|

Il sindaco di Brindisi non ama il circo, ma forse non ama tanto nemmeno la legge

badaloniIl signor Mimmo Consales non ama il circo. Fatti suoi. Peggio per lui, non sa cosa si perde. Ma diventano fatti di tutti quando il signor Mimmo Consales, da sindaco di Brindisi, pretende di imporre ai suoi cittadini (forse confondendoli con dei sudditi?) i suoi stessi “gusti” in fatto di circo. E, in tutta sincerità, speriamo si limiti al circo in fatto di imposizioni.
Pur non amando il circo, però, il sindaco si è cimentato al Tg1 di ieri sera in un doppio salto mortale, purtroppo con caduta rovinosa (almeno andasse un po’ a lezione dal piccolo artista di casa Martini, Maicol, che si esibisce nel circo che il sindaco non vorrebbe far debuttare e che in fatto di salti mortali se ne intende). Queste le parole di Consales, che gridano vendetta al cospetto della ragione, del diritto, del buonsenso e di altro ancora: “I circhi con animali non sono i benvenuti nella città di Brindisi perché la popolazione di Brindisi non li vuole e perché noi siamo convinti che nei circhi venga esercitata una violenza nei confronti degli animali”.
Non è facile infilare tante bestialità (a proposito di animali!) di questa caratura in una dichiarazione sola.
Primo. Non risulta che il sindaco abbia indetto un referendum sui circhi e che la maggioranza assoluta della popolazione abbia detto: no, i circhi con animali proprio no!
E allora delle due l’una: o il primo cittadino possiede le doti del mago Otelma, se non addirittura qualcosa di più, e allora potrebbe farne tesoro cambiando mestiere, oppure è passato casa per casa dei brindisini e ne è uscito con la certezza che “la popolazione di Brindisi non vuole i circhi”. Ma siccome non risultano all’opinione pubblica né i poteri magici, né il “porta a porta” di Consales, allora non resta che una terza ipotesi: il sindaco fa vagamente tornare alla memoria quei Podestà dei tempi passati che pensavano per uno ma che pretendevano di contare per 100 mila. E guai a contraddirli. Vizio antico e che in anni nemmeno troppo lontani qualche grattacapo al Belpaese l’ha dato.
A proposito di questo primo punto, qui si lancia al sindaco una sfida aperta: abbia il coraggio di permettere al circo di issare il proprio chapiteau nella città di Brindisi (che tanto se non è coraggio diventerà presto obbligo dettato dal rispetto della legge) e poi vedremo se il tendone si riempirà in ogni ordine di posti – come noi crediamo – o se resterà vuoto. Coraggio sindaco, osi! Si getti dal trapezio delle sue convinzioni, e lo faccia senza rete, per vedere se la popolazione sarà lì a prenderla al volo al momento dell’atterraggio. Oppure no.
Secondo. Consales è “convinto (al Tg1 ha detto “noi siamo convinti”, noi chi?, si sente già Papa ed usa il plurale maiestatis che nemmeno i papi usano più?) che nei circhi venga esercitata una violenza nei confronti degli animali”. Questa è la perla suprema. Un sindaco che assume atti amministrativi che possono penalizzare delle imprese, NON PUO’ basarsi sulle convinzioni. Se ha le prove di quel che dice, le faccia valere, altrimenti si vergogni di mischiare la gestione della cosa pubblica con le sue convinzioni “ideologiche” e di parte che odorano di animalismo lontano un miglio. Ci sono i veterinari delle Asl che debbono esprimersi sul benessere (o il malessere) degli animali nei circhi, NON LEI, signor sindaco. Lei deve applicare la legge, non fare le crociate basandosi su “convinzioni”.

