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Il maggio del circo italiano

Bianca Montico


Attorno all’Ente Nazionale Circhi si sta muovendo anche un movimento di giovani circensi. Per ratificarne l’atto di nascita ufficiale è stata fissata la data del 29 giugno. L’obiettivo? “Impegnarsi a fondo per rafforzare la categoria e per incidere sull’opinione pubblica e sulle istituzioni, ribattendo colpo su colpo alle campagne denigratorie della lobby animalista, che ha dato il “la” ad una vera e propria caccia alle streghe verso i circhi”. A smuovere le acque ci ha pensato Bianca Montico (figlia di Gaetano, all’interno dell’associazione da tempo, dove ricopre anche il ruolo di presidente dei revisori dei conti) e lo ha fatto utilizzando l’agorà del web, lo spazio di incontro e confronto preferito dai giovani, pubblicando sulla sua pagina di facebook una “lettera aperta” che ha messo le basi per la nascita del movimento.

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L'intervento di Vincenzo Santoro dell'Anci


Il seme: l’assemblea del 5 maggio a Roma
Per raccontare questo ennesimo segnale di vitalità sbocciato all’interno del mondo del circo, bisogna partire dall’assemblea generale dell’Ente Circhi che si è svolta presso la sede dell’Agis il 5 maggio scorso. Ha rappresentato una sorta di maggio del circo italiano (si pensi cosa scatenò il maggio francese… correva l’anno 1968), che ha visto una massiccia partecipazione di circensi, ma anche di numerosi rappresentanti di altre associazioni, di istituzioni e di “mondi” poco abituati a dialogare con la gente del circo. Qualche nome. C’erano il nuovo direttore generale della Migrantes, mons. Giancarlo Perego (presenti anche il predecessore, mons. Piergiorgio Saviola, e don Luciano Cantini), Vincenzo Santoro per l’Anci, Associazione Nazionale dei Comuni italiani, Carlo Monguzzi, presidente Anbima (Associazione nazionale Bande musicali autonome), il presidente Ammi, Associazione Musica Meccanica Franco Severi, il Club Amici del Circo con Francesco Mocellin e Flavio Michi. Inoltre, Stefano Giunchi per i Teatri di figura, il presidente Fnas, nonché direttore del Buskers Festival di Ferrara, Luigi Russo, e il vicepresidente della Federazione nazionale dell’arte di strada Alessio Michelotti, Massimiliano Filippi segretario generale di Federfauna, fino a Anesv, Sapar e Federazione delle scuole di circo (Fisac), presieduta da Paolo Stratta. Dulsic in fundo, Monica Cirinnà, la vera sorpresa. E’ una delle punte di diamante della galassia animalista ed ha ricoperto incarichi di primo piano nella Capitale, dove continua ad essere attivissima: attualmente consigliere comunale del Pd, è stata responsabile dell’ufficio per la tutela degli animali di due sindaci, Walter Veltroni e Francesco Rutelli. Conosce da lunga data Antonio Buccioni perché insieme hanno collaborato proficuamente su specifici temi che hanno interessato i circhi di passaggio nella città di Roma. Quello che ha colpito un po’ tutti, anche quando è mancata la condivisione su alcune tesi formulate dell’esponente animalista, è stato lo sforzo di mettere da parte l’ideologia, il muro contro muro e i toni aspri e assoluti che ogni giorno trasudano dalle dichiarazioni e dalle intemperanze di gruppi e gruppuscoli che si ergono a paladini del benessere animale. Lei stessa li ha definiti “a volte vittima di particolari estremismi”.

Monica Cirinnà davanti all'assemblea dei circensi


Una frase di Monica Cirinnà (l’intervento completo si può leggere su Circo.it ) in particolare merita di essere ricordata: “Se riusciremo a rispettarci reciprocamente e a darci delle regole condivise, sicuramente andremo tutti insieme verso un futuro migliore. Sono assolutamente convinta che in tutti i contesti in cui si può dialogare senza considerare come assoluta la propria verità, bisogna farlo, perché così si può collaborare rispettando la propria coscienza e morale, ma anche consentendo ad ognuno di espletare con orgoglio il diritto e la dignità del proprio lavoro”.
E veniamo alle linee guida tracciate dal neopresidente e poi riprese e sottolineate, come a ribadire una stessa lunghezza d’onda, da tutto il consiglio direttivo, da vecchi e nuovi associati e da interventi molto apprezzati, come quello di Liana Orfei. “Oggi mi sembra ci siano le premesse per spiccare un nuovo volo, in questa sala vedo amici che non vedevo da tanti anni”, ha esordito Buccioni. Che ha subito messo sul piatto la prima parola d’ordine: “Il circo è una delle pochissime comunità che ha fondamentalmente mantenuto una propria identità socioculturale, direi anche etnica. Qui ci si conosce tutti da sempre, la nostra è una “familia”, come la chiamavano i latini, e questo è il primo valore da ritrovare, nella consapevolezza di rappresentare tradizioni e valori che ci vengono invidiati in tutto il mondo. Noi rappresentiamo la prima comunità multietnica della terra: non esiste circo in cui non si parlino quattro o cinque lingue e in cui non coesistano, rispettandosi e arricchendosi reciprocamente, più confessioni religiose”.
Ancora. In assemblea Antonio Buccioni ha chiesto agli associati di “impostare una riscossa complessiva”, consci del fatto che “tutti oggi capiscono che in questo Paese negli ultimi 50 anni il circo è stato trattato oggettivamente male, per ragioni ben note e che sono state espresse anche al Quirinale”.
Sulla questione degli animali, Buccioni ha detto chiaramente che “il mondo del circo ha compiuto un notevole percorso e oggi gli animali esistenti sotto ai tendoni costituiscono circa il 30 per cento di quelli che erano presenti negli anni Cinquanta. Con specie, ad esempio i primati e gli orsi, che sono state volontariamente e completamente dismesse già da parecchio tempo”.

