Le Giornate di Studio sull’Arte Circense, il laboratorio di Circo e dintorni che porta nelle aule dell’Università degli Studi di Milano artisti internazionali, giornalisti ed operatori delle discipline del tendone, sono ormai un appuntamento consolidato all’interno delle offerte che il panorama meneghino mette a disposizione degli amanti del circo. Quella di quest’anno, svoltasi dal 16 al 21 novembre, è stata la settima edizione e, complice l’inserimento nel più ampio progetto Open Circus, si è rivelata estremamente interessante e ricca di proposte. Funestate dalla notizia della morte di Moira Orfei avvenuta il giorno precedente l’inizio degli incontri, le Giornate di Studio sono state dedicate proprio alla Regina del Circo ed hanno come sempre permesso agli studenti di comprendere quanto eterogeneo sia l’intrattenimento popolare. Si è infatti spaziato dalla conferenza stampa di Vadim Gagloev, direttore del RosGosTsirk, una delle principali scuole circensi mondiali, all’intervento di Philippe Agogué, senior acrobatic talent scout del Cirque du Soleil, il colosso canadese (una vera e propria multinazionale dell’intrattenimento) simbolo del nouveau cirque. Quest’ultimo è stato uno dei momenti maggiormente apprezzati dagli studenti, messi di fronte ai giganteschi meccanismi che si celano dietro una delle compagnie più apprezzate al mondo: la spettacolare macchina mastodontica che muove ogni show del Soleil funziona grazie ad un livello di professionalità al limite della maniacalità, perché solo con questa precisione è possibile garantire la qualità delle esibizioni e la loro perfetta gestione organizzativa. Più volte Agogué ha spiazzato i partecipanti raccontando ficcanti aneddoti esplicativi del “sistema” Soleil, in cui niente è lasciato al caso; la magia sorprendente della formazione fondata da Guy Laliberté nasce proprio dalla capacità di coniugare gli indispensabili aspetti “freddi”, aziendali, burocratici, con la vena artistica e creativa che contraddistingue ogni lavoro del gruppo di Montreal.
Grande successo ha riscosso anche il workshop di giocoleria e acrobatica che in ogni edizione cattura gli studenti permettendo loro di mettersi in gioco in prima persona, di avvicinarsi alle discipline del circo scoprendone il valore formativo e di divertirsi assieme ai compagni e ai coach Alberto Fontanella (artista professionista che ha lavorato con artisti del calibro di David Larible), Daniel Romila (proveniente dal circo sociale di Parada) e Marco Migliavacca, partito dai piccoli festival per arrivare ad essere uno dei protagonisti dello spettacolo Allavita! che il Cirque du Soleil ha portato a Expo 2015.
Durante la settimana di appuntamenti universitari gli studenti hanno dialogato con Giacomo Costantini, che col suo Circo El Grito fonde circo contemporaneo, musica, danza, teatro, letteratura ed innumerevoli altre suggestioni, e con esponenti di forme più tradizionali come Daulet Dosbatirov e Farisa Dosbatyrova del GKKP “Kazgoszirc”, che hanno presentato “le antiche e giovani arti del circo kazako” in occasione del quarantacinquesimo anno dalla nascita di questo tipo di rappresentazioni nel loro paese. Il fotografo Vojtech Brtnicky e la direttrice del Cirkus Mlejn di Praga Dagmar Roubalová hanno invece proposto una panoramica della vitalità del Nuovo Circo in Repubblica Ceca, mentre il regista Marcello Chiarenza (accompagnato dal compositore Carlo Cialdo Cappelli, che si è esibito in un’emozionante performance al piano) ha parlato della sua poetica, tra drammaturgia della festa e virtuosismo corporeo.
La contaminazione è stata al centro degli interventi di Luisa Cuttini, direttrice di Danzarte, che ha presentato CLAPS, il neonato Circuito Lombardia Arti Pluridisciplinari, e di Siobhan Johnson e Laurie Miller-Zutshi dell’associazione inglese SeaChange Arts che assieme a Mihaela Ciobanu hanno raccontato la genesi di Jr Circus, compagnia di giovani talenti europei che ha messo in scena una versione circense di Romeo e Giulietta. Per l’occasione il contorsionista Lorenzo Bernardi ha estasiato il pubblico coi suoi numeri, chiudendosi in una piccola scatola per la meraviglia dei presenti.
Giovedì 19 nelle aule del Dipartimento di Beni Culturali e Ambientali è stata allestita una tavola rotonda coi fotografi Giorgio Martini, Emanuele Cristallo, Andrea Giachi e Gianluigi Di Napoli: pur mossi da motivazioni diverse, questi artisti sono tutti spinti dalla passione per l’arena di segatura, testimoniata dalle bellissime foto che hanno mostrato agli studenti.
Con le parole di Vittorio Babaglioni di Hiccup Circus Uganda, associazione che porta i suoi progetti educativi nelle scuole e nelle baraccopoli della nazione africana, e con quelle del presidente di Parada Franco Aloisio, è stato introdotto anche il tema del circo sociale, che trasforma le discipline del tendone in strumenti efficaci di emancipazione dalle situazioni di disagio e di realizzazione di sé in un contesto collaborativo e di accettazione nei confronti degli altri.
Adolfo Rossomando, direttore editoriale di Juggling Magazine, ha presentato ai partecipanti Quinta Parete, il progetto di audience development dell’Associazione Giocolieri e Dintorni, mentre Arianna Pianesi del Centro Educativo di Documentazione delle Arti Circensi di Verona ha dato agli studenti preziosi consigli su come impostare le proprie ricerche nella non sempre facilmente reperibile bibliografia circense. A testimonianza della vivace scena delle arti di strada del capoluogo lombardo sono intervenuti Camilla Peluso, direttrice della Piccola Scuola di Circo e Maurizio Accattato, direttore del Milano Clown Festival, che ha strappato più d’una risata coi suoi esuberanti PIC (Pronto Intervento Clown).
La settimana delle Giornate di Studio si è chiusa con la testimonianza di un nuovo approccio al lavoro artistico con gli animali: Pier Giacomo Lucchini, direttore artistico del Teatro Stalla di Verdello (Bergamo), ha spiegato come questa affascinante realtà affondi le proprie radici nella pet teraphy per i malati psichiatrici ed abbia attuato un’acuta riflessione sulla comunicazione non verbale, sull’ascolto degli animali e sul potere dell’empatia.
Gli incontri inizialmente previsti al Circo di Moira Orfei sono stati sostituiti dalla visita (sabato 21) alla mostra Masks 2016 del fotografo Di Napoli presso la Triennale di Milano, ma il ricordo della grande artista ha sostenuto ogni attività del laboratorio. Per usare le parole che Alessandro Serena ha affidato ad una lettera aperta a tutti i partecipanti, “Mi piace pensare che le nostre Giornate di Studio sull’Arte Circense, pur essendo rivolte ai giovani e quindi al presente e al futuro, abbiano in qualche modo celebrato la Regina del Circo”.
Nicola Campostori