di Rocco Maggiore
Si è concluso il progetto di Mosaico Errante e Ente Nazionale Circhi, con la direzione scientifica di Alessandro Serena, patrocinato da Ministero della Cultura, Festival International du Cirque de Monte-Carlo, Fédération Mondiale du Cirque, Européan Circus Association e che ha goduto della collaborazione con Circusfans.eu, Club Amici del Circo, CEDAC – Centro Educativo di Documentazione delle Arti Circensi e Open Circus. Un viaggio attraverso interviste, racconti e video che hanno fatto rivivere i successi dei nostri campioni del circo.
Un percorso che per tutto l’autunno ci ha accompagnato e che ha ottenuto un buon seguito, registrando un aumento significativo delle interazioni sulla pagina Facebook dell’Ente Nazionale Circhi, con commenti, condivisioni, ricordi personali di chi ha avuto modo di conoscere e lavorare con i personaggi raccontati, sembra una banalità, ma di questi tempi non lo è, perché avere movimentato i canali social in modo costruttivo, con momenti di reale condivisione può essere considerato uno dei meriti di questa esperienza. Non solo, il progetto l’Italia a Monte Carlo ha dato nuova vita a questo sito, rinnovato per l’occasione, e al suo ricco archivio, perché grazie alla sua veste più funzionale gli utenti trovano maggiore facilità nel reperire i contenuti e nel fruire dei contenuti multimediali.
Molteplici le storie raccontate. Dal primo Oro conquistato da Giuseppe Nones, al recordman del Principato Flavio Togni con il passaggio di testimone a suo figlio Bruno, ai successi di David Larible e poi tutti gli altri: Lara e Stefano Nones Orfei, i fratelli Pellegrini, il quadruplo di Michael Martini, le incredibili sorelle Kolev Vulcanelli, i Royal Brothers Davis e Ronny Dell’Acqua, la magia dei pappagalli di Alessio Fochesato, le acrobazie della famiglia Nicolodi fino evoluzioni vocali di Willer, la carriera multiforme dei fratelli Errani, dall’acrobazia ai numeri equestri. I cavalli di Alex Giona e di Vinicio Canestrelli Togni, gli elefanti di Elvis Errani, e poi la comicità di due veterani come Gianni e Daris Fumagalli, la lunga storia della famiglia Casartelli. In alcune occasioni è stato possibile anche incontrare gli artisti per delle video interviste che si sono rivelate essere tra i contenuti più apprezzati: sentire nella voce dei nostri artisti l’emozione della vittoria, l’onore di partecipare alla più famosa manifestazione circense del mondo e quello di essere accolti dal Principe Ranieri e dalla sua famiglia, è un valore aggiunto che il pubblico ha accolto con grande favore. E anche il prezioso archivio dell’Almanacco del Festival di Monte Carlo, pazientemente raccolto negli anni dal portale Circusfans, nostro content partner, ci ha permesso di rivedere le esibizioni che hanno fatto grande il nostro circo. Proficua e sentita la collaborazione con il Club Amici del Circo, in particoloare cogliamo l’occasione per ricordare la figura di Flavio Michi, diventato un esperto di statistiche sulla manifestazione monegasca e non solo.
Il momento in cui si solleva la statuetta del Clown d’Oro è solo l’apice di un lavoro che spesso dura anni, di una preparazione costante e questo è emerso in ogni articolo e in ogni racconto, nulla si ottiene senza impegno. E anche questi risultati ottenuti da questo progetto speciale sono la summa di un ventaglio di professionalità ed esperienze che insieme hanno costruito qualcosa di speciale, che ha saputo conquistare il cuore dei lettori.
Conclusa un’esperienza, ora, se ne apre un’altra. Dal mese di febbraio su questo sito e su Facebook partirà “Un Circo per Tutti” che prende le mosse dall’omonimo progetto dell’Ente Nazionale Circhi. Verranno pubblicati diversi articoli – che usciranno anche sulla rivista Circo – sulle esperienze di circo sociale, con interventi di artisti, formatori e studiosi dedicati all’inclusione, a progetti di recupero sociale, alle nuove possibilità di accesso agli spettacoli per gli spettatori diversamente abili, ma anche a progetti artistici in cui tutti possono prendere parte. Un caleidoscopio di realtà nel quale il circo mostra tutta la sua forza e la sua natura di luogo di accoglienza e condivisione.