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Leonardo Lucchi, scolpire la bellezza del circo

Leonardo Lucchi al lavoro nel suo studio di Cesena
In Romagna il circo prende vita nelle piazze anche quando il tendone è stato smontato e l’odore di segatura non si sente più. E’ un circo perenne, scultoreo, destinato a durare in tutte le stagioni. Ci sarà una ragione se un altro romagnolo, lo scrittore Alfredo Panzini, in anni lontani aveva scritto: “Rimanete fedeli alla Romagna, è l’unica terra in cui si conserva quel poco di buono che è rimasto nel mondo”.
A Cesena lavora da anni un personaggio che alita nel bronzo qualcosa che somiglia al soffio della creazione.
Gli equilibristi
E da quel momento si animano cavalli, artisti, giganti della fede (come Madre Teresa di Calcutta o Padre Pio da Pietrelcina) o il grande Cristo risorto collocato nella Basilica di San Marino in occasione della visita di Papa Benedetto un anno fa.
I suoi monumenti diventano simboli di territori, come l’opera dedicata all’acqua “fonte di bellezza” che dal 2009 si trova a Bagno di Romagna, o quella ai caduti della Seconda Guerra Mondiale. I suoi bronzi sono esposti un po’ in tutto il mondo, da Singapore al Regno Unito, dalla Svizzera alla Francia, Belgio, Germania, Lussemburgo, oltre che in tante città italiane.
Vive e lavora a Cesena, Leonardo Lucchi, e qui ha realizzato una delle sue migliori espressioni artistiche, dal 2006 esposta sotto gli occhi di tutti ogni giorno dell’anno, con la pioggia o col sole. Sono gli equilibristi, due figure che sembrano ripetere ogni giorno lo stesso esercizio, con la perfezione di chi si è a lungo allenato e di chi ama ciò che fa. Lei cammina col bilanciere in mano, lui tiene tesa la corda in fondo alla scalinata. “Gli equilibristi fanno parte un po’ del mio mondo e li ho sempre portati avanti in varie misure e forme”, spiega subito lo scultore.
“Io amo il movimento e il bello e nelle figure del circo questi elementi sono presenti entrambi, esprimono la grazia e la forza, ma una forza che viene superata dalla grazia, così come la bellezza del movimento non sembra mai esasperata ma mantiene il tratto distintivo dell’eleganza”, ci dice Leonardo Lucchi per spiegare il suo lavoro. Si, perché gli equilibristi non sono gli unici pezzi nella sua preziosa collezione dedicati all’arte del circo. C’è un altro equilibrista (un ragazzino però), l’acrobata sulla ruota, il trapezio, l’amazzone, il giocoliere, i cavalli in corsa. Ne ha realizzati anche in oro (oltre che scultore, Lucchi è anche orafo) di soggetti circensi, una spilla col cavallo che salta, un girocollo di cavallini ed anche l’equilibrista.
Acrobata sulla ruota
Trapezio
Leonardo Lucchi è nato nel 1952, si è formato all’Istituto d’Arte per la Ceramica di Faenza e da giovanissimo ha iniziato a dedicarsi alla scultura, diventando poi molto noto per le sue opere monumentali e celebrative, e allo stesso tempo varcando le cattedrali laiche dell’arte, musei e gallerie pubbliche in Italia ed all’estero. Venti delle sue opere dallo scorso aprile si trovano a pochi passi da Trafalgar Square, alla Roa Gallery, che ormai è diventato un punto fisso nel quale ammirare i lavori di Leonardo Lucchi.
“Ho cercato di ridare all’arte i suoi connotati di bellezza”, ragiona Leonardo Lucchi coi toni della modestia fatta persona. “Ultimamente l’arte ha preso la piega della provocazione, mentre per me è altro ed ha più di una attinenza col circo: è sacrificio, studio, formazione, abilità…, anni di lavoro per un gesto che poi ti impressiona e coinvolge.
Equilibrista
Giocoliere
E soprattuto l’arte non dovrebbe essere una cosa che tutti possono fare, come il circo appunto, che è qualcosa di strabiliante e di eccezionale che richiede dedizione e competenza, è un’abilità non fine a se stessa ma che si tramuta in arte”. Come si può ben capire, il circo è un archetipo nella concezione artistica di Leonardo Lucchi. “Questo è il mio concetto di arte, che purtroppo non sembra più di moda, come in qualche occasione sembra non sia più di moda il circo, che però affascina come sempre”, dice lo scultore romagnolo. (c.m.)