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Mamma mia! Daris Martini, I suppose

di Ivan Eotvos

Il circo Orfei della famiglia Martini ha un grande pregio che lo caratterizza su molti altri spettacoli attualmente operanti nel nostro territorio. E’ un pregio che si rispecchia positivamente su molte delle cose che si possono vedere durante una visita nel loro circo. Lo si vede nelle strutture ben curate e moderne (seppure con un tocco vintage del quale parleremo in seguito), nello spettacolo e in molti allestimenti accessibili al pubblico. Specialmente nella stupenda caffetteria. Questo spazio infatti è uno dei fiori all’occhiello del materiale messo in mostra dal circo della famiglia Martini. Si tratta di una struttura rialzata con una grande pedana che ne amplifica notevolmente lo spazio calpestabile, mettendo a disposizione anche tavoli dove gustare una pausa dello spettacolo in pieno confort. E proprio da qui, dentro una bella vetrina ricavata in una parete della caffetteria, ci si incontra con il vero grande pregio di questa famiglia e di questa azienda: la fierezza, rappresentata da una bacheca piena di foto e articoli di giornale che parlano del loro circo, di targhe, di immagini di personaggi importanti del mondo dello spettacolo e dello sport, ma anche del circo, come i fratelli Pellegrini o David Larible.

Il bar del circo Orfei-Martini

Fierezza ed orgoglio per il lavoro che portano avanti. Questo li spinge a darsi ancora più da fare e ad ottenere risultati apprezzabili anche in una arena difficile come la città di Latina, dove li abbiamo incontrati. Non solo è una piazza tradizionalmente complicata, ma il brutto tempo e le condizioni del terreno non davano a sperare in buone previsioni per questa tappa. Ma l’impegno e il lavoro sono stati sostanzialmente ripagati e hanno portato a casa il risultato, e di questo non possiamo che gioire. La fierezza nel mostrare con orgoglio il proprio lavoro al pubblico sembra essere una carta vincente di questa attività.
Naturalmente i protagonisti della scena sono i giovani trapezisti che non a caso sono su tutti i manifesti ed esaltati, come è giusto, in mille e più modi. Per cui l’entusiasmo, la volontà aumenta anche l’impegno e, di conseguenza, i risultati. Ma non è solo una questione psicologica quella che dà un carattere distintivo a questa azienda. La produzione riconoscibile forse sotto il nome “Mamma Mia” non ha una connotazione chiara nell’impianto coreografico. Per lo più si sentono i richiami del “Circo Brasiliano” messo in scena poco tempo fa dalla famiglia e che ancora fa sentire la sua impronta con un gran numero di balli e coreografie in stile sud americano. Ma evidentemente questa sensibilità prosegue perché proprio a Latina Angela e Maicol (i due giovanissimi trapezisti) hanno avuto modo di debuttare con un nuovo numero di acrobatica alle bascule e anche qui il richiamo al Sud America (anche per via degli altri componenti della troupe prevalentemente cubani) si fa sentire forte e, insomma, i ritmi latini saranno prevalenti durante lo spettacolo.
Come dicevamo, tutte le strutture sono molto moderne, ma con un richiamo chiaro al vintage, o al circo tradizionale di una volta. La biglietteria è un perfetto esempio di questo: si tratta di una modernissima struttura in acciaio cromato ma illuminata con lampadine colorate semplici, come quelle che si usavano un po’ di tempo fa, al posto delle luci bianche e focalizzate che si usano al giorni d’oggi. Questa evidente citazione del passato è un leitmotiv che vi accompagnerà per tutto lo spettacolo. Di fatto non mancheranno le piume, le musiche anni 50, i richiami al Moulin Rouge e tutto un campionario classico che potrà soddisfare coloro che hanno una certa idea del circo. Ovviamente può piacere o meno, ma è innegabile l’impegno e la cura in tutti i particolari dello spettacolo.
Per gli amanti degli animali il culmine arriverà probabilmente durante l’esibizione delle tigri condotte da Roberto Caroli che, lungi dal perdere il suo smalto, porta avanti una esibizione ottima sotto l’aspetto tecnico e simpatica, quasi rilassata, nell’aspetto scenico, sdrammatizzando molto il ruolo del domatore, cosa più che positiva. Le luci di scena sono di livello medio alto, all’avanguardia, seppure forse ancora non sfruttate al meglio, ma danno un grande contributo nel non rendere opaco quell’alone di vintage che può brillare al meglio tra piume e paillettes, specialmente nel coreografico inizio in cui questa vena retrò si sfoga al meglio.

Maicol e Angela Martini, il tesoro di famiglia

La scelta scenica del circo Orfei della famiglia Martini quindi è chiara, il fascino dei lustrini e delle piume di una volta ma con tutta la tecnologia a disposizione anche per l’accoglienza del pubblico. Anche i posti a sedere sono di livello medio alto, una bella struttura con solo posti in poltroncina, anche se si farebbe sempre più urgente per tutti l’uso di una copertura totale della pavimentazione in platea che in questo caso è assente. La scelta si può rivelare determinante in piazzali difficili come quello di Latina, seppure non poco impegnativa. L’orchestra di sei elementi, molto ben calibrati, da un bel tocco finale al tutto e il pubblico potrà essere soddisfatto del livello dello spettacolo nel complesso, potendo vedere davvero un bel campionario del circo tradizionale con una compagnia tutto sommato ridotta, ma molto ben organizzata, in grado di offrire uno spettacolo di buon livello. Naturalmente tutti i meccanismi che girano bene potrebbero raggiungere lo stato ottimale con piccoli accorgimenti, e alcune pause tra una esibizione e l’altra sono davvero troppo lunghe, soprattutto se si considera che si fa davvero poco o nulla per riempirle. Specialmente dopo il numero delle tigri il buio domina la sala per sette lunghi minuti (a volte anche di più) in cui i clown fanno quello che possono per intrattenere il pubblico con i palloni. Ma è un cerotto poco efficace, e si vede. Questo l’unico difetto di rilievo per la recensione di uno spettacolo che dà tutto quello che può dare ed ha anche il picco emotivo nel momento dell’esecuzione del triplo salto mortale del giovanissimo Maicol che diventa un vero evento, vuoi perché lo è davvero, ma anche perché la famiglia Martini sembra conoscere bene una formula antica quanto il circo secondo la quale un evento straordinario, nella pista, si deve ripetere tutti i giorni, tanto da essere ordinario, ma solo per l’artista.
Il pubblico ha diritto a sognare e il grande entusiasmo e la ammirevole abnegazione della famiglia Martini verso il proprio circo è tutta concentrata su questo importante aspetto dal primo all’ultimo momento della vostra visita. Per gli amanti del circo, ma anche per chi si avvicina per la prima volta a questo mondo, il circo Orfei della famiglia Martini offre ottimi spunti di emozione e di riflessione, avendo preso un cammino ascendente verso un grande successo, e considerando che il Festival di Monte Carlo attende i suoi giovani protagonisti all’appuntamento con la storia.

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