sulla testa per indicare quel turbante di capelli che trasporta sotto il tendone e fuori con nonchalance. “Mi ha tirata su i capelli, mi ha fatto questo trucco, e da lì è cominciata la mia carriera cinematografica”.
Nasce in un carrozzone a Codroipo, Udine, nel piccolo circo del padre Riccardo, e alla sua morte viene accolta nel circo dello zio Orlando. Nel 1961 sposa Walter Nones e nel 1963 il successo arriva con l’inaugurazione del “Circo di Moira Orfei” che si afferma definitivamente col “Circo sul Ghiaccio”, grazie alla rivista con Alighiero Noschese (1974) e negli anni ‘80 con “Moira più Mosca”.
L’insegna di famiglia ne ha fatta di strada, fino al “Bacio del leone” con Stefano e Brigitta, ma è Moira che continua ad essere la calamita del circo. Unica e irripetibile. “Siamo 20 milioni di donne, sono solo io così”, ha detto di sé. E niente di meglio si potrebbe aggiungere sull’icona del circo italiano.