Arrivato ai 37 anni Henry de Toulouse Lautrec aveva consumato d’alcol il proprio organismo e cercava quiete e ristoro in una località di mare del sud della Francia. Lo si poteva vedere zoppicare (difetto dovuto alla rottura di entrambi i femori quando era bambino, che non gli permise di superare il metro e cinquanta di altezza) lungo la spiaggia portando con sé un cormorano al guinzaglio. Dal resto, nella cittadina natìa di Albi, il padre era famoso per le sue bizzarrie, tra la quali girare abbigliato da scozzese, da cow boy o con la cotta di maglia dei templari. A seconda delle ricorrenze.
Toulouse Lautrec però non era solamente uno stravagante, ma anche un uomo molto sensibile e di gran gentilezza, per lo meno così lo ricordano le prostitute del bordello di rue des Moulins, dove ogni tanto Lautrec si chiudeva per giorni a osservare la vita delle ragazze e a immortalarle nella loro semplice quotidianità. Quasi un talento fotografico dotato di discrezione, proprio nel periodo in cui la fotografia stava muovendo i primi passi, nella fervente Parigi di fine ’800.
Il soggetto preferito di Lautrec era la donna, rappresentata nei luoghi dove la luce della ribalta era sfavillante e le ombre potevano essere malinconiche e grottesche: le donne nei bordelli in intimità tra loro, allo specchio, in mostra per gli occhi degli astanti, al tavolo del trucco. E ancora: le donne del Moulin Rouge, le ballerine del varietà e le cavallerizze al circo. Già, il circo.
All’epoca tra la gente comune e gli artisti di Montparnasse riscuoteva grande successo il Circo Fernando: moltissimi di loro dedicarono schizzi e opere a ciò che accadeva in quei magici 13 metri di diametro. Lautrec adorava in particolare i numeri di alta scuola, gli acrobati (erano ciò che lui non poteva essere) e i clown (erano i suoi fratelli). Proprio il circo rivestì un ruolo quasi salvifico nella vita del pittore: le sue nottate di eccessi alcolici e di vita intensa gli provocarono un bel collasso con tanto di rottura della spalla a seguito di una caduta mentre barcollava per le vie di Montmarte.
Stefania Ciocca