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Liliana De Curtis: “Il circo è stata una grande passione di mio padre”

Totò nel film Il più comico spettacolo del mondo

 

“Il circo era una delle grandi passioni di Totò”. Parola di una autorevole interprete della vita del principe della risata, cioè Liliana De Curtis, la figlia. Ad intervistarla sul rapporto fra Totò e il circo è stato una studentessa della facoltà di lettere e filosofia dell’Università di Milano (Chiara Amato), che ha realizzato la tesi di laurea su “Totò, il circo e il teatro di varietà”. E adesso che il festival del film di Roma presenterà in versione 3D la storica pellicola Il più comico spettacolo del mondo, le parole della figlia assumono notevole importanza.
“Direi che il circo era una delle sue grandi passioni, prima di tutto perché lui diceva che si era a contatto con gli animali, e lui era un animalista per antonomasia, e poi gli piaceva quest’aria che si respirava sotto il tendone”, esordisce Liliana De Curtis. “Vedeva nel circo una grande famiglia e quindi si respirava l’aria di casa, cosa che gli piaceva moltissimo. Penso che lui fece quel film, Il più bello spettacolo del mondo, che contiene anche quella bellissima poesia che mio padre recita alla fine (la preghiera del clown, ndr), proprio perché ambientato in un circo. Mi sembra che quella poesia racchiuda completamente tutto il significato del circo per mio padre”.

Totò mentre recita la preghiera del clown


E’ a conoscenza di rapporti che suo padre intrattenne con personaggi del circo?
“So che andava spesso a vedere il circo a Monte Carlo”.
Moira Orfei ha raccontato più volte di aver fatto la conoscenza di Totò sul set di due film, Totò e Cleopatra e Il monaco di Monza e di esserne rimasta favorevolmente colpita. E Totò parlò mai in casa della regina del circo italiano?
“Sicuramente la stimava sia come donna del circo che come attrice”.
Andava al circo suo padre?
“Sì, e gli piaceva soprattutto il clown e proprio per questo ne ha interpretato il ruolo al cinema. Era un ammiratore dei clown. Diceva che si esponevano ad un pubblico cattivissimo e forse anche per questo li apprezzava. Mio padre avrebbe voluto fare circo ma il teatro ha preso il sopravvento”.
Dunque Totò si sentiva un clown…
“Ma certo, anche perché era malinconico, che però è molto diverso dall’essere triste. Malinconico ritengo anche a causa della sua infanzia abbastanza travagliata, direi difficile. Ebbe solo la madre, che lo partorì nel rione Sanità nel 1898, in via Santa Maria Antesaecula, al secondo piano del civico 109, e ai tempi una donna che tirava su da sola un figlio non era proprio la normalità e la cosa più semplice del mondo”.
Ha qualche ricordo a proposito della preghiera del clown?
L’aveva scritta lui, e quando componeva qualcosa andava nel “pensatoio”, cioè il salotto, e si chiudeva dentro. Lo faceva spessissimo quando era a casa”.
Lei è mai andata al circo con suo padre?
“Da piccola sì. Ho ben presente il suo atteggiamento: si divertiva tantissimo, gli piaceva tutto del circo, che forse esprime bene l’anima di mio padre. E poi aveva ammirazione per i circensi perché la vita del circo non è facile”.

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