Preg.mo Sig. Direttore, Spett.le Redazione,
formulo la presente in qualità di difensore del sig. GIOVANNI VASSALLO, titolare e direttore dell’impresa denominata “CIRCO DI VIENNA”.
Il mio assistito contesta con decisione le affermazioni apparse a più riprese sul Vostro quotidiano e in particolare contenute nell’articolo del 31 luglio a firma di Luisa Pizzini, “Rovereto: sequestrato il bufalo “fuorilegge”. L’impostazione delle notizie fornite ai lettori è il frutto di un atteggiamento chiaramente allineato al “pensiero unico” animalista senza che sia stata data voce in alcun modo agli operatori del complesso circense.
Innanzitutto non risponde al vero che il “Circo di Vienna” avesse comunicato di non avere animali al seguito ma semplicemente che un gruppo di tigri era assente dal programma in quanto in tour in Slovachia con un altro circo. Inoltre, l’anticipata partenza da Rovereto del circo è stata dettata da mere ragioni pratiche – ovvero dalla logistica delle date successive della tournée – in alcun modo legate alle vicende per cui si parla.
Per quanto attiene il merito della questione, invece, si precisa che l’unica contestazione effettivamente mossa alla direzione del circo attiene una mera irregolarità formale, concernente cioè l’autorizzazione prefettizia (e non della Procura!) alla detenzione dell’esemplare di bisonte quale animale normativamente considerato pericoloso (non ex se). Tale autorizzazione è stata richiesta da gran tempo alla Prefettura di Brescia che è a tutt’oggi inadempiente sul punto.
Nonostante l’accesso al circo sia avvenuto con una task force di agenti di Forze dell’Ordine di diversi corpi davvero degna di miglior causa alcuna irregolarità in merito alla qualità della detenzione degli animali è emersa e, tantomeno, alcun rilievo in tema di maltrattamenti.
Questo è quanto. Lasciamo ai lettori ogni commento.
Tanto dovevo.
Distinti saluti
Avv. Francesco Mocellin