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Michelle e Nicole Kolev Vulcanelli. La consacrazione e la segatura

di Francesco Mocellin

Questo articolo è parte del progetto Il circo italiano a Monte Carlo, che racconta i vincitori tricolore della più importante manifestazione circense al mondo. Scopri tutti i video, gli articoli e le interviste.

La vittoria del Clown d’Oro per Michelle e Nicole Kolev, pur coincidendo con la prima partecipazione al Festival di Monte Carlo, non nasce dal nulla: prima del trionfo monegasco, infatti, il loro mano a mano ha stupito Mosca e Budapest per poi approdare al Cirque du Soleil.

Nicole e Michelle premiate dal Principe Alberto e dalla Principessa Stéphanie (foto di Edward Wright).

Ora che è successo, tutto sembra poter essere considerato scontato: la performance di Michelle e Nicole Kolev è quanto di meglio si sia visto presentare da due donne – e non solo, probabilmente – nel pur affollato campo della disciplina del mano a mano e, quindi, il Clown d’Oro conquistato all’edizione del cinquantenario del Festival di Monte Carlo era semplicemente dovuto. In realtà sappiamo bene che non è mai così e quando si partecipa ad una competizione molto particolare quale un festival in cui entrano in gioco fattori valutativi non certo matematici i risultati a sorpresa e le delusioni possono essere molteplici. C’è una singolarità che ci piace ricordare, ovvero che prima del gennaio 2024 le Kolev Sisters non avevano mai partecipato al Festival monegasco neppure in qualità di semplici spettatrici; per chi è nato nel circo come loro il mito del “festival dei festival” è ben impresso nella mente: forse è un vero e proprio primato per degli artisti europei che la prima presenza a Monte Carlo sia coincisa con la conquista del massimo riconoscimento. A legittimare ulteriormente il loro orgoglio per lo straordinario successo conseguito vi è la circostanza di aver fatto parte del cast di un’edizione di livello qualitativamente molto elevato oltre che molto particolare per il carattere celebrativo per il cinquantenario della nascita della manifestazione e la coincidenza con la chiusura degli eventi per il centenario della nascita del Principe Ranieri III. Michelle e Nicole ci confessano di essersi avvicinate all’appuntamento senza precise aspettative ma con lo spirito di chi vuole dare il meglio di sé come e più di sempre, senza l’ossessione della vittoria e con la lucida determinazione che le caratterizza e che traspare dal loro lavoro.

Le Kolev Sisters al 46° Festival di Monte CarloLe Kolev Sisters al 46° Festival di Monte Carlo

Nonostante l’età, le due sorelle hanno già maturato una notevole esperienza professionale in realtà artistiche molto eterogenee, svariando dai più prestigiosi gala natalizi europei ai festival internazionali (Budapest e Mosca sponda Nikulin hanno visto i loro primi successi e aperto le porte a molti importanti contratti) fino all’attuale ingaggio presso lo storico residential show del Cirque du Soleil Mystere a Las Vegas; ciò ha permesso loro di sviluppare una notevole consapevolezza dei loro mezzi unitamente ad una costante crescita artistica. Ovviamente ammettono che, completate senza alcuna sbavatura le performance negli spettacoli di selezione e preso atto della straordinaria reazione del pubblico del Principato – tra le cui fila sedevano numerosi artisti o ex professionisti del settore – l’idea di conquistare un trofeo importante era maturata. «Il momento che non dimenticheremo mai (e che ancora adesso ci fa piangere quando riguardiamo i video) è stato quando durante la serata in cui vengono annunciati i premi, la Principessa Stéphanie ha terminato di annunciare i tre Clown d’Argento e noi non eravamo ancora state nominate. In quel momento sì che abbiamo iniziato a credere che ci avrebbero assegnato il Clown d’Oro!». Le loro parole che tradiscono l’emozione del momento spiegano più di qualsiasi commento lo stato d’animo degli artisti durante la lettura del palmarès: quegli istanti non saranno mai dimenticati nel corso degli anni da tutti coloro che li hanno vissuti in trepidazione.

L’esibizione delle Kolev Sisters al Weltweihnachtscircus di Stoccarda nel 2023. Video da YouTube in attesa del rilascio dei video ufficiali del Festival di Monte Carlo

Quando si pensa alle Kolev Sisters si immagina una sorta di unicum, come spesso accade nei sodalizi artistici familiari, ma naturalmente la verità è che Michelle e Nicole sono diverse e simili allo stesso tempo, come si definiscono loro stesse: se Nicole ha un carattere più socievole Michelle risulta un po’ più introversa; diversi i gusti e diversi gli hobby ma sugli aspetti della vita professionale sono in perfetta sintonia, comportandosi e pensando allo stesso modo grazie anche al felice rapporto personale che le lega e che ne espande i rispettivi talenti. Un tipico caso in cui il tutto è maggiore della somma delle parti.

Per arrivare al livello che conosciamo e costruire il loro numero si sono ispirate ai loro maestri: Aguamado Merzari, Karim Messoudi e Omar Liazeed. Ma crediamo che a loro favore abbia giocato anche la formazione proveniente dai genitori: la madre è Gilda Vulcanelli, già domatrice di leoni e artista multidisciplinare di solida tradizione familiare mentre il padre Miltcho è un ex ginnasta e poi volteggiatore equestre ma – soprattutto – agile nella troupe di volanti Flying Wulber capace di eseguire con regolarità uno dei tripli salti mortali dallo stile più pulito della storia recente. È ben difficile trovare degli artisti che ancora agli inizi della carriera abbiano raggiunto traguardi così prestigiosi e qualificanti ma nonostante la profonda soddisfazione e l’appagamento le Kolev non si pongono limiti circa i futuri traguardi professionali e si godono la permanenza nel tempio dell’entertainment, Las Vegas, dove lavorano da tre anni nello storico citato show del Cirque du Soleil, Mystere. A differenza di qualche altro artista che ha avuto la fortuna di ottenere ingaggi a lungo termine nella Sin City, Michelle e Nicole si trovano benissimo nella capitale del gioco, dove vivono insieme alla famiglia: si tratta del periodo più lungo mai trascorso nella stessa città visto che provengono dalla realtà e dallo stile di vita tipici del touring circus che tanto hanno giocato nella loro formazione professionale e personale. «Las Vegas ci ha donato delle incredibili opportunità e ci ha fatto regalo di innumerevoli bellissime esperienze che mai avremmo pensato di poter vivere nella nostra vita! E per questo sarà sempre una città molto speciale nel nostro cuore», ci confessano. Ma prima di lasciarci non mancano di ricordare che circensi si nasce e che ci sarà sempre un po’ di nostalgia per la loro vecchia vita nel circo, coi viaggi di città in città e gli spettacoli presentati sempre in contesti diversi. E a proposito citano proprio la frase di chiusura della celeberrima pellicola Il più grande spettacolo del mondo di Cecile De Mille, ovvero «Potrete togliervi la segatura dalle scarpe ma non potrete mai togliertela dal vostro cuore».