di Alessandro Serena
Tutto il circo italiano in festa per la sua Signora, una vera dama dello chapiteau, Liana Orfei, che oggi compie 80 anni, ma in quanto ad aspetto e vitalità pare essere ancora ai tempi del suo Circo delle Amazzoni, quando di quelle figure mitologiche “riadattate” per la pista era la più brava ed affascinante.
In un periodo scuro per il settore, funestato da lutti gravi ma inesorabili come quelli dello zio Orlando, del fratello Nando, della cugina Moira, di Walter Nones, dello stimatissimo collega Enis Togni. Ma anche da fatti assurdi che hanno strappato alla vita giovani artisti in contesti del tutto tragici. In un tempo in cui una crisi economica, che dura ormai da troppo, finisce per attanagliare anche il settore in passato più amato dal pubblico, cogliendolo forse in parte impreparato ad affrontare le sfide del nuovo millennio, è giusto fermarsi un attimo e godere del compleanno di questa autentica e fulgida stella dello spettacolo popolare.
Ma, attenzione, Liana Orfei non è solo un’incantevole e dolce signora con un carisma fuori dal normale e una parola buona per tutti. Stiamo parlando di una persona che ha vissuto sulla sua pelle il circo italiano a cavallo dei millenni, giungendo a determinarne in buona parte il cammino.
Anche se la sua stella è brillata anche al cinema, in teatro, in televisione, il circo è stato la sua vita. Liana è stata figlia d’arte, artista, presentatrice, regista, direttrice artistica, produttrice. Inoltre ha sempre fatto sentire la sua presenza e pesare la sua esperienza nel settore (a volte anche in deciso contrasto con l’associazione di categoria) spesso con un atteggiamento propositivo con pochi eguali nella redazione di disegni di legge, regolamenti, manifesti, e in generale nel rapporto con le istituzioni.
La sua storia è nota. La rivista Circo dedicherà uno speciale a questo grande personaggio in uno dei prossimi numeri. Qui in sintesi si ricordano alcuni brevi passaggi.
Figlia di Paride “Pippo” e di Alba Furini, esordisce giovanissima come clown, con il personaggio di Lacrima che porta avanti nel tempo. Nel 1954 si sposa con Angelo Piccinelli, uno dei più grandi giocolieri dell’epoca, con il quale ha modo di girare il mondo e percepire le novità in arrivo dall’Europa. Diviene attrice cinematografica: una cinquantina di pellicole, alcune con registi come Orson Welles, Dino Risi e Mario Monicelli. E’ anche in teatro con la compagnia di Eduardo De Filippo e poi con Emma Gramatica. Nel 1960 si separa dallo zio Orlando e crea un circo in società con i fratelli Nando e Rinaldo. Il complesso segna un’epoca con alcune produzioni colossali e di grande successo. Il Circo a tre Piste (1969), Circorama (1970), il Circo delle Mille e una Notte (1973, da un’idea di Fellini, con le coreografie di Gino Landi e i costumi del premio Oscar Danilo Donati). Il Circo delle Amazzoni (1976). Nel 1975 Liana sposa Paolo Pristipino, che diventerà suo compagno di tutte le future iniziative. Sono gli anni in cui ai fratelli Orfei si affida persino il Principe Ranieri per il definitivo lancio del suo Festival a Monte Carlo. Nello stesso periodo sono innumerevoli le sue apparizioni televisive, sia come ospite d’onore che come autrice e presentatrice. Nel 1984, ormai in autonomia dai fratelli, Liana fonda il Golden Circus, una rassegna di artisti internazionali che si tiene a Roma nel periodo natalizio e che viene trasmessa dalle reti televisive italiane ed estere. Prima e unica in Italia a comprendere la necessità di legare il proprio marchio ad una metropoli (come invece in uso in tutta Europa), superando ostacoli di ogni tipo, porta il festival alla sua trentatreesima edizione, un risultato che ha dell’incredibile. Per altro grazie agli ottimi rapporti con lo Stato Pontificio è in pratica di casa al Vaticano dove porta spesso i propri artisti a salutare il pontefice, e dove ha già incontrato più volte Francesco, il quale ha speso sempre parole di miele per lei e per i suoi artisti.
Di recente si è scoperto un nuovo interessante aspetto della Signora del Circo. Nell’epoca dei social network, una Liana 2.0 riesce a far sentire la voce dell’esperienza con dei messaggi significativi, pubblicati sul web, soprattutto attorno a temi sensibili e importanti, a proposito dei quali, come lei sempre auspica, sarebbe importante ritrovare l’unità della categoria.
La speranza è che il sorriso, l’esperienza di Liana, e il suo percorso, possano essere di esempio e illuminare la strada di tutti i suoi colleghi anche più giovani. Questo l’augurio al Circo italiano, mentre quello alla Signora del Circo è di restare ad indicare il cammino per altri 80 splendidi anni. Con grande affetto, un immenso buon compleanno a Liana, con gli auguri del presidente dell’Ente Nazionale Circhi, Antonio Buccioni, del presidente onorario Egidio Palmiri, del consiglio direttivo, di tutta la categoria e la gente del circo, dalla redazione di Circo e Circo.it.