Mentre continuano ad uscire articoli sulla giornata di lotta del circo che si è tenuta martedì in piazza del Pantheon, che ha lanciato un messaggio chiaro ed inequivocabile alle istituzioni e all’opinione pubblica, merita di essere segnalata la presenza di quei rappresentanti delle istituzioni che hanno voluto manifestare la loro vicinanza e sostegno ai lavoratori del circo, come il senatore Pietro Iurlaro (Ala) – nella foto mentre parla ai manifestanti in piazza del Pantheon – che è intervenuto alla manifestazione ed ha espresso la propria solidarietà ad un settore minacciato da un irrazionale e punitivo disegno di legge, secondo il quale – ad esempio – nemmeno i cavalli potrebbero più far parte di quello che si chiama da secoli circo equestre, cavalli che invece potranno continuare ad essere impiegati nelle varie competizioni sportive, palii e tanto altro. Al senatore Iurlaro il grazie di tutta la categoria e dei moltissimi italiani che non vogliono rinunciare al circo classico con animali.
Continua la battaglia del circo che, strada facendo, conquista ogni giorno nuovi alleati perché risulta ormai chiaro a tutti che la previsione del Ddl 2287-bis non è altro che una pesante ingiustizia.
“Chiediamo lo stralcio del circo dal disegno di legge 2287-bis, perché non risolve nessuno dei problemi del settore ma, anzi, lo uccide definitivamente. Il circo presenta infatti problematiche che travalicano ampiamente il provvedimento architettato e concepito solo all’interno del ministero per i beni e le attività culturali, e a quanto pare solo con la logica di accontentare il mondo animalista”. Dichiara Antonio Buccioni presidente dell’Ente Nazionale Circhi. “Sono rimaste fuori dal Ddl tutte le urgenze per le quali il mondo del circo attende da decenni una risposta: la mancanza di piazze attrezzate e i ridicoli finanziamenti al settore, solo per citare i più macroscopici” ribadisce Buccioni e aggiunge: “Quello che il ministro Franceschini vorrebbe rifilarci è un provvedimento grottesco, che dovrebbe normare sul circo mentre non solo non migliora nessun problema ma lo peggiora e affronta il tema degli animali in maniera ideologica, dicendo no a tutte le specie che si esibiscono nei circhi, dagli animali domestici ai cavalli (che potranno invece continuare ad essere utilizzati nei maneggi, nei Palii e in tanti altri luoghi) agli esotici. E’ una pazzia, oltre che una punizione che colpisce solo una categoria, la nostra”.
E in merito alla graduale eliminazione degli animali dal circo, Buccioni dichiara: “Abbiamo voluminose relazioni di etologi italiani e stranieri che concludono che il Ddl 2287-bis sul circo è “una sommatoria di posizioni ideologiche e di natura etica senza alcun supporto scientifico”.
Se il Ddl dovesse diventare legge gli animali allontanati dai circhi dovrebbero essere messi in centri di recupero. Ad oggi sono meno di 2000 gli animali in Italia, la maggior parte nati in cattività. E l’Ente Circhi attraverso il suo rappresentante Antonio Buccioni dichiara: “Una cosa è certa: per quanto ci riguarda si può già archiviare la tematica relativa ai lager per animali, i cosiddetti centri di recupero, con relative fonti di finanziamento pubblico, perché noi, se dovesse diventare legge il divieto totalitarista e razzista contenuto nel Ddl, andremo in esilio con tutti i nostri animali, fino all’ultimo di essi. In attesa che torni a spirare anche nel nostro Paese un vento di libertà, di tutela e garanzia della libertà di espressione artistica”.
Sostegno all’Ente Nazionale Circhi arriva anche dal Forum Nuovi Circhi – FNAS che include 12 compagnie del Circo Contemporaneo italiano: “Ci auguriamo che si possa ricondurre la discussione in atto all’interno di un contesto costruttivo, considerando la storia secolare delle persone del circo e la loro condizione sociale, oltre che culturale e ridimensionando gli eccessi persecutori di certa stampa e opinione pubblica, che in modo miope si accanisce contro il circo con animali, finendo per determinare percorsi normativi altrettanto miopi e antidemocratici. Al contempo ci auguriamo che il mondo del Circo Tradizionale sia in grado di avviare una riflessione al proprio interno che porti a valorizzare le eccellenze artistiche nel rapporto con gli animali e a ridimensionare alcune forme di mera esibizione dell’esotico, che appartengono ad altri tempi e che sono la causa principale delle battaglie animaliste”, scrive il coordinatore del Forum, Aurelio Rota. Un processo che è già avviato da tempo all’interno del circo italiano, che deve essere aiutato e messo nelle condizioni di svilupparsi compiutamente, non introducendo un proibizionismo che decreterà la fine delle eccellenze e metterà a rischio la vita di tutti gli animali presenti nei circhi.