Soddisfazione per il cambiamento di clima nei rapporti con il ministero per i Beni e le attività culturali viene espressa dall’Agis a seguito dei lavori della Consulta dello Spettacolo, riunitasi oggi al Collegio Romano, sotto la presidenza del nuovo ministro, Giancarlo Galan.
“Abbiamo motivo di essere soddisfatti per più di una ragione – dichiara il presidente dell’Agis, Paolo Protti, al termine della riunione -. Per la confermata unità delle componenti dello spettacolo, che oggi hanno partecipato attivamente ai lavori della Consulta, dai quali si erano astenuti in occasione dell’ultima convocazione, il 16 marzo scorso, quando ancora incombevano sul Fus tagli devastanti. Poi, per la equilibrata divisione del Fus 2011, proposta dal ministro, che non privilegia né svantaggia alcun settore. Prova ne sia l’unanimità dei consensi ricevuta”.
“Inoltre – dice ancora il presidente dell’Agis – abbiamo colto nella relazione di Galan, commentata con favore da tutti i presenti, una forte attenzione verso i nostri problemi e una volontà concreta di affrontarli, a partire dal lavoro urgente per l’approvazione dei decreti sulla lirica e sul cinema e della legge sullo spettacolo dal vivo. Lavoro che il ministro ha dichiarato di voler fare in sintonia con le rappresentanze degli operatori. A nostra volta abbiamo sollecitato l’attenzione di Galan su tematiche per l’Agis di rilevante interesse come l’estensione degli ammortizzatori sociali ai lavoratori del settore e l’applicazione alle nostre aziende dei benefici previsti per le Piccole e Medie Imprese. Per cogliere tali risultati, abbiamo chiesto al ministro di essere nostro partner nell’interlocuzione con i suoi colleghi di governo”.
“Come Agis non possiamo dunque che rallegrarci per il positivo inizio dei rapporti con il ministro Galan, che apprezziamo anche per avere sostenuto che i contributi allo spettacolo devono essere ‘oculati investimenti’. Tutto fa pensare – conclude Protti – che quello cominciato oggi sia un cammino che verrà perseguito con coerenza. Noi faremo di certo tutta la parte che ci compete”.
Giornale dello Spettacolo