Ritorna il 21 aprile la Giornata Mondiale del Circo, nata tre anni fa per iniziativa della Federazione Mondiale del Circo. Oggi il circo non è solo uno spettacolo ripetuto, ma è anche sperimentazione, ricerca artistica e teatro. Destinatari dello spettacolo circense non sono solo i ragazzi, ma anche le famiglie, i giovani e gli adulti. In questo senso, il circo è luogo della creatività e dell’aggregazione, oltre che dello spettacolo e del gioco. Queste caratteristiche, unite ai valori del sacrificio, della fedeltà, dell’autocontrollo, della fatica, della serenità, attraverso gli artisti del circo (dall’equilibrista al clown, dal giocoliere all’illusionista e al trapezista), fanno del circo non solo un luogo straordinario di spettacolo, ma anche un luogo educativo alla crescita, al raggiungimento degli obiettivi, alla valorizzazione dei doni.
“Andare al circo oggi – spiega mons. Giancarlo Perego, direttore generale della Fondazione Migrantes – significa cogliere l’occasione per essere aiutati a crescere, in un tempo di crisi; essere aiutati a continuare, in tempi di difficoltà e incomprensioni. Andare al circo significa anche ritrovare un mondo animale che è stato creato con l’uomo e per l’uomo”.
La Migrantes, in occasione della Giornata mondiale del circo, invita pertanto le famiglie, genitori e figli, a “valorizzare le diverse opportunità, anche sul piano economico, che in questo giorno i circhi offrono per conoscere questo mondo e per gustare uno spettacolo straordinario”, i giovani ad andare al circo, per “scoprire coetanei, ormai di diverse nazionalità del mondo, che hanno saputo esprimere al massimo le capacità e le potenzialità del corpo, ‘tempio dello spirito’”, e le amministrazioni pubbliche a valorizzare, in spazi adeguati, un mondo artistico e culturale, quale è il circo, nato dall’intelligenza e dalla fantasia italiana.