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Il Circo Nazionale d’Italia di David Larible

di Alessandro Serena
Servizio fotografico di Ahara Bischoff

larible-manifestoPubblico delle grandi occasioni per il debutto del Circo Nazionale d’Italia di David Larible. Il grande chapiteau de Los Hermanos Fuentes Gasca gremito in ogni ordine di posto. La struttura dei potenti fratelli messicani è davvero accogliente e funzionale. L’ingresso è su una animata via della capitale che, già da alcune ore prima dello spettacolo, si va riempiendo di venditori ambulanti di vivande, giocattoli e souvenir, così come accade da noi in occasione di concerti o partite nei dintorni dello stadio. Gli spettatori sono rumorosi ma assai ordinati e rispettosi di file e precedenze. Fluiscono all’interno del foyer di ingresso in maniera ordinata e composta, ma sempre allegra e vivace. in-coda-per-larible messico-circo-pienoQui sono accolti da un nutrito gruppo di animatori in veste di clown che rallegrano l’ambiente intonando marce circensi più o meno note e dando il benvenuto agli spettatori. Gli stand gastronomici sono ben forniti e raccolti attorno ad un organo a vapore di fabbricazione francese della seconda metà dell’Ottocento. Insomma un’atmosfera di festa che appare chiaramente ispirata dal Festival di Monte Carlo, ma che conserva caratteristiche tipiche di questa terra.
Evidentemente Circo e Italia compongono un binomio di grande richiamo per gli spettatori messicani. E anche per gli operatori, dato che hanno partecipato anch’essi numerosi.

Messico e nuvole

Anche i clown, fan di David Larible, sono accorsi in massa
Anche i clown, fan di David Larible, sono accorsi in massa
Una buona occasione per fare due chiacchiere con Armando Cedeno Alvarez, presidente dell’Union Nacional e Empresarios y Artistas de Circo, una delle due associazioni di categoria esistenti in Messico (l’altra è il MEC).
In questa nazione, secondo i dati dell’UNEAC, sono attivi circa 500 complessi circensi di varie categorie. Gli imprenditori più strutturati sono senza dubbio i Fuentes Gasca a cui si possono ricondurre una trentina di circhi (alcuni dei quali sono però attivi per lo più all’estero). Altra realtà importante è quella del Circo Atayde, i cui proprietari, però, preferiscono concentrarsi su di un solo complesso, il quale è in questi giorni anch’esso a Ciudad de Messico.
Ovviamente si tratta di una realtà geografica e sociale assai diversa dalla nostra. Gli Stati Uniti Messicani (questo il nome ufficiale) sono 32 per un totale di circa 112 milioni di abitanti spalmati su una superficie di quasi due milioni di chilometri quadrati. È considerata la tredicesima economia mondiale, ma con una distribuzione del reddito assai diseguale. Però molte particolarità del mercato risultano essere simili a quelle italiane, come nota lo stesso Alvarez, per altro ingaggiato in gioventù come trapezista presso il nostro Moira Orfei e quindi conoscitore delle caratteristiche del “sistema circo” italiano. Anche qui esistono la presenza sul mercato è assai eterogenea con grandi complessi da oltre 2.500 posti con spettacoli di buon livello, fino a piccoli tendoni di famiglia. Ci sono delle analogie con l’Italia anche per quanto riguarda l’uso dei nomi. Abbondano i finti Atayde e i nomi oriundi. Ci sono anche qui concorrenze complesse che a volte logorano la sana gestione dell’impresa, con grandi città che in alcuni momenti ospitano sette o otto complessi contemporaneamente.
Big Boy, l'enorme elefante africano presentato da Walter Fuentes Gasca
Big Boy, l’enorme elefante africano presentato da Walter Fuentes Gasca
In alcuni casi i competitori si rincorrono lungo il paese facendo prevalere il desiderio di danneggiare il “rivale” piuttosto che migliorare il proprio status. Anche qui la gestione dei complessi appartiene a famiglie che si occupano di questo da generazioni, e l’importanza data al nucleo famigliare è molto simile a quella che esiste da noi e comunque in tutta l’Europa del centro-sud.
Una grande differenza riguarda il periodo migliore per gli affari, in Messico è proprio l’attuale, dai primi di luglio ai primi di settembre, che coincide con le vacanze scolastiche. Un po’ come da noi il Natale.
Evidentemente i problemi della categoria sono simili ovunque. L’UNEAC sta infatti combattendo contro le associazioni di animalisti che pretenderebbero di imporre un circo senza animali, anche qui con numerose contraddizioni e soprusi riguardo al diritto al lavoro, all’eguaglianza e ad altro a cui sono ben abituati anche i circensi italiani. Di recente l’associazione ha conseguito un ottimo risultato riguardo alla scolarizzazione. Un po’ sul modello italiano degli anni ’70 il Ministero dell’Istruzione invia dei maestri e professori per seguire i bambini dei circhi. A carico delle imprese restano le pure spese di viaggio, vitto e alloggio.
Pare, invece, che sia molto più facile gestire un’azienda dal punto di vista burocratico. Non è difficile trovare aree ed ottenere le relative autorizzazioni e i costi di gestione relativi, per esempio, agli allacciamenti dell’energia elettrica e della fornitura d’acqua sono sostenibili. Così come sono più affrontabili quelli relativi all’investimento pubblicitario.

