Il magazine del Sole 24 Ore, Ventriquattro, ha chiamato ad un confronto intergenerazionale alcuni grandi per avere una testimonianza di chi ha visto passare accanto a sé tanti ragazzi e tante aspettative “per un consiglio ai ventenni”. Insieme a Gillo Dorfles, critico d’arte, Rita Levi Montalcini, Umberto Veronesi, il regista Mario Monicelli, l’ex allenatore della Nazionale di Calcio Cesare Maldini, e calciatori, fotografi, giornalisti, c’è anche la testimonianza di Moira Orfei. Ed ecco le sue parole: “A me stringono il cuore i ragazzi che vivono nelle case. Che studiano per tanti anni, si laureano e poi non hanno da lavorare. Vorrei dire loro di avere la forza di non abbandonarsi ai bagordi, al fumo, all’alcol, alla droga.
Se fossi miliardaria mi piacerebbe aiutarli. Metterei su delle scuole. O li manderei all’Accademia del circo di Verona, a diventare artisti, così che possano guadagnare e viaggiare in tutto il mondo. Certo, bisogna sacrificarsi un po’. La mattina a scuola, il pomeriggio in Accademia. Anche i ragazzi che vivono nelle case dovrebbero lasciare presto l’abitazione di mamma e papà, e provare a lavorare e studiare insieme, così da non rischiare di trovarsi senza niente in mano una volta finiti gli studi.
Raccolgo tante storie di ragazzi. Mi guardano con occhi disperati. Uno mi ha raccontato di essersi fatto frate perché non trovava lavoro. Un altro, che aveva studiato economia e commercio e si è trovato a fare lo spazzino (e lo chiamano operatore ecologico…). Vengono da me perché sanno che voglio loro bene. O forse perché ho la faccia da prete!”