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Medrano: primavera Ceca

Dal numero di maggio della rivista Circo, in distribuzione in questi giorni, anticipiamo l’articolo di Francesco Mocellin dedicato alla nuova avventura del Medrano.

di Francesco Mocellin
Servizio fotografico di Andrea Giachi

Stiv Bello e Otto Simili

L’arrivo della primavera – almeno quella prevista dal calendario che non sempre corrisponde a quella climaticamente effettiva – porta con sé nuovamente l’ultima tappa italiana del Circo Medrano della famiglia Casartelli. Ancora una volta il trasferimento del grande complesso prenderà la direzione dei paesi che un tempo rientravano nell’area di influenza socialista, com’era successo negli ultimi due anni con l’Ungheria e la Slovacchia: quest’anno è la volta della Repubblica Ceca e si tratta di una nuova sfida ad un mercato ricco di incognite. Ma in tempi complicati come questi cercare strade poco battute e formule nuove può rappresentare l’unico strumento per resistere.
La tournée in Cekia prende le mosse dopo un inverno toscano per il Medrano, con la tappa natalizia che ha visto l’insolita location della cittadina di Scandicci, praticamente alla periferia di Firenze. Infatti, il Mandela Forum ha ospitato lo spettacolo dell’Acquatico Zoppis la cui tipologia sfugge a quella del circo classico mentre i Casartelli hanno offerto il loro consolidato prodotto attaccando contestualmente il capoluogo fiorentino facendo leva sul piano pubblicitario proprio sulla copiosa presenza di animali esotici oltre che sul doppio Clown d’Oro conquistato a Monte Carlo. Nonostante la collocazione non strategica, i risultati al botteghino sono stati eccellenti, segno ulteriore che il gradimento del pubblico verso gli spettacoli circensi resta intatto e che la “fame di circo” va solo adeguatamente stimolata.
Anche questa volta l’ultima tappa prima di varcare l’ex “cortina di ferro” è stata Verona anche se in una collocazione diversa rispetto allo scorso anno, ovvero nella favorevolissima area degli ex Magazzini Generali, praticamente davanti alla Fiera, la stessa utilizzata da Moira Orfei nel 2011 e dall’American Circus qualche anno prima.
La città scaligera si è confermata “amica del circo” visto che – come la stessa direzione del circo ha sottolineato – l’Amministrazione e tutti gli uffici preposti hanno dimostrato la più totale disponibilità ad accogliere il circo senza frapporre ostacoli di alcun genere – come sempre più spesso pare, invece, accadere nel nostro paese – e garantendo un’agevole accessibilità alle esigenze dell’impresa circense. Tale disponibilità è culminata nella serata benefica organizzata dal locale distretto del Lions Club che ha visto la partecipazione del Sindaco Flavio Tosi che – davanti ad una platea gremita – ha speso significative parole sul legame speciale tra la città e il mondo del circo italiano, legame che si è manifestato nuovamente in occasione della manifestazione organizzata dall’Accademia d’Arte Circense a Forte Gisella in occasione della Giornata Mondiale del Circo.

La fantasia equestre

Contrariamente a quanto accaduto nel 2012 in Slovacchia, i Casartelli nella Repubblica Ceca troveranno solo la concorrenza interna (peraltro da non trascurare sia sotto il profilo qualitativo che organizzativo) e ciò dovrebbe permettere una pianificazione relativamente più rilassata della tournée e migliori prospettive di mercato.
Per affrontare il tour Medrano ha scelto una formula agile dove le variazioni al programma invernale da segnalare riguardano soprattutto il graditissimo ritorno a casa – dopo undici anni – dei fratelli Rony e Stiv Bello assieme al padre Luciano (anche se già in estate raggiungeranno nuovamente la compagnia canadese in una nuova produzione speciale a Quebec City).

Lorenzo Carnevale al Medrano

Dopo la costante permanenza nella produzione Varekay del Cirque du Soleil, i Bello sono rientrati a casa senza che il tempo ne abbia apparentemente scalfito il talento e la nota presenza in pista. In quello che resta il loro “circo di famiglia” presentano nuovamente i celebri giochi icariani e il riuscitissimo trapezio comico a due. Luciano continua a distillare il suo savoir faire di capopista semiserio mentre Stiv veste i panni di Jacob dividendosi il compito di strappare risate agli spettatori col buffo Otto Simili e Lorenzo Carnevale. Quest’ultimo ha maturato la sua brillante maschera comica che oggi funziona molto col pubblico: sempre in chiave eccentrica presenta un numero di jonglerie che è andato a sostituire il talentuoso Willy Colombaioni. Sulla via della Cekia Rudi Alessandrini ha preso il posto di Giordano Caveagna, rientrato in famiglia al Circo di Vienna col suo numero di tigri tutto contatti e dolcezze.
Confermato il “globo della morte” dei brasiliani Crazy Riders mentre il resto dello show si basa sulle consistenti forze di famiglia con Braian indiscusso protagonista: la grande cavalleria in libertà nella nuova versione, il superbo gruppo esotico inserito nuovamente nella favola di “Aladino”, ripresa in occasione della partenza per l’estero, e il celebre pas de deux con la sorella Ingrid oltre all’alta scuola coi cugini. Nuove le coreografie per il trapezino di Stephanie Hones e per il numero di tessuti preceduto da un quadro sulle note di Lilì Marlene.
Della vocazione esterofila cui da sempre soggiace la famiglia di Leonida Casartelli si è detto più volte così come dell’anima profondamente italiana – nel senso più alto del termine – di questo circo. Non resta che attendere il rientro in patria del complesso sperando che la formula porti al successo ancora una volta.

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