“Il traffico, come la vita, è un grande circo che va in scena ogni giorno. Ogni partecipante ha il suo ruolo, i suoi tempi scenici e il suo obiettivo; bisogna che tutto funzioni al meglio perché si arrivi alla fine dello spettacolo senza intoppi. Anche i clown più esuberanti devono essere professionisti molto seri”. Con queste parole Oliviero Toscani spiega il senso della campagna di educazione stradale che ha realizzato, da grande comunicatore quale è, per Ania, la fondazione per la sicurezza stradale. Un altro esempio di come il circo sia davvero un linguaggio universale. “Il clown è una figura tanto familiare quanto ambigua, semplice e complessa, nata per farci “divertire” ma che può finire dritto nella tragedia (come spesso avviene in automobile). L’utilizzo di questa immagine vuole avere un impatto fortemente emozionale: serve a far riflettere e richiamare alle conseguenze che si possono causare se non si possiede una coscienza consapevole quando si è alla guida”, spiegano da Ania. Il cui presidente, Aldo Minucci, aggiunge: “Le strade italiane sono fra le più pericolose d’Europa e gli incidenti stradali nel nostro Paese continuano a rappresentare un’emergenza sociale. Con questa nuova campagna vogliamo far capire che, sulla strada, una guida irresponsabile può avere conseguenze drammatiche”. Nell’ultimo anno in Italia, a causa degli incidenti stradali, hanno perso la vita ogni giorno 11 persone, in totale 3.860 morti. I feriti sono stati oltre 900 mila nell’ultimo anno, 100mila dei quali hanno riportato invalidità permanenti gravi. Sulle strade sono a rischio non solo i 40 milioni di automobilisti, ma anche i passeggeri, i motociclisti, i ciclisti e i pedoni. L’Italia è, infatti, il primo Paese in Europa per percentuale di morti sulle due ruote, il terzo per i pedoni e i ciclisti.
Bella l’idea, nobilissimo e importante l’obiettivo. Forse però, visto che al circo ci si è ispirati, lo slogan avrebbe potuto essere meno serioso e comunque avrebbe potuto giocare fino in fondo sulle due facce del clown (e troppo serioso è anche lui in questa campagna che lo presenta troppo funebre): nel circo della strada puoi piangere e far piangere, ma puoi anche ridere e far ridere. Dipende da te (pedone, automobilista, ciclista, motociclista …)