I circhi lo sanno bene. Trovare aree pubbliche e amministrazioni comunali pronte a concederle non è più scontato. Anzi, negli ultimi anni si è fatto sempre più difficile. E ciò nonostante sia vigente dal 1968 una legge dello Stato che obbliga i Comuni a mettere a disposizione le aree pubbliche, che vanno individuate di anno in anno, nonostante decine di sentenze dei Tar e nonostante circolari del Ministero dell’Interno che parlano molto chiaro al riguardo (anche le Amministrazioni che non le hanno individuate devono comunque mettere a disposizione spazi idonei, perché “la mancata attuazione da parte del Comune delle direttive stabilite dalla legge n. 337/68, non può incidere sulle giuste aspettative dei titolari di attività circensi, considerata la funzione sociale di queste sancita dall’art. 1 della legge n. 337/68 citata e considerata, altresì, la giurisprudenza consolidata del T.A.R. e del Consiglio di Stato in tema di tutela dell’iniziativa privata, secondo la quale è illegittimo il provvedimento di diniego o di revoca di una autorizzazione fondato su ragioni di ordine urbanistico o di pubblico interesse, qualora il Comune non provveda ad assegnare altra area disponibile”, ha chiarito il Ministero).
Un caso recente merita di essere segnalato, ed è quello del Comune di Chioggia. Qui il Circo Grioni è stato “rimbalzato” più volte prima di ottenere l’agognata autorizzazione. E’ stato necessario l’intervento dell’Ente Nazionale Circhi per ottenere il risultato, che, va detto, è stato raggiunto anche grazie ad un sindaco che si è dimostrato di parola, rispettoso della legge e delle imprese del nostro settore.
Tutto è bene quel che finisce bene, e anche da questo sito vogliamo esprimere al sindaco di Chioggia un “grazie” riconoscente.