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International Circus Festival of Italy 2025. Un viaggio nel cuore pulsante del circo mondiale

di Salvatore Arnieri

La grande forza dei festival risiede, da sempre, nella loro capacità di spalancare finestre su mondi lontani, offrendo al pubblico esperienze che vanno ben oltre ciò che il panorama europeo propone abitualmente. Quest’anno Fabio Montico ha centrato perfettamente l’obiettivo: portare lo chapiteau pontino a viaggiare per il mondo, con una lunga e affascinante sosta in America Latina.

Gli artisti dell’International Circus Festival of Italy

I Valentinos: caos, passione e poliedricità sudamericana

Protagonisti dell’edizione 2025 sono stati i Valentinos, capaci di dividere in fazioni gli appassionati con il loro stile caotico che puntava agli eccessi. Negli ultimi anni non sono mancati artisti sudamericani in grado di conquistare le piste europee, ma i Valentinos rappresentano qualcosa di diverso. Invece di concentrarsi su un’unica disciplina “addomesticata” ai gusti occidentali, scelgono di esibire tutta la poliedricità latina, in una girandola di numeri dove tutti fanno tutto, spesso contemporaneamente. Il serio e il comico si mescolano, la precisione convive con l’improvvisazione. Non tutto è perfetto, ma nel complesso si tratta di uno spettacolo da vedere, un viaggio autentico nell’anima del circo sudamericano: con le sue contraddizioni, il senso di comunità e, soprattutto, il nucleo familiare come centro pulsante.

La potenza produttiva della famiglia Fuentes

Dietro l’impresa dei Valentinos si cela un investimento colossale della famiglia Fuentes, che è arrivata a Latina con un seguito di 35 persone. Per l’occasione sono stati creati due numeri acrobatici inediti, oltre a oltre 60 costumi nuovi di zecca e un ponte completamente riprogettato per il numero dei volanti. A rafforzare la compagnia sono stati chiamati artisti già noti al pubblico europeo, come Jordan Tribble (applaudito con la troupe Pneumatic Arts a Monte Carlo), Gino Maravilla (che eseguì il quadruplo salto mortale nell’apparizione del 2008 dei Fuentes Gasca a Monte Carlo) e Gunther Maluenda, figlio del celebre domatore Tabayara, che qui esegue un quadruplo salto al trampolino elastico. Tutti elementi che testimoniano la capacità produttiva impressionante dei Valentinos e, al contempo, confermano come il Festival d’Italia sia ormai diventato un momento di svolta per la carriera di artisti da ogni parte del mondo.

I Renato Fuentes al trapezio

Renato Fuentes: il “generico dei generici”

Un plauso speciale va a Renato Fuentes, autentico uomo-orchestra del circo. Canta, suona, vola al trapezio, al trampolino, fa il clown, il giocoliere, l’equilibrista sul monociclo. Nel suo circo in Venezuela si fa sparare da un cannone, ha sfidato la morte nel globo con la moto, e – in tempi in cui era ancora consentito –presentava anche numeri di animali. Non c’è davvero nulla che non sappia fare.
Sorprende ancor di più vedere come questa versatilità sia trasmessa alle nuove generazioni: bambini e adolescenti dei Valentinos mostrano già una padronanza tecnica e scenica invidiabile, un auspicio forte per il circo che sarà.

Il Festival che porta il mondo in Italia e l’Italia nel mondo

Oltre a portare il mondo in Italia il festival porta anche l’Italia nel mondo lanciando, rilanciando e affermando le carriere di artisti Nazionali. È il caso di Giulia Giona, che con la sua libertà di cinque cavalli neri (quattro frisoni e un iberico) ha incantato il pubblico con uno stile delicato e profondamente empatico: un esempio luminoso di come la presentazione degli animali possa e debba essere oggi. Non a caso, il suo numero le è valso un meritato invito al Festival di Monte Carlo. Commovente anche il ritorno in pista del Duo Niuman, a un anno dall’ictus che aveva colpito Donald: un’esibizione che ha il sapore del riscatto e della rinascita.

Il Duo Niuman


Alessio Fochesato, ha scelto Latina per festeggiare i suoi 30 anni di carriera, presentando il nuovo numero che celebra degnamente questo giubileo così importante. Per l’occasione lo storico gruppo di pappagalli si è arricchito di un rarissimo tucano, integrato durante la sua lunga permanenza a Budapest. 

Alessio Fochesato

A rallegrare la pista con le loro gag sono tornati anche i notissimi Stiv e Roni Bello, accompagnati da Otto, per anni volto del circo Medrano-Casartelli confermando la tradizione comica italiana e il suo stile inconfondibile. 

Le donne dell’aria: eleganza e coraggio

Tra i numeri più applauditi spiccano due solo aerei. L’ucraina Katerina Koroneva, dopo i successi in duo con El Beso, ha presentato il suo nuovo numero solista già ammirato nella stagione del Circo Knie: una performance completa e curata tra eleganza, rischio e precisione tecnica.
Tra le sorprese di quest’anno, premiata dalla stampa, l’americana Haley Viloria, ex artista del Cirque du Soleil (Amaluna e Kooza), che ha debuttato in Europa con una performance solista di taglio quasi contemporaneo e coreograficamente impeccabile, con figure mai banali e un impianto scenico di grande raffinatezza.

Katerina Koroneva

Un laboratorio del futuro del circo

 l’International Circus Festival of Italy si conferma, se mai ce ne fosse stato bisogno, un luogo nevralgico per l’evoluzione del circo. uno spazio di scambio di pratiche e culture, dove tradizioni lontane si incontrano, si contaminano e camminano insieme verso il circo di domani.

Il Palmares

Lunga la lista dei premiati scelti dalla giuria tecnica presieduta da Liana Orfei. I tre Latina d’Oro sono andati al paolo aereo di Katerina Korneva e a due grandi troupe, quella dei Valentinos (volanti e trampolino) e quella cinese formata da Jiangsu Acrobatic Troupe, alle verticali, e dalla Sheyang Country Acrobatic Troupe. Sul secondo gradino del podio gli Argenti dell’italiana Giulia Giona con i suoi cavalli, al complesso internazionale The White Angels con la Fast Track e la bascula, e al duo ucranio Artur&Esmira alle cinghie aeree. Infine i Latina di Bronzo sono andati tutti in Ucraina con il mano a mano dei Three G’s dall’Ucraina, alle cinghie aeree del Duo Polishchuck e al giocoliere Danil Lysenko. Il Premio Speciale Giulio Montico è andato ad Alessio Fochesato con i suoi magnifici pappagalli, e a due performance di clown, i messicani Renato Y Valentino e agli italiani Stiv e Roni Bello con Ottaviano Simili.

Tutte le foto sono di Erica Poggianti