di Raffaele De Ritis
In una nuova uscita editoriale la raccolta unica di oltre cinquecento manifesti dei circhi italiani. Vere e proprie opere d’arte entrate nell’immaginario collettivo per estetica e suggestioni visive. Raffaele de Ritis raccontando il libro “Il Circo Colorato – Gli artisti e le meraviglie del manifesto di circo italiano” di Jovan Andric coglie l’occasione per ripercorrere la storia dell’evoluzione dei poster diventati simbolo dei complessi nostrani.
Come in ogni campo del collezionismo cartaceo anche il manifesto di circo ha i propri appassionati sparsi per il mondo. Gli antichi manifesti litografici (1880-1930 circa) sono oggi opere d’arte col valore di parecchie migliaia al pezzo, concentrate in un’élite di musei, collezionisti privati e proibitive boutique o vendite di case d’asta. La produzione della seconda metà del Novecento, invece, resta a noi grazie a uno stuolo di appassionati in cui la conservazione feticista é legata al ricordo personale della passione di spettatore. I social e Ebay hanno reso meno anonima la rete planetaria di buste e francobolli con cui le tracce cartacee di circhi perduti continuano a migrare da un continente all’altro. Di questo materiale, la produzione italiana resta tra le più affascinanti anche per appassionati stranieri : e due o tre di essi sono diventati i veri custodi del nostro patrimonio.
Uno di essi è Jovan Andric il cui libro Il Circo Colorato – Gli artisti e le meraviglie del manifesto di circo italiano, rappresenta una vera innovazione nell’editoria circense. In primo luogo per il progetto dell’opera che intreccia la profondità emotiva del percorso autobiografico alla ricchezza della documentazione visiva. Poi per l’approccio, il cui taglio ha un minimo di principio scientifico sapendo restare leggero come un libro di fiabe. E infine per la qualità editoriale, dalla carta al design, grazie anche alla fiducia di un coraggioso editore circense olandese, Leender Bedjin per la propria firma Becom. Il volume, prettamente visivo, raccoglie in 250 pagine circa 500 illustrazioni. L’autore, Jovan Andric è un grafico che vive a Montréal, ma è nato a Belgrado, dove all’epoca della sua infanzia (alla fine degli anni ’70) passavano regolarmente i circhi italiani. Ed è a causa di un curioso trauma emotivo infantile legato a un manifesto del circo Moira Orfei, che nasce la passione ossessiva verso i manifesti italiani di circo. E non si sa come, si stenta a indovinare tramite quali oscuri canali, l’autore è riuscito ad accumulare al di là dell’oceano, pezzo per pezzo, una collezione incredibilmente specifica sul tema. E, cosa rara in questo tipo di collezionismo, nel suo progetto dominano l’analisi e la curiosità, legate non solo ai circhi ma anche a un aspetto fino ad oggi trascurato: l’estetica dell’illustrazione e gli autori.
Verso il 1970 il design e l’industria tipografica italiana raggiunsero vette mondiali. Se le grandi agenzie pubblicitarie ricorrevano a capolavori di astrazione grafica, il mondo del cinema approfondiva l’immediatezza dell’iperrealismo formando una serie di pittori che saranno subito adottati dai primi grandi circhi italiani. Per l’Italia era un settore nuovo. In origine, l’illustrazione circense ebbe la sua esplosione all’alba del Novecento, con i modelli statunitensi e francesi, e poi con l’immensa produzione tedesca di Friedlander. Dopo la guerra, gli illustratori e i tipografi francesi sono i primi a fornire una grande produzione illustrata a basso costo al proliferare dei circhi itineranti, e negli anni ’50 e ’60 ad essi segue la Spagna. I primi circhi italiani a dotarsi di manifesti colