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La disinformacja del Corriere sugli animali nei circhi

Titolone del Corriere della Sera di ieri: “La nuova vita di Tilin, ex forzato del circo”. Il pensiero unico animalista trova uno dei suoi megafoni principali nel giornale di via Solferino e non da oggi. Il forum “animali & dintorni” e il “Corriere animali” su Facebook e Twitter, avvicinano tutti quei lettori che – come dice Roger Scruton nel suo “Gli animali hanno diritti?” – hanno un approccio sentimentalista nel relazionarsi col mondo animale. Non tutto, certo. Ad esempio, “l’arrosto che il nostro sentimentalista sceglie dallo scomparto refrigerato del supermercato non lo inquieta”. Oppure, dice sempre Scruton, “non proviamo grande trasporto per gli insetti; i rettili e i pesci forse ci piacciono ma non ci ispirano affetto; i mammiferi in generale (o, almeno, quelli più grandi) stimolano un’attenzione partecipe. Al di sotto di tutte queste varietà esistono forme di vita animale, dalla lumaca alla tenia, che ci appaiono come semplici parti del macchinario della natura e con i quali trattiamo secondo i nostri interessi senza riguardo particolare per i loro”. Intorno alla lumaca, alla tenia e agli insetti, aggiungiamo noi, non c’è commercio, e anche questa è forse un’ottima ragione per spiegare perché qui il sentimentalismo non viene alimentato.
Una lunga parentesi per arrivare al sodo. L’articolo del Corriere della Sera elogia, anzi incensa, una certa associazione animalista molto potente e presente praticamente in tutto il mondo: “Grazie al grande attivismo dell’Animal Defenders International (Adi), una delle più grandi associazioni mondiali a difesa degli animali, che per anni, sotto copertura, ha condotto lunghe inchieste sulle condizioni degli animali nei circhi denunciando tutte le atrocità che questi ultimi subiscono quotidianamente, …”.
Evita di far presente che si sta parlando della stessa associazione che circa un anno fa ha portato in Italia insieme ad AgireOra Network (la sua conferenza stampa si può vedere qui) il famoso Tom Rider. Chi non lo ricorda? Forse in pochi perché la grande stampa ha censurato letteralmente la notizia. Per trovare qualcosa bisogna andare su siti “minori” come questo o questo o anche questo, oppure Federfauna. Mentre la notizia che era stata pubblicata da Virgilio è scomparsa dalla rete: provare per credere, il link era questo.
Tom Rider è stato il testimonial della causa animalista sul maltrattamento dei circhi con animali. Colui che con la sua testimonianza di ex inserviente ha portato in tribunale uno dei colossi e più noti circhi del mondo, Ringling Bros. and Barnum & Bailey. Ma di recente, lo scorso aprile (e guarda caso non ce n’è traccia sul sito di Animal Defender International, ma nemmeno su quello del Corriere, che invece aveva scritto 4 mila caratteri sulle denunce di Tom Rider: “Pugni ai cammelli, elefanti in catene «Troppe violenze, ho lasciato il circo») il Tribunale Federale di Washington D.C. ha ritenuto “che il signor Tom Rider sia un querelante e testimone di fatti non credibile, pertanto la sua testimonianza non ha peso legale in merito alle questioni discusse, nella fattispecie le accuse relative alla sua legitimazione a citare in giudizio”.
La Corte ha scoperto che Tom Rider ha ricevuto pagamenti per circa 190.000 dollari negli ultimi otto anni corrisposti da gruppi animalisti, dai loro avvocati e da un’entità controllata dagli stessi avvocati, the Wildlife Advocacy Project. La Corte ha anche ritenuto che il Sig. Rider non abbia assistito al maltrattamento dell’elefante durante il suo impiego presso Ringling.