Jon iniziò a giocare con quest’arte fin da bambino, per distrarsi dal divorzio dei suoi genitori, per cercare serenità e amore lungo altre strade.
E lungo strade un po’ particolari e decisamente poco battute, Jon e il circo si sono incrociati per non separarsi più: “Il circo è la mia vocazione”, dice. E’ un intrattenitore, adora sentire le esclamazioni di stupore e meraviglia di chi accorre a vedere i suoi show, e anche per questo ama esibirsi in performance cariche di vivacità e comicità clownesche.
Il numero di Jon Weiss è caratterizzato da un susseguirsi di bilanciamenti sul mento sempre più esagerati, accompagnati da pagliacci che gli girano intorno lungo la pista reggendogli il gioco col pubblico. Jon utilizza oggetti comuni, che non mancano mai nella vita quotidiana della gente e non si tratta di una scelta casuale.
Quando Weiss sostiene con la parte inferiore del viso un tavolo da pranzo o una bicicletta per diversi minuti, quando il suo mento sorregge una scala da lavoro senza sforzo o un carrello della spesa, ogni singolo spettatore è in grado di capire quanto sia difficile tenere in equilibrio quegli oggetti perché ne conosce il peso, le fattezze, i materiali. Osservare un uomo che riesce a giocare in modo disinvolto e virtuoso con arnesi e strumenti solitamente utilizzati nella vita quotidiana per ben altri scopi, senza il minimo sospetto di come possano trasformare la loro mission finendo nelle mani di un artista di circo, è motivo di meraviglia e divertimento. Lungo la strada Jon non ha preso per mano solo il circo, ma anche Laura, una showgirl: il loro matrimonio ha avuto luogo dentro il circo, in Madison Square, e anche in quell’occasione sono stati in molti a rimanere a bocca aperta. A portare gli anelli hanno chiamato un orso e le damigelle d’onore se le sono scelte, udite udite, con la proboscide. Proprio così, elefanti.
Jon e Laura hanno tre figli, tutti coinvolti nell’attività circense, vivono insieme e fanno insieme ogni cosa. Jon è pienamente soddisfatto della sua vita da artista nomade e non sostituirebbe con un altro mestiere quello che fa da decenni: creare ogni giorno il ricordo “della prima volta al circo” nella mente di ogni bambino che assiste alle sue esibizioni straordinarie.
Elena Minissale