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L’Agis chiede riforme e niente tagli al Fus

Paolo Protti

“Se per il Fus 2011 fosse confermata la previsione di uno stanziamento intorno ai 300 milioni di euro, non solo si toccherebbe il punto più basso nella storia del Fondo unico per lo spettacolo ma si raggiungerebbe il livello più basso della politica nei confronti del sistema spettacolo. Ciò comporterebbe non un generico grido di allarme ma la concreta, inevitabile chiusura di molte imprese e la perdita di migliaia di posti di lavoro. Spero davvero che nessuno voglia assumersi questa enorme responsabilità di fronte al Paese”. E’ quanto dichiara il presidente dell’Agis, Paolo Protti, in una intervista al Giornale dello Spettacolo.

Per il presidente dell’Agis “la politica può, anzi deve assicurare l’esistenza del sistema spettacolo. L’economia di un Paese, così come la sua struttura sociale, culturale e di spettacolo non possono essere soggette alle periodiche fibrillazioni politiche e alle mutevoli contingenze. Le riforme necessarie vanno comunque portate avanti, non solo quando sono di natura strutturale ma anche quando sono, diciamo così, ‘semplici’ provvedimenti che devono assicurare, e sottolineo il ‘devono’, il normale svolgimento delle attività”.

Per affrontare tutte le questioni aperte riguardanti le attività di spettacolo, Protti ha chiesto al ministro Sandro Bondi un incontro, assicurando a sua volta la collaborazione di un’Agis fortemente propositiva.  

Intanto, un primo confronto con il MiBAC è cominciato sul disegno di legge per il cinema, presentato questa estate da Bondi, e sul quale gli esercenti hanno manifestato importanti punti di dissenso. Il presidente dell’Agis esprime a tal proposito apprezzamento per la disponibilità offerta dal ministro dei Beni culturali ad un confronto che si è effettivamente avviato nei giorni scorsi, con un incontro con il direttore generale Cinema, Nicola Borrelli. In quella occasione, l’Agis e le associazioni degli esercenti cinema hanno sollecitato il mantenimento degli automatismi per il riconoscimento dei film d’essai e del contributo in conto capitale all’esercizio, la cui abolizione è invece contenuta nel disegno di legge. Inoltre, gli operatori chiedono che sia confermato il tax credit, in scadenza a dicembre, e che il sistema degli incentivi fiscali per l’esercizio sia rivisitato affinché possa diventare realmente efficace.