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Lo spettacolo reclama la nuova legge di settore

Crescono gli appelli a favore del varo della nuova legge sullo spettacolo dal vivo. Quello che segue è l’articolo del Corriere della Sera.

«Sono anni che aspettiamo una legge. Sarà ora di farla finalmente?». Gigi Proietti aderisce a un appello per l’approvazione del testo unico sullo spettacolo. Oltre alla sua, un lungo elenco di firme per chiedere a Galan, neoministro dei Beni Culturali, che venga varata la legge. La Commissione Cultura della Camera dei Deputati, infatti, è arrivata alla condivisione unanime, dunque bipartisan, di un testo per il quale è stata già individuata la copertura economica di 30 milioni di euro e che aspetta solo di essere approvato. Continua Proietti: «Dal 1947 a oggi, si sono avvicendati governi, colori politici diversi: ognuno ha puntualmente promesso, ma nessuno ha realizzato niente e il mondo dello spettacolo continua a vivere, o sopravvivere, nell’ incertezza. Quando si mette su una compagnia, una messinscena, un’ impresa teatrale, non sai mai quanto te danno! Io sono anni che non chiedo finanziamenti pubblici, ma esistono tanti giovani registi, attori, autori che meriterebbero di vivere con qualche certezza in più. Certo – aggiunge – una nuova legge va comunque pensata, meditata, può essere anche emendata, ma l’ importante è che si cominci». In un documento, sottoscritto da Gabriella Carlucci del Pdl e da Emilia De Biasi del Pd, si legge che il reintegro del Fus per il 2011 è un passo in avanti ma, dopo aver festeggiato i 150 anni dell’ Unità d’ Italia, «l’ approvazione della legge quadro potrebbe anch’ essa rappresentare un momento storico, per attuare una moderna riforma dello spettacolo». E infatti, il regista Maurizio Scaparro osserva che «non possiamo accontentarci solo del reintegro del Fus, sia pure importantissimo, ora occorre parlare anche di regole, altrimenti si rischia di vanificare l’ effetto del reintegro stesso». Spiega in proposito la Carlucci: «Con il testo che abbiamo compilato in Commissione Cultura, ci saranno regole certe, trasparenze di bilanci, tutele per i lavoratori dello spettacolo e, finalmente, anche il coinvolgimento delle Regioni». Interviene Giulio Scarpati, anche in qualità di presidente del Sindacato attori italiani: «È necessaria una regolamentazione innovativa e dinamica, che sia capace di coinvolgere anche capitale privato. Fondamentale, dunque, la possibilità di avere degli sponsor che, grazie a facilitazioni fiscali, siano incentivati a investire nel settore. È ora di finirla con il criterio dei finanziamenti a pioggia, bisogna puntare sulla collaborazione tra pubblico e privato, anche per favorire un ricambio generazionale di autori, attori, registi. Soprattutto – continua – la speranza è di sottrarre la “scena” alla politica e alle sue “clientele”. Un accordo bipartisan, quindi, non dovrebbe più creare alibi». Ma Giorgio Albertazzi riflette: «Ben venga la legge: mi unisco all’ appello. Attenzione, però: io diffido dell’ applicazione delle leggi, perché c’ è sempre l’ elemento burocratico in agguato. La piaga del nostro Paese sono proprio i vincoli della burocrazia, che rendono tutto complicato». E Ascanio Celestini, pur condividendo la necessità impellente di una regolamentazione chiara e definitiva, non nasconde altri timori: «Con il reintegro del Fus, che è andato a pesare sui costi del carburante, è stato già inviato un messaggio sinistro e pericoloso, mettendo i cittadini contro un intero settore, quello di cultura e spettacolo, inteso come un “peso morto”. Stiamo attenti a non cadere in altre trappole. Non vorrei trovarmi, un giorno, a dover regalare un litro di benzina agli spettatori che vengono a vedere i miei spettacoli».
Emilia Costantini

Le firme
Ecco un elenco, parziale, delle adesioni al documento a favore dell’ approvazione del testo unico sullo spettacolo: Alessandro Baricco (scrittore), Michele Placido (attore e regista), Gigi Proietti (attore), Giorgio Albertazzi (attore), Nicola Piovani (musicista), Maurizio Scaparro (regista), Franco Zeffirelli (regista), Giulio Scarpati (attore), Carla Fracci (maestra di danza), Beppe Menegatti (regista), Andrea Giordana (attore), Ruggero Cappuccio (drammaturgo), Giuseppe Panbieri (attore), Lia Tanzi (attrice), Pino Quartullo (attore), Elisabetta Pozzi (attrice), Mario Mattia Giorgetti (direttore di Sipario), Silvio Orlando (attore), Ascanio Celestini (attore e regista), Maurizio Costanzo (giornalista)

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