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“L’udienza del Papa infonde coraggio ed entusiasmo”

di Livio Togni

Livio Togni
L’Udienza storica del Papa ai circensi è un grande avvenimento per tutto il mondo dello spettacolo viaggiante, un evento anche per me memorabile e che mi avrebbe visto presente in prima fila se non fosse per problemi vari che mi costringono all’estero, temporaneamente. Mi devo limitare purtroppo ad osservare da lontano, ma questo non vuol dire che mi senta meno partecipe, anzi: in questo momento difficile per tutti noi del circo un’occasione come quella di oggi sta a testimoniare che qualche passo avanti lo stiamo facendo, che l’evoluzione e la crescita dell’ENC continuano e vanno nella direzione giusta, quella di fare sentire i circensi più tutelati e più uniti come categoria, cosa positiva specialmente per i giovani. Credo che servirà ad infondere ancora più coraggio ed entusiasmo nelle vite dei lavoratori del circo, due cose che già per nostra natura non ci mancano ma di cui mai come in questo momento abbiamo estremo bisogno.
Mi auguro anche che questa giornata riesca a risvegliare le capacità critiche degli italiani, che ci osserveranno dall’esterno ancora una volta contrapposti alle sfilate degli animalisti, e alle dichiarazioni ingannevoli di tutti quei personaggi che si spacciano per amanti degli animali non appena intravedono la possibilità di specularci sopra, o anche solo di mettersi in luce. La politica “seria” dovrebbe cominciare a preoccuparsi davvero di questa nuova ondata di animalismo sfrenato, che a parer mio per molte persone comuni è solo l’espressione più superficiale di una crisi di valori della nostra società, una mancanza di riferimenti solidi e un profondo bisogno di ritrovarli.
Un momento dello spettacolo nella sala Nervi (foto Silvia Ottaviano)
Una ricerca che nel caso dell’animalismo in lotta contro il circo (ma non solo in questo caso), si traduce paradossalmente proprio nell’attacco a persone come noi che conduciamo uno stile di vita dove contano la famiglia, il lavoro, la solidarietà, la condivisione REALE e non virtuale delle gioie e dei problemi quotidiani e, non ultimo, l’amore per gli animali: ecco perchè l’animalismo è una “truffa” ai danni della gente comune, che spesso non ha tempo di riflettere sul significato ultimo delle posizioni che prende e si riduce a fare scelte dettate dall’emotività. Dobbiamo continuare a fare tutto quello che possiamo per tenere i riflettori accesi sul significato vero dell’essere circensi, dal lavoro con gli animali alle difficoltà di districarsi fra i mille impedimenti, per far passare sempre di più il messaggio di quanto l’animalismo di questi tempi sia sempre più chiaramente una mera prevaricazione del più debole per scopi politici ed economici, una mancanza di rispetto di valori fondanti della società come la libertà di scelta, di lavoro, di espressione, oltretutto perpetrata con l’applicazione sistematica della violenza, verbale e non solo. Ancora una volta la gente non può svegliarsi da sola, dobbiamo essere noi a farci sentire alzando la voce più che possiamo, e a farci vedere, specie nei momenti di festa e di positività come questo di oggi, che ci vede coinvolti proprio perchè abbiamo il privilegio di essere circensi e di fare parte di una delle espressioni artistiche e culturali più antiche e significative della nostra società.