Lo spettacolo del Clown dei Clown
david-larible-messicoNon hanno badato a spese pubblicitarie i Fuentes Gasca per lanciare lo spettacolo di David Larible. Del resto David qui in Messico è forse ancora più conosciuto che da noi. Viene fermato per strada (anche struccato) per una foto o un autografo. Pare sia scoppiata una David-mania. Anche per questo quando entra in pista è accolto da un boato di entusiasmo ancora prima che si produca in alcunché. Lo spettacolo è ovviamente concentrato sulla sua figura e prende il via con il suo ormai classico opening. L’ingresso di un goffo inserviente di pista che si trasforma in clown grazie all’aiuto di tutti i componenti del cast che gli portano accessori per vestirsi o truccarsi ognuno usando alcune delle proprie abilità. Così la trapezista arriva sino in cupola per prendere la giacca appesa lassù e portargliela. E il giocoliere gli fa arrivare giusto in testa il suo cappellino alla Jackie Coogan. Il tutto sulle note di un dinamico medley delle musiche di Nino Rota.
black-roses-messicoIl cast è composto dai Black Roses, un gruppo di giovani artisti ungheresi che presentano un numero di acrobati eccentrici ed uno di monociclo rivisto in stile italiano con tanto di coppole e allegre musiche come Cocorito (di Renzo Arbore) o Buona sera signorina (Buscaglione). Poi la talentuosa Natalia che inizia la propria performance cantando e suonando il violino a testa in giù appesa al suo tessuto. Il trio Momento di Passione, con un’insolita ma convincente formazione di due donne porteur ed un uomo agile ed un buon repertorio di esercizi di equilibrismo presentati sulle note di Cercami (Renato Zero), interpretata per l’occasione dal vivo dallo stesso David. Poi ancora il Duo Kratos, alle cinghie aeree e coefficiente di difficoltà notevole e ottime prese ai denti. Un numero ospite della famiglia dei Fuentes, Big Boy, un enorme elefante africano, con una presenza scenica incredibile, presentato da Walter Fuentes Gasca. Un corpo di ballo di otto ballerine in vari interventi. Infine il giocoliere ungherese Kristian Kristof. Questo artista è forse al culmine della propria crescita artistica, l’esperienza maturata in anni di carriera ai massimi livelli lo rende capace di conquistare il pubblico anche grazie alle notevoli routine di manipolazione di palline, cappelli e scatole di sigari, con le quali esegue un’impeccabile tripla piroetta. Presenta, in realtà con pochissimi interventi, il giovane Louis Fuentes Gasca.
Attorno a tutto ciò la poesia e la comicità di David Larible che non si risparmia e presenta sei dei suoi maggiori successi: l’acqua, il sacchetto, i campanelli, gli strumenti musicali (con lo stesso Kristof come spalla), l’orchestra e per finire l’Opera Lirica. I riferimenti all’Italia si sprecano, con musiche e stili provenienti direttamente dai più classici repertori lirici e concertistici nostrani. E, al termine, lo strucco. Il clown che ritorna inserviente. Davvero un momento toccante.
david-larible-spettacolo-messicoIl successo è enorme con risate e gridolini per tutto lo spettacolo e una convinta standing ovation finale. E al termine code di fans alla ricerca di poter anche solo salutare il proprio beniamino. Gli operatori del settore presenti pronosticano un successo su tutta la durata della permanenza a Città del Messico.
Come accennato in uno scorso articolo l’evento è stato afflitto dal recentissimo lutto della famiglia Fuentes Gasca, con la scomparsa di Jueventino. Il funerale si è svolto la mattina dopo il debutto. Ancora una volta il circo si fa metafora della vita che continua dopo la morte. La bara era esposta negli uffici del circo, a pochi metri dal tendone. Sono accorse centinaia di visitatori, la maggior parte circensi, che provenivano da tutto il Messico e avevano magari dovuto sospendere la propria attività per rendere l’estremo saluto ad un loro collega. Ecco, questa è un’altra analogia con l’Italia. Il forte senso di appartenenza ad un gruppo sociale che si ritrova unito nei momenti più importanti ed estremi.

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