di Valentina Maggio e Daniele Giovanardi
Fotografie di Valentina Maggio
Trascorsi alcuni giorni è il momento per fare, a freddo, un punto su quella che probabilmente è la più importante manifestazione del suo genere. Il Mirabilia International Circus & Performings Arts Festival, giunto alla settima edizione, quest’anno in formato XL.
L’evento si è infatti esteso a tre città diverse, ognuna dedicata ad una forma di spettacolo: Fossano è rimasta la sede del teatro urbano, Cherasco ha ospitato la magia, Savigliano la danza e il circo. Con il riconoscimento di Festival Culturale Europeo e di Polo Europeo del Circo per l’Italia 2013-17, Mirabilia ha puntato ad una programmazione ricca e variegata, incentrata su temi attuali come la manipolazione, la solitudine e le discriminazioni, a fianco ad un’offerta più leggera di avvicinamento al grande pubblico.
Durante i cinque giorni di programmazione (dal 19 al 23 giugno) si sono esibite 55 compagnie provenienti da tutto il mondo, tra cui le realtà appartenenti alla piattaforma europea Circus Next che mette in rete diversi festival, con interessanti produzioni e residenze. Tre le prime assolute, dodici prime nazionali, due anteprime, tre presentazioni, sette prime regionali per un totale di 280 repliche. Il Festival pensa in grande e per questo ha avuto tre direttori artistici: Fabrizio Gavosto è stato infatti affiancato da Sarka Marsikova (Repubblica Ceca) e da Antonia Kuzamnic (Croazia).
Fossano – il successo del “teatro urbano”
Sul sagrato di piazza Battuti Rossi L’infiorata di Amaranto Artigianato: un grande disegno dedicato a Mirabilia che gli spettatori stessi vanno realizzando con della segatura colorata.
Mirabilia offre anche la possibilità di degustare le specialità piemontesi nei ristoranti coperti e negli stand gastronomici della proloco di Fossano, oltre allo speciale “bacio Mirabilia” creato per l’occasione a Cherasco. E a notte fonda ci si rincontra tutti nel cortile della scuola Calvino, per ballare e svagarsi al Gypsy Party.
Cherasco – la città della magia
Nello splendido borgo, nella piazza principale c’era l’installazione interattiva di Erewhon che coinvolge i bambini nella sperimentazione dei diversi tipi di suoni prodotti dagli strumenti creati con materiali di riciclo.
I Lucchettino (con la regia di Arturo Brachetti) riescono a scaldare il pubblico con gag comiche, improvvisazioni tra gli spettatori e qualche semplice magia. Ottimo successo per le danze aeree di Eventi Verticali, performance che riesce ad attirare molto pubblico, nonostante la location decentralizzata.
Tuttavia non si respirava la stessa aria festivaliera di Fossano: la piazza, infatti, non pareva affollata e le vie del centro sono apparse poco animate. Alcune performance sono state rinviate per scarsa affluenza di pubblico.
Savignano – il circo e la danza
Curioso segnalare il malumore di alcuni baristi di piazza Santarosa, la piazza centrale del paese, dispiaciuti che il festival si accavalli con la Savigliano Urban Beach, uno degli eventi estivi più affollati della città che attira ogni anno numerose persone per aperitivi e musica all’aperto. Inoltre, nello spazio antistante l’ala polifunzionale (sede di spettacolo) è stato allestito un grande Luna Park. Ci si domanda se possano convivere realtà così differenti negli stessi spazi.
In realtà lo scopo è proprio quello di dare vita ad una grande festa cittadina. Tra le performance Manonuda Teatro, che mette in scena l’incontro tra l’uomo e la donna attraverso l’uso della danza, a contatto con elementi primordiali quali l’acqua e il fuoco. Poi Mastoc Production: sette donne vestite di nero si raccontano al pubblico in una danza che si fa pazzia, dolore, dolcezza, passione. E ancora Circo Pallino, Effetto Caffeina, con l’arduo compito di rompere la delicata atmosfera dello spettacolo precedente. Esperimento riuscito: in pochi minuti i due protagonisti riescono a scaldare il pubblico con gag comiche e piccole acrobazie, in un crescendo che ha il suo culmine nella comparsa di un cubo rotante sul quale i due artisti compiono interessanti evoluzioni, sbalordendo il pubblico dei bambini e delle famiglie.
Nell’ala polifunzionale, ex mercato degli animali, il meraviglioso Tangram, con Stefan Sing e Cristiana Casadio. Attraverso la danza e la giocoleria, i due artisti raccontano magistralmente la relazione tra l’uomo e la donna, mettendo in scena l’emancipazione della donna che da bambola si trasforma in protagonista del gioco della seduzione, in una danza che si muove tra barriere e fusioni, attrazioni e rifiuti. E ancora Push me, Pull You!, degli svedesi Apocalyptic Circus. Con delicatezza e ironia si racconta il rapporto tra una funambola e il suo tecnico, mostrando quell’equilibrio necessario in ogni spettacolo tra chi sta dietro e chi sta davanti.
Mirabilia – XL non è solo la taglia
Certamente questo nuovo format ha portato con sé qualche difficoltà tecnica, alcune incomprensioni, tanta stanchezza per gli organizzatori, i tecnici, gli operatori e la stampa, ma non si può non riconoscere a Mirabilia l’eccezionalità e il coraggio di una scelta così ambiziosa. Il festival si connota sempre di più per la sua apertura verso linguaggi, tematiche, scenari, tecnologie, esperienze diversissime ed è occasione di incontro tra numerose e differenziate realtà produttive e creative, oltre che luogo di crescita per un pubblico che si fa sempre più complice e disponibile.