Sala dell'Agis strapiena per l'assemblea Enc del 5 maggio


Ma il messaggio che forse costituisce il vero cuore della partecipata assemblea di maggio, sta nella mission tratteggiata da Buccioni: “L’Enc che stiamo disegnando recupera pienamente la sua qualità di associazione generalista e dunque si concentrerà in “battaglie” (dalla problematica dei trasporti a quella degli animali, dei permessi, fino alle normative sulla sicurezza) utili a tutti, di cui si potrà avvalere ogni associato e l’intera categoria. Desideriamo avere tra i nostri soci tutti i protagonisti del circo italiano, festival compresi. Nel rispetto di regole elementari e senza bluffare, vorrei che nessuno rimanesse fuori dall’Ente Nazionale Circhi”.
Un invito a serrare le fila e a condividere onori e oneri, compresi quelli economici: “Una fatica, anche finanziaria, ripartita equamente e che abbia la garanzia di essere utile a tutti, costa di meno a ciascuno e rende l’associazione non solo più forte e autorevole ma anche in grado di poter fare di più. Un’associazione che è avvilita nelle risorse e nella sua compagine, è meno autorevole”.
Ampia, anzi totale, la condivisione della base associativa a questo programma, seppure con sfumature diverse.
A Francesco Mocellin è toccato il compito di illustrare il nuovo servizio di cui si è dotato l’Ente Nazionale Circhi: il coordinamento delle iniziative legali a favore dei circhi, nel quale Mocellin sarà affiancato dallo studio legale Valletti di Roma.
L’ingegner Rocco Sassone, responsabile tecnico nel gruppo di lavoro istituito presso il ministero degli Interni in merito all’applicazione del decreto ministeriale 18/05/2007 (Norme di sicurezza per le attività di spettacolo viaggiante) ha illustrato il quadro normativo in materia di sicurezza, dalle famose “targhette” di identificazione degli chapiteaux alla documentazione di valutazione dei rischi.

Il presidente Agis, Paolo Protti


Fra gli interventi degli “ospiti” particolarmente graditi e salutati con calore e affetto, quello del presidente dell’Agis, Paolo Protti: “L’Enc è parte integrante della grande famiglia dello spettacolo. Per ottenere risultati occorre rinserrare le fila e rimanere uniti anche nei momenti difficili, sia per protestare e sia per avanzare proposte. Il progetto che state preparando è la strada giusta che dobbiamo percorrere, l’Enc non sarà da solo ma avrà a fianco l’Agis nel sostenere queste vostre richieste”. Il progetto in questione, già annunciato nell’assemblea generale di febbraio dal commendator Palmiri, è stato dettagliatamente illustrato dalla agenzia individuata dall’Ente, Strategic Advice. Ad introdurre questa parte dei lavori ci ha pensato Alessandro Serena, preoccupato di “far capire all’esterno come sia realmente il mondo del circo” e a farlo “dotandosi di strumenti nuovi”. A partire da una campagna promozionale sul genere di quella adottata anni addietro dal mondo del cinema e riassunta nello slogan “vola al cinema”. Passando per un grande evento capace di ritagliarsi anche uno spazio mediatico significativo, da realizzare subito dopo le feste di Natale e nel quale fare esibire i grandi artisti del circo italiano, magari premiati da grandi nome dello spettacolo”. Una vetrina vera, con lustrini e pajettes, ma soprattutto con l’ingrediente di cui il circo italiano non è sicuramente lacunoso: la classe, la qualità artistica, la professionalità, il prestigio, il blasone. E’ toccato a Gabriele Cirieco di Strategic Advice mettere in fila gli obiettivi del progetto, già presentato al ministero per i Beni e le attività culturali. Uno su tutti: una nuova percezione del circo da parte delle istituzioni e dei media. Un investimento sull’immagine, che però non avrà bisogno di fare lo sforzo di inventarsi una sostanza che non c’è, come accade per tanti prodotti della réclame.

