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Jack Menini entra nel gotha dei maghi

In questa fotografia Romolo Menini oggi e nelle altre immagini alcune esibizioni negli anni in cui Jack si esibiva anche nei circhi

Maestro d’arte magica. Non si sa se sulla carta d’identità ci sia scritta questa professione, ma Mister Jack Menini (nome di battesimo Romolo) di illusionismo, mentalismo, manipolazione, ipnosi, fachirismo, ha fatto da tempo non solo il suo lavoro ma anche la sua ragione di vita. E adesso tanta passione e bravura disseminati in una lunga carriera, sono stati premiati ai massimi livelli. Jack Menini ha ricevuto una meritata medaglia d’oro al congresso internazionale dei maghi, che si sono riuniti ad Abano Terme ad ottobre. E non si è trattato di una riunione di due maghetti di periferia, ma di una platea di 1500 maghi e illusionisti blasonati provenienti un po’ da tutto il mondo per l’International Top Stars Magician 2012.
“E’ sicuramente una delle più belle soddisfazioni della mia vita”, commenta Romolo Menini, “perché il riconoscimento è davvero qualificato, direi che per me è stato un sogno”. Ma Jack va giustamente fiero del premio ottenuto anche per un altro motivo: “La motivazione sottolinea le molte innovazioni da me introdotte nell’arte della magia e questo mi infonde ulteriore energia per continuare e far divertire e affascinare ancora un pubblico ampio”.
Romolo Menini ha iniziato molto presto con la magia, all’età di 13 anni, e per tanti anni si è esibito in frac e papillon in locali eleganti, teatri, perfino al Lidò di Parigi, su navi da crociera e circhi. E al circo ha dedicato anche un libro autobiografico ma molto ricco di fotografie su diverse famiglie circensi. Fu ingaggiato anche per il giro d’Italia, dove nel 1975 tenne lo spettacolo serale per la carovana del ciclismo itinerante, e pure per l’Antoniano di Bologna (quello dello Zecchino d’Oro). Ad un certo punto ha prevalso la sua attività imprenditoriale di noleggio di tensostrutture, ma senza mai appendere la magia al chiodo. E dopo un premio alla carriera e alla innovazione come quello ottenuto ad Abano, Jack Menini continuerà a piegare cucchiai e forchette con la forza del pensiero, ad accendere sigarette senza bisogno del fuoco, a far sparire (e anche riapparire, state tranquilli) orologi e anelli ai polsi e alle dita di chi lo guarda seduto tranquillamente in sala. Nel suo laboratorio, fra specchi e oggetti del mestiere, studia ancora il modo per sorprendere, anzi, per lasciare a bocca aperta, e c’è da scommettere che continuerà a farlo.

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