Il quotidiano la Repubblica il 5 aprile ha pubblicato un articolo dal titolo “Stop alle esibizioni di leoni e tigri nei circhi, 4 proposte di legge che mettono tutti d’accordo”. Spiega che “Almeno sul destino degli animali circensi maggioranza e opposizione sembrano pensarla nello stesso modo. ‘Fare spettacolo senza bestie in gabbia si può'”. Ma è un auspicio più che la realtà. Il ddl è fermo in commissione.
A leggere l’articolo si scopre che l’unica ad essere d’accordo è la deputata del Pdl Gabriella Giammanco, che parla di “animali obbligati in angusti spazi, in molti casi con l’ausilio di mezzi coercitivi tipici dei peggiori orrori della tortura, come le catene”. E non si capisce quale circo abbia visto.
L’articolo in questione contiene tutto l’armamentario di contenuti animalisti di cui subiamo un bombardamento quotidiano. Il circo sarebbe uno “spettacolo in declino” che si mantiene in vita solo grazie ai “contributi statali”, quando la realtà è che i denari che arrivano dal Fus (Fondo unico dello spettacolo) sono una briciola rispetto alle spese quotidiane che un circo di media e grande dimensione deve affrontare. E poi i circhi italiani avrebbero il “più alto numero di condanne tra i Paesi dell’Ue” e altre affermazioni gratuite di questo genere. Di contro, il circo buono e perfetto è il Soleil, ovviamente. Ma se la Giammanco e Repubblica sapessero quanti contributi statali ha ricevuto dal Canada, capirebbero che il Fus al confronto potrebbe si è no bastare per i costumi.
Il disegno di legge in discussione è così geniale da puntare sul circo senza animali senza dire però dove andranno messi tutti gli elefanti, le tigri, i leoni, i lama e così via, che attualmente vivono nei circhi. E questo la dice lunga.