di Nicola Campostori
Questo articolo è parte del progetto Il circo italiano a Monte Carlo, che racconta i vincitori tricolore della più importante manifestazione circense al mondo. Scopri tutti i video, gli articoli e le interviste.
Tra i circensi italiani che negli ultimi anni si sono maggiormente contraddistinti va sicuramente annoverato Michael Martini. Il trapezista ha iniziato da giovanissimo ad accumulare successi assieme alla sua troupe, i Flying Martini, e a collezionare record. L’Argento a Monte Carlo arriva anche grazie all’esecuzione dell’esercizio chimera dei trapezisti di tutto il mondo: il quadruplo salto mortale.
Se a dieci anni hai già stabilito un record, cosa puoi fare di più? Provare a battere altri primati ancora più difficili. Chissà se si è detto questo il trapezista Michael Martini il giorno che, nel 2010, è diventato il più giovane italiano ad aver eseguito il triplo salto mortale. Fatto sta che il suo percorso da allora ha conosciuto una serie di traguardi impressionanti che lo collocano accanto a giganti della disciplina come Genesio Amadori e Enzo Cardona. Il merito è della sua tenacia e passione, accompagnate da alcune figure essenziali per la sua crescita, a partire dai genitori, Darix e Sabrina, che sostengono la troupe di famiglia, quei Flying Martini che presto si trasformano in una gioiosa macchina da guerra, compatta come solo le compagini delle discipline aeree sanno essere.
Gli allenamenti guidati da Renè Rodogell, artista messicano specializzato in bascula e trapezio volante (il Sudamerica ha una fortissima tradizione in queste tecniche, fatta di precisione e carisma) permettono al gruppo di sviluppare i propri virtuosismi, che non tardano a farsi notare. Sarà Fabio Montico a “scoprire” definitivamente Michael, chiamandolo a Latina. È un trionfo (di nuovo col triplo salto mortale) che prelude ad uno ancora maggiore: Monte Carlo, la capitale del circo mondiale. Nel 2013 il giovane Martini conquista l’Oro a New Generation con il triplo bendato, ricevendo l’ambita statuetta dalle mani di S.A.S. la Principessa Stéphanie e della figlia Pauline. Record chiama record: adesso tocca al quadruplo salto mortale, la chimera dei trapezisti, l’esercizio che ti consacra nella storia della disciplina. Il Guinnes dei primati certifica che a 13 anni e 196 giorni Michael è il più giovane artista a eseguirlo. L’eco di questa straordinaria scia di successi esonda dal mondo del circo e affascina il grande pubblico e i media, regalando tra le altre cose a Martini un cameo nel film Il racconto dei racconti di Matteo Garrone e l’attenzione di Walter Veltroni, che lo intervista per il suo documentario I bambini sanno.
In questa straordinaria storia circense non poteva mancare il Festival di Monte Carlo. E, come fosse un capitolo di un libro d’avventura, è un episodio ricco di suspense, cadute e gloria. Anche in questo caso c’entra il quadruplo salto mortale. La rassegna monegasca ha visto diversi trapezisti cimentarsi nell’esercizio, non sempre con successo: i primi due tentativi, quello di Don Martinez nel 1975 e quello dei Flying Caballeros dieci anni dopo, andarono a vuoto. Bisogna aspettare la quindicesima edizione del Festival per festeggiare: a farlo sarà Miguel Vazquez, primo uomo a riuscire nell’impresa, permettendo alla sua troupe di vincere il Clown d’Oro. Lo scettro rimane a lungo in salde mani latine: nel 2008 è Gino Maravilla dei Flying Fuentes Gasca a eseguire il quadruplo, all’interno di una routine che però non convince del tutto i giurati, che infatti non assegnano alla compagine il primo premio. L’ultima volta che Monte Carlo aveva visto un quadruplo salto mortale era stato grazie ai Flying Tuniziani nel 2020. Poi il Covid aveva bloccato la kermesse, fino alla ripartenza tre anni dopo.
È a questa strana edizione, la quarantacinquesima, che partecipa Michael con la sua troupe: strana perché, pur non gareggiando artisti russi e cinesi, la pausa forzata dalla pandemia ho determinato la presenza di una quantità di numeri d’altissimo livello ancora maggiore rispetto agli standard già elevati del Festival, come se si volesse recuperare in un’unica stagione il tempo perso a causa del coronavirus. La competizione è dunque ai massimi storici, ogni sbaglio costa ancora più caro. C’è grande attesa per i Martini, che forse pagano questa pressione facendo più di un errore in prova. Tra questi, c’è anche un fallito quadruplo mortale. A quel punto la tensione è alle stelle e le emozioni forti non sono ancora finite: Michael tenta nuovamente l’esercizio nel primo spettacolo, anche questa volta senza esito. Il trapezio è uno degli attrezzi più complicati da maneggiare, non solo per la difficoltà intrinseca della disciplina ma anche perché ogni tendone è diverso e questa differenza influisce direttamente sull’allestimento, che va adattato al contesto dove si lavora. In una gara come Monte Carlo, questo significa dover prendere confidenza col trapezio in pochissimo tempo, riuscendo allo stesso tempo a domare l’ansia da prestazione.
Quando Michael torna in pista nel secondo show, gli occhi sono tutti su di lui. Ogni spettatore sa che il giovane italiano tenterà di nuovo. Tra il pubblico, a dar forza al ragazzo, c’è anche Fabio Montico, uno dei primi ad avergli dato fiducia. È il momento: Michael si lancia e comincia a volteggiare, i colori blu, bianco e nero del suo costume si confondono nel vortice che sta eseguendo il suo corpo. Uno, due, tre… e quattro! Quadruplo salto mortale riuscito. La platea esplode in un tripudio liberatorio, al quale si unisce tutta la troupe. Michael ha gli occhi pieni di gioia, soddisfazione, fierezza. Un’immagine che rimarrà negli annali del circo, così come si ricorderà a lungo l’abbraccio del giovane con suo padre, entrato in pista colmo di felicità. In altre annate, probabilmente, il quadruplo sarebbe bastato per ottenere il Clown d’Oro. Ma, come abbiamo detto, questa edizione è particolare, ancora più competitiva: ai Flying Martini viene assegnato l’Argento. Michael ha ottenuto un nuovo record: è il primo italiano ed europeo ad aver eseguito il quadruplo salto mortale a Monte Carlo. Il suo futuro è un salto nel vuoto verso altri nuovi, straordinari traguardi.