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Bianca Montico con Arturo Brachetti

Un germoglio: il movimento giovani dell’Ente Nazionale Circhi
“Riesco ad esprimermi meglio scrivendo, per questo ho iniziato a mettere ‘in piazza’ le mie idee”. Così Bianca Montico, racconta l’origine di un movimento spontaneo che sta muovendo i primi passi e che il 29 giugno si riunirà ufficialmente per la prima volta a Latina. Bianca ha partecipato all’assemblea del 5 maggio e ne è rimasta positivamente colpita: “Sono stati annunciati cambiamenti importanti, alcuni già concretizzati mentre per altri occorrerà più tempo”, spiega. “Ho pensato che non ha senso continuare a restare fuori dall’Ente e magari puntare il dito su chi è dentro per gli errori che commette. Certo, è più difficile mettersi in gioco direttamente, ma oggi è questo che serve alla categoria: collaborare tutti insieme per essere più forti e anche per evitare gli errori che sono stati commessi in passato”. E così il 9 maggio Bianca Montico ha messo online la sua “lettera aperta” che è suonata come uno scossone. Diceva, fra le altre cose: oggi il circo è stato ghettizzato, in parte per responsabilità dei circensi, e in parte per una ostilità che è maturata all’esterno, soprattutto da parte degli animalisti. Il risultato è che “i circhi stanno perdendo i loro diritti nei confronti delle amministrazioni comunali, dai media vengono trattati come vagabondi che vivono di espedienti, per gli animalisti siamo l’orrore, i torturatori degli animali”. Non si può andare avanti così. Bisogna fare qualcosa.
“Avendo avuto l’opportunità di fare esperienze di lavoro all’esterno del circo, anche con personaggi dello spettacolo che vanno per la maggiore, come Aldo, Giovanni e Giacomo, il mago Forest, o Arturo Brachetti, ho potuto toccare con mano e ascoltare i giudizi negativi sui circhi con animali”, dice Bianca Montico. “Negli ultimi dieci anni, di fronte all’assalto degli animalisti, la categoria non ha reagito in modo adeguato, non è stato spiegato che i circensi sono i primi “animalisti”, se con tale nome si intende una persona amante e rispettosa degli animali. Questo è avvenuto un po’ per menefreghismo e un po’ per ignoranza, ma oggi è chiaro che senza la riscossa della gente del circo non ci sarà futuro. E’ chiaro che quando parlo di riscossa intendo anche il rispetto delle regole: chi fa parte dell’Ente Circhi deve comportarsi bene sulle piazze ed essere inattaccabile dal punto di vista del mantenimento degli animali”.
Con gli animalisti bisogna discutere senza paura, vanno smontate le loro accuse infondate. “Senza dimenticare che questi gruppi estremisti che denigrano i circhi non sono poi così numerosi, anche se alla fine riescono ad influire sull’opinione pubblica perché ricevono un grandissimo aiuto da parte dei media e da alcuni personaggi pubblici”.
Bianca Montico ci tiene anche a mettere sul tavolo un altro argomento di riflessione. “Personalmente collaboro con una associazione che si prende cura dei disabili, presente a Milano e Roma, e con loro la mia famiglia sta creando un campus per le disabilità. Non siamo gli unici fra i circhi a fare questo, anzi nel nostro mondo si fa beneficenza da sempre, ma senza comunicarlo, operando nel silenzio. Se fossimo aguzzini, come ci descrivono gli animalisti, non avremmo nessun interesse a fare beneficenza. L’opinione pubblica deve sapere chi siamo, qual è il nostro impegno, l’amore che portiamo a chi è in difficoltà e agli animali”.
Insieme a Bianca collaborano una ventina di giovani, impegnati ad organizzare il raduno del 29 giugno, fissato alle ore 12 a Borgo Piave (Latina) in via Acque Alte (km 0,500), ma il desiderio è quello di coinvolgere tutti i giovani del circo italiano: “Un movimento giovanile che comprenda tutti coloro che hanno un’età dai 20 ai 40-45 anni”. Il fine, aggiunge Bianca Montico, è quello di “entrare nell’Ente Circhi per rafforzarlo. Occorre confluire tutti in un’unica associazione per poter contare e non essere ghettizzati. Indipendentemente dal livello di istruzione e dagli impegni che si hanno”.
Gli animalisti hanno coniato lo slogan “gli animali non si divertono”, e Bianca Montico ribatte: “I circensi non si divertono ad essere offesi e accusati ingiustamente.”
Il 29 giugno a Latina è stato invitato anche il presidente dell’Enc, Antonio Buccioni, “perché possa chiarirci la nuova strada imboccata dall’associazione, indicarci i servizi che potrà fornire ai giovani, e rispondere alle domande di chiarimento dei partecipanti.”
Alle 12 è prevista la riunione, “ma non è detto che non si possa poi concludere con una grigliata per stare insieme e continuare a parlarci”. Il Movimento giovanile del Circo italiano ha una pagina facebook.
Claudio Monti

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