Il sindaco di Brindisi

Il sindaco di Brindisi

E siamo così arrivati al tema della legge.
Il sindaco di Brindisi fa orecchie da mercante dinnanzi alla legge dello Stato che “riconosce la funzione sociale dei circhi” e obbliga le amministrazioni comunali a mettere loro a disposizione delle aree pubbliche.
Il sindaco di Brindisi fa orecchie da mercante di fronte a decine di sentenze dei T.A.R. che hanno annullato ordinanze e regolamenti identici o simili a quello ideato da Consales.
Il sindaco di Brindisi fa orecchie da mercante dinnanzi al decreto del TAR di Lecce che il 2 agosto ha già anticipato, in buona sostanza, quale sarà il pronunciamento di merito (che si avrà il 4 settembre), in quanto evidenzia che la nota del dirigente (che chiede al circo una dichiarazione – in ossequio alla ordinanza del sindaco – di non utilizzo degli animali) “determina una situazione caratterizzata da estrema gravità ed urgenza tale da giustificare la concessione dell’invocata misura cautelare provvisoria…”.
Il sindaco di Brindisi fa orecchie da mercante dinnanzi agli interventi del Prefetto di Brindisi, che ha già inviato due comunicazione a Consales; nella prima delle quali (recapitata per conoscenza anche all’Ente Nazionale Circhi), datata 12 giugno 2013, scrive testualmente riferendosi alla ordinanza del sindaco: “… pur condividendo la ratio e le finalità del citato provvedimento, non può non rilevarsi che lo stesso, in sostanza, intende impedire l’impiego di animali in modi non conformi a condizioni di vita e di igiene, così come tutelati dalle norme di riferimento. (…) Consegue da quanto sopra che, laddove l’impiego di animali avvenga nelle forme e con le modalità previste dall’art. 16 del DPR 21.04.1994 n. 234, recante il Regolamento per l’esercizio dello spettacolo viaggiante, lo stesso sia da ritenersi legittimo e conforme non solo alle previsioni normative di rango superiore quanto anche a quelle di cui all’ordinanza adottata nella materia dalla S.V., peraltro in stretta sintonia con le prime”. Chiaro? Se ci sono maltrattamenti (provati però, non quelli di cui è “convinto” il sindaco) devono esserci anche le sanzioni, ma se la legge è rispettata i circhi HANNO IL DIRITTO DI LAVORARE.
Il sindaco di Brindisi fa orecchie da mercante davanti alla legge, dunque, e davanti alle istituzioni dello Stato? Ognuno è libero di trarne le conseguenze che vuole. Sicuramente il sindaco di Brindisi uscirà indenne dalla inchiesta per abuso d’ufficio che lo vede coinvolto e che si è potuta leggere su molti giornali (nell’ambito dell’inchiesta condotta dai pm Savina Toscani e Giuseppe De Nozza sull’affidamento in proroga del servizio di ufficio stampa e call center del Comune di Brindisi alla società News sas, di cui il sindaco era titolare sino all’elezione, avvenuta nella primavera 2012). Ma intanto si evidenzia un altro problemino (e ovviamente vale la presunzione di innocenza fino al terzo grado di giudizio) … con la solita legge.

P.S.: Il servizio del Tg1 porta la firma di Roberta Badaloni, già nota agli amanti del circo per i suoi servizi leggermente ostili verso i circhi con animali, ma soprattutto una conoscenza ben più amichevole la Badaloni sembra averla con gli animalisti, soprattutto quelli di Animal Amnesty. Li ha citati anche ieri sera, ma lo aveva già fatto a proposito del servizio andato in onda al Tg1 delle 20 il 19 novembre 2012, quando aveva fatto vedere il “frutto della investigazione” di Animal Amnesty su alcuni circhi riuscendo – anche in questo caso dimostrando ottime dote acrobatiche – a dare la parola ad un circense (Aldo Martini) che però non era il titolare del circo al quale si riferivano le immagini di Animal Amnesty sui presunti “indicatori” di malessere degli animali. E ad Aldo Martini la giornalista non aveva detto che le sue dichiarazioni sarebbero finite in un servizio nel quale si parlava d’altro. Una perla ce l’ha infilata anche ieri sera, comunque: Roberta Badaloni ha detto che “Brindisi segue città come Parma, Bologna, Alessandria”. Ignorando che ad Alessandria il TAR già da due mesi ha fatto giustizia, cancellando il divieto. E ignorando anche che a Bologna il divieto non è stato ancora impugnato davanti al TAR e quando ciò avverrà farà la fine degli altri, e ignorando che a Parma non esiste un divieto generalizzato nei confronti dei circhi con animali. Insomma, la giornalista ignora parecchio. Qualcuno dovrebbe dirlo al Tg1.

Short URL: https://www.circo.it/?p=31631

Comments are closed

Archives

Comments recenti