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Lidia Togni, le nouveau

di Piero Messana

lidia-togni5Doveva rientrare dalla Tunisia, dove ha riscosso un successo d’altri tempi, e ripartire da Messina. Ma le solite e sempre più diffuse norme contro i circhi con animali, hanno costretto il nuovo Lidia Togni di Davide Canestrelli a dirottare verso la Sicilia occidentale puntando su Termini Imprese, Bagheria e quindi Palermo. Chiaro quindi che nel capoluogo isolano non era stata pianificata alcuna campagna pubblicitaria e di comunicazione. Il complesso, che ha trovato una piazza del tutto nuova e ben collegata con il centro della città, ha dovuto così faticare per lanciare i suoi spettacoli. Pian pianino, a via di gomitate, la gente ha cominciato a recarsi, sempre più numerosa, all’appuntamento ed il circo potrebbe rimanere a Palermo anche per le festività.
Lo show appare di ottimo livello e con alcune particolarità che circensi classiche non sono, ma che si inseriscono benissimo nel mondo della pista in segatura. A cominciare dal clown, Dandy Danno, vicentino, anni di teatro alle spalle, segnalato alla famiglia Canestrelli da David Larible, il numero 1 dei clown nel mondo, ma artista dalle caratteristiche del tutto diverse a quelle dell’artista in forza al Festival International du Cirque “Lidia Togni”. Altro personaggio del tutto nuovo agli chapiteau è il ventinovenne mago Genius, al secolo Eugenio Bonacci, campano di Cava dé Tirreni che, a suo dire, ha cominciato a fare il mago ed il prestigiatore in tenerissima età, calcando diversi palcoscenici in teatro e nelle piazze.

Dandy Danno

Dandy Danno

Dandy Danno con la sua eccellente mimica facciale fa capire di avere studiato recitazione, mentre con la sua simpatia e la sua frizzante allegria riesce a coinvolgere il pubblico in tribuna ed anche quello chiamato in pista. Molto particolare, poi, il numero con l’enorme pallone bianco: tanti balzi ed evoluzioni fino ad entrarci totalmente dentro. Il tutto con un’ottima scelta delle musiche.
Di alto livello anche il numero di magia di Genius con belle donne che compaiono e che scompaiono e con lo stesso artista che prende il posto, all’interno di una cassa chiusa ermeticamente, di una sua assistente che invece rispunta dall’ingresso dello chapiteau.
Vinicio Canestrelli

Vinicio Canestrelli

Ma lo spettacolo rimane comunque di stampo classico e quindi anche con gli animali. Lo show si apre proprio con il numero di gabbia diretto dal figlio di Davide, il giovane addestratore Vinicio Canestrelli, 26 anni. In pista quattro giovani tigri siberiane, tutte femmine e tutte di due anni di età. Nonostante l’anagrafe, l’artista guida bene i grandi felini che, senza titubare più di tanto, si dispongono su diversi piani per il saluto iniziale; saltano da uno sgabello all’altro ed anche dentro al cerchio infuocato; si dispongono a terra, una al fianco dell’altra; lasciano la gabbia, quando viene richiesto, senza tante storie.
lidia-togni7L’addestratore ha scelto di non usare la tecnica confidenziale, quella che porta ad accarezzare ed abbracciare le belve, bensì di guidare le tigri con un certo piglio e di dar loro ordini perentori. Come dire: io rispetto te ma tu devi rispettare me! Il risultato è un numero bello, dinamico, già ben congegnato ma in grado di crescere ancora. Vinicio Canestrelli apre e chiude il primo tempo. Prima dell’intervallo, infatti, porta in pista i cavalli in libertà: otto berberi di cui quattro bianchi ed altrettanti neri. Qui viene fuori l’aria di famiglia, votata storicamente all’addestramento dei cavalli, ed il numero si chiude con l’inchino, il cavallo che si siede ed il sempre emozionante debout.
lidia-togniNel primo tempo si esibisce anche il bulgaro Ivo Sivkov, formatosi alla scuola del circo di stato di Sofia. Spericolato con i motocicli di diverse altezze ma anche con improponibili biciclette assemblate alla meno peggio e con una piccolissima bici degna del più piccino dei nani.
La prima parte dello spettacolo porta anche in pista i primi due numeri della famiglia Falthiny, artisti della Repubblica Ceca che a gennaio saranno protagonisti al Festival Internazionale di Montecarlo, la massima e più attesa kermesse circense del mondo. Gli eclettici cechi prima vestono i panni dei lanciatori di coltelli e poi dei giocolieri. In quest’ultima veste apprezzabile e molto difficile il gionglare di gruppo ed anche in piedi sulle spalle del compagno.
Il secondo tempo si apre con il duo Robles al filo alto. Gli acrobati colombiani confermano che nel sangue sudamericano c’è un’elevatissima capacità di sfidare il rischio. Uno sull’altro sul filo, sia sulle spalle che sulla pancia del compagno disteso, e poi evoluzioni da brivido su di una sedia di metallo libera di muoversi ed appena appoggiata sul piccolo diametro del filo. Molto elegante anche il numero aereo a tessuti di Vasta Falthinkova, la bella e sinuosa artista, moglie di Emily Falthiny. Per lei, alcuni passaggi di elevata difficoltà e tanta coreografia.
lidia-togni3A questo punto ritorna in pista Ivo Sivkov, assieme alla moglie, nelle vesti di veloci trasformisti ma anche di allegri e bravi prestigiatori. A questo punto la scena rimane tutta per il più famoso dei Falthiny. L’artista ceco presenta il numero di scale libere, ovviamente modificato e migliorato, che alcuni anni fa prese parte al Festival Internazionale del Circo “Città di Latina”. Il pubblico palermitano rimane a bocca aperta ma anche con il fato sospeso quando Emily, all’apice della scala, comincia a ribaltarsi, a 360 gradi, fra gli ultimi due pioli, rischiando, in pratica, l’osso del collo.
Il finale è affidato al globo della morte: uno, due, tre motociclisti (gli spericolati Robles) a girare vorticosamente, e con traiettorie sempre diverse, all’interno della piccola sfera d’acciaio.

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