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Il circo riparte da Montecitorio

Vittorio Sgarbi, Carlo Giovanardi e Maicol Martini alla festosa manifestazione del circo davanti Montecitorio

Una giornata non appena storica ma epocale per il circo quella che si è svolta questa mattina a Roma con la manifestazione di tanti artisti dei circhi davanti a Montecitorio e poi con la conferenza stampa all’interno della Camera dei Deputati. Grande entusiasmo e determinazione, ma soprattutto grandi contenuti culturali, politici e sociali lanciati dagli intervenuti a difesa del circo e per porre un argine alla ideologia animalista: il senatore Carlo Giovanardi, Vittorio Sgarbi e Alessandro Meluzzi, in primis, acclamati dai circensi che hanno scandito i loro nomi più volte, e – nota di colore ma significativa – tutti e tre hanno aderito in diretta alla richiesta di Flavio Michi di diventare amici onorari del circo italiano attraverso il Cadec.
Seguirà un dettagliato resoconto dei loro interventi ma per ora ci limitiamo ad alcuni dei temi lanciati davanti alla stampa, a tanti direttori di circhi, agli amici di Federfauna e a diversi parlamentari: Franco Asciutti, Emerenzio Barbieri, Paola Goisis, Matteo Bregantini ed altri.
Ha aperto il presidente Enc, Antonio Buccioni, parlando di “patto violato” da Stato ed enti locali, visto che “l’adozione della legge 337 del 1968 non ha trovato attuazione proprio nella sua parte centrale, quella che obbligava le amministrazioni comunali a mettere a dispozione dei circhi aree attrezzate”. L’Italia vive poi una “emergenza culturale”, ha proseguito Buccioni, “lo spettacolo per le istituzioni è un fastidio”. Buccioni ha fornito anche una risposta netta, dati alla mano, a quegli animalisti che sparano cifre esorbitanti quali finanziamenti ai circhi: in realtà “non superano i due milioni l’anno per tutti i complessi in attività e si chiama elemosina”. A proposito di animalisti ha detto: “Prima o poi chiederanno che nelle orchestre vengano aboliti gli archi perché un albero non viene al mondo per diventare uno stradivari”. E poi: “L’Ente Circhi entro dicembre renderà pubblico un codice di autoregolamentazione che detterà regole precise sul trattamento e sul benessere degli animali nei circhi” e sarà fatto – ha aggiunto il veterinario Maurizio Chiesa – con criteri scientifici”.
Giovanardi: “Siamo davanti a manifestazioni che servono da alibi ad alcuni sindaci per proibire l’uso degli animali nei circhi. Il circo purtroppo si deve oggi confrontare con questo tipo di estremismo animalista che chiama in causa la democrazia e la libertà nel nostro paese. E’ come se una banda di criminali taglieggiasse i negozi e per tutelare l’ordine pubblico il sindaco facesse una ordinanza di chiusura dei negozi. Perché un cavallo non può stare in un circo mentre milioni di cani e di gatti vivono all’interno di appartamenti? Anche i cani se non tenuti bene possono aggredire e uccidere, come è successo più volte, ma non per questo qualcuno chiede di proibire di tenere i cani negli appartamenti. Il problema è quello di garantire ovunque il benessere degli animali. Il card Ravasi ha detto che il rapporto fra uomo e animale nel circo è “paradisiaco”. E’ il Parlamento che deve affrontare l’argomento e se deciderà che in Italia i circhi equestri devono chiudere, così come il Palio di Siena e tante altre manifestazioni, o che non si possa più andare a cavallo nei maneggi. Quello che non si può accettare è che con l’arbitrio, la violenza, gli insulti alla gente del circo e al pubblico di mamme e bambini che al circo ci vanno, si voglia distruggere un mondo di valori e tradizioni mettendo sul lastrico migliaia di famiglie”.
Vittorio Sgarbi: “Finché la giraffa è rimasta nel circo era viva, quando ha trovato la libertà, come sostengono gli animalisti, è morta. Le onorevoli Brambilla e Giammanco sostengono che il circo deve essere fatto solo da artisti perché gli animali non possono scegliere e sarebbero dunque privati della loro libertà. Ma il cavallo è nato per essere cavalcato? L’onorevole Giammanco abolirà l’equitazione per decreto? Forse che gli operai dell’Ilva sono nati per lavorare in fabbrica? Nemmeno l’uomo è in condizione di poter decidere della sua vita. L’ideologia della Brambilla è Pizzarottiana, lo sconosciuto sindaco di Parma diventato sindaco perché passava al posto giusto al momento giusto. Il circo è luogo di cultura, civiltà, bellezza, armonia e merita di essere difeso. Berlusconi apprezza il circo e dunque le parlamentari nominate dovrebbero quantomeno fare riferimento al loro leader anche su questa materia”.
Alessandro Meluzzi: “Quanto sta accadendo in alcune città ai danni dei circhi ha i contorni del paradosso, ma è l’occasione per interrogarsi finalmente sull’animalismo, una interpretazione del mondo che sembra una filosofia innocua e pacifista, mentre esprime una estrema violenza sull’umano. L’animalismo contiene l’idea che le specie viventi siano tutte intercambiabili ed equivalenti tra loro, ma questa cultura dell’indistinto è foriera di gravi conseguenze sull’uomo, ed è uno dei frutti della espulsione di Dio dalla nostra società”.

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