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La Lav canta una vittoria (caso Inghilterra) che non c’è

Come volevasi dimostrare, gli animalisti italiani tirano già le conseguenze di una “conquista” che non esiste: “Con grandissima soddisfazione apprendiamo che anche l’Inghilterra si aggiunge al sempre più alto numero di Paesi che vietano l’utilizzo di animali esotici nei circhi – dichiara Nadia Masutti, Responsabile Lav per il settore Circhi – E ciò che rende ancora maggiore questa soddisfazione è vedere come questo risultato sia stato raggiunto proprio perché fortemente voluto dall’opinione pubblica”, riferisce l’Agenzia parlamentare. A cosa si aggiunge il Regno Unito? In realtà a nulla, ma questo è quello che vogliono far credere coloro che hanno interesse a sostenere che il mondo va nella direzione voluta dagli animalisti. La storia è quella raccontata da Circo.it. Che di storico ha ben poco.
La Lav parla poi di “evidenze scientifiche” che non esistono, tanto è vero che il Regno Unito affidò cinque anni fa ad un pool di esperti l’esame della questione circhi e animali, ma i luminari conclusero che non ci sono dati scientifici che confermino che nei circhi gli animali vivono in condizioni non conformi al benessere animale. La vera ragione di questo tam tam mediatico è un’altra, molto più “di parte”, e la Lav lo ammette: “… ci auguriamo che anche il Governo Italiano sia finalmente pronto ad accogliere la volontà dell’oltre 60% dei cittadini italiani che non approva affatto la presenza degli animali nei circhi.” A forza di pressioni – sperano alla Lav – qualcosa succederà. Anche perché al governo non mancano i supporter.
Il ministro Michela Vittoria Brambilla veste i panni della domatrice (ma non era contraria agli animali esotici trattati come gattoni?) e fra i tanti commenti che si raccolgono in rete, ce n’è uno che merita di essere letto, quello di Filippo Ceccarelli su Repubblica. Lei, la ministra, oggi su Il Giornale torna ad occuparsi di quella che ormai è diventata la sua professione a tempo pieno (che non è il turismo). Forse anche per distrarre l’attenzione – suggerisce Ceccarelli – da risultati che non ci sono nel dicastero di cui è titolare?

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