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L’Embell Riva conquista la terra dei faraoni

Gli egiziani accorrono in massa agli spettacoli dell'Embell Riva
In Egitto dai primi giorni di agosto dello scorso anno, il circo Embell Riva continua la sua tournée a gonfie vele, come spiega Roberto Bellucci a Circo.it. L’arrivo è stato un po’ movimentato: “C’è voluto circa un mese per portare il circo fuori dal porto di Alessandria, e un grande aiuto in tal senso ci è stato dato dal Consolato italiano”. Ma chiusa questa parentesi, “una volta che abbiamo iniziato a lavorare il circo ha riscosso un grande successo”. Il principale obiettivo dell’Embell Riva era però chiaro da subito e Bellucci lo riassume così: “La nostra meta era portare il circo a Il Cairo e nei tempi dovuti ci siamo riusciti. Finalmente il circo si è installato in una zona molto importante della città, nel prestigioso quartiere di Heliopolis-Medina Nasse, due zone che hanno una popolazione di 6 milioni di abitanti”.
Duplice la ragione del successo: “Lo spettacolo che piace e il fatto di essere un circo italiano, visto che ne mancava uno in Egitto da 62 anni”. A proposito dello spettacolo, vediamo cosa offre l’Embell Riva nella terra dei faraoni.
La pubblicità del circo svetta nei popolosi quartieri di Heliopolis e Medina Nasse
Si inizia coi cinque leoni presentati dall’ammaestratore egiziano, capitano Rami Hibraim, prosegue la parata d’apertura con tutti gli artisti, poi il numero di breakdance del gruppo Elementary Force, quello di verticali del francese Alles Mattew, poi la ruota tedesca di Yuri Guidi, il simpaticissimo clown Coco e, per finire la prima parte, i volanti della troupe Cilena Manu Tara. La seconda parte riprende con il giocoliere Rico Cardega, l’entrata musicale del clown Michel proveniente dal Brasile, poi il numero di tessuti presentato da Alexix Rodriguez, il numero di filo alto dei tre giovani colombiani, la troupe Chaval, infine il globo della morte eseguito da cinque spericolati motociclisti e, da ultimo, un bellissimo finale ideato da Christian Bellucci.
Roberto Bellucci indica il nome di Clemente Bellucci fra i caduti presenti nel sacrario militare italiano di El Alamein
E adesso come proseguirà il tour dell’Embell Riva? “La prossima tappa sarà sempre nella capitale Il Cairo, in un quartiere molto grande che si chiama “6 Ottobre” con una popolazione di circa cinque milioni di abitanti”. Ma Roberto Bellucci ci tiene a raccontare un’esperienza molto bella, al di fuori della pista, che gli ha fatto provare una grande emozione: “Sono stato in visita al sacrario militare Italiano di El Alamein e fra i caduti ho trovato due Bellucci, nome di battesimo Clemente e Washinton, ed anche tre Riva, un generale, un caporal maggiore e un soldato semplice. Ho scattato delle fotografie di questa visita che mi emozionano ogni volta che le guardo, sia per il luogo in generale, sia per quei cognomi e sia per le frasi veramente belle e toccanti che sono poste nel sacrario militare”. Ha in programma altre visite di questo genere? “Si”, risponde Roberto Bellucci, “presto mi recherò al Monte Sinai. Per ora un caro saluto a tutti gli amici e colleghi italiani”.

Ha collaborato Yuri Guidi