di Flavio Michi
Questo articolo è parte del progetto Il circo italiano a Monte Carlo, che racconta i vincitori tricolore della più importante manifestazione circense al mondo. Scopri tutti i video, gli articoli e le interviste.
Tutte le immagini a corredo sono di Flavio Michi.
Nell’edizione dei due giubilei una mostra realizzata con reperti della collezione del dottor Alain Frère ha celebrato il Festival di Monte Carlo. Bella presenza dei ricordi di artisti italiani sia sotto forma di costumi che di accessori. Ma anche una attiva collaborazione all’allestimento e alla cura.
Ci voleva proprio una grande mostra per celebrare il cinquantenario del Festival International du Cirque de Monte Carlo. E ci voleva soprattutto il mitico dottor Frère che, grazie agli organizzatori del Festival e ai Principi della famiglia Grimaldi, è riuscito a proporre qualcosa di veramente unico. Molti cimeli sono stati trasferiti dal piano terra della sua casa di Tourrette Levens, dove è stato sindaco per ben 37 anni, per approdare a Monte Carlo. A Tourrette, ogni centimetro di spazio è occupato da qualcosa di raro, prezioso, unico. Da molti anni, gli artisti che arrivano nel Principato per il Festival portano in regalo i loro costumi, donandoli a quello che Frère chiama non già museo ma “Santuario”. Ogni lunedì mattina è tempo di visita a questo luogo incredibile. Durante tutto l’anno, a Tourrette, si svolgono veri e propri pellegrinaggi durante i quali il leggendario dottore presenta i suoi tesori con orgoglio.
Per meglio comprendere l’unicità di questa raccolta, basti notare che solo poco tempo fa una grande artista è andata a trovarlo portando uno dei suoi costumi: Diane Bennett, giunta appositamente dall’Australia. Frère vide Archie e Diane Bennett al Circo dei Fratelli Liana, Nando e Rinaldo Orfei, nel loro straordinario numero di contorsionismo, nel 1972 a Cuneo. Era in compagnia di Jean Richard che li scritturò per la stagione 1973. Una bella parte dei costumi della collezione Frère sono stati portati a Monte Carlo per dar vita ad allestimenti, quadri e scene tematiche. Per fare tutto questo ci voleva tanto spazio e la scelta è andata sull’ex Museo dell’Automobile, nei pressi del Centro Commerciale di Fontvieille. L’area è molto grande e l’allestimento ha richiesto molto impegno e un gran lavoro. La première ha avuto luogo il 21 novembre 2023 alla presenza di un numero di ospiti molto contenuto, dato che l’inaugurazione è avvenuta nel piccolo chapiteau allestito poco oltre l’ingresso. Alla cerimonia erano presenti il Principe Alberto, la Principessa Stéphanie con i figli Louis e Camille, il Dottor Frère ed esponenti del mondo del circo come Flavio e Bruno Togni, arrivati appositamente da Minsk, Braian e Davio Casartelli, e la famiglia di Tommy Cardarelli che ha curato la parte tecnica della mostra.
C’era bisogno di materiale circense per dar vita agli spazi dell’esposizione: gli sgabelli degli elefanti, i clown luminosi e teloni a stelle e strisce sono arrivati direttamente da Verona, dai quartieri dell’American Circus. La mostra è stata curata da Charlene Dray, che l’ha presentata il 21 novembre. È stata poi seguita da Frère, che rappresenta la storia del festival più importante del mondo, avendo collaborato strettamente con il Principe Ranieri III per dargli vita nel 1974, ormai 50 anni fa. Ma potevano mancare i Clowns en Folie? Certamente no. Ormai sono una presenza ad ogni Festival e hanno fatto ascoltare la loro musica “classica” anche all’inaugurazione della grande mostra. L’abbiamo visitata nei giorni del 46° Festival e all’ingresso abbiamo trovato la brava Tonya Cardarelli. Brochure in francese e inglese accoglievano i visitatori che hanno potuto godere gratuitamente di questa meraviglia. Presenti anche i modellini. Uno del Cirque Amar e uno dello Zoo Circus facevano bella mostra di sé. Tante le foto, bellissime, degli allestimenti dei primi anni, la nuova struttura inaugurata nel 1987, le parate, gli artisti, gli animali e i momenti di spettacolo.
Numerosi i messaggi degli artisti, dei circhi e delle famiglie storiche del circo mondiale che hanno voluto dare la loro testimonianza. I loro scritti sono stati esposti e apprezzati dagli organizzatori e dai visitatori. Quante cose da vedere. Proprio belli gli allestimenti che andavano dal ponteggio dei volanti, agli icariani, ai saltatori alle bascule, agli acrobati e ai giocolieri. Molto spazio è stato dedicato ai manifesti dei Festival dal 1974 ad oggi e bella è stata l’idea di mostrare i programmi sui tablet, consultabili ai tavoli, grazie alla collaborazione con Circusfans.eu, che ha fornito tanto materiale. Un bello spazio è stato dedicato al video La realtà di un sogno di Roberto Guideri, realizzato nel 1983 in omaggio alla Principessa Grace, scomparsa pochi mesi prima. Bellissime immagini e tanti ricordi di quei Festival. Che emozione. Quel video venne proposto nel 1986 al Festival di Filmati Amatoriali sul Circo a Mantes la Jolie (vicino a Parigi) e lo vinse. Un bel riconoscimento per Roberto e per quella sua bellissima creazione.Abbiamo potuto ammirare i tanti costumi dedicati alle specialità del circo: i domatori, gli addestratori di cavalli, i giocolieri, i trapezisti e gli acrobati. Allestimenti molto suggestivi e coinvolgenti. Efficace l’area dedicata ai clown con spazi riservati a grandi come Charlie Rivel e i Rastelli e tanti costumi dal Trio Tony Alexis a David Larible, solo per citarne alcuni. Bellissimi gli accessori, dalle parrucche alle grandi scarpe. Tanto spazio anche per le grandi famiglie che sono state protagoniste al Festival. Grazie soprattutto ai costumi, agli accessori e alle foto, sono stati creati bellissimi spazi dedicati a Orfei, Togni, Knie, Gruss e Bouglione. Un gran bell’omaggio al circo e al Festival, visitato da tante persone. L’augurio è che Monte Carlo possa ospitare un museo del circo permanente ispirato dal successo di questa bellissima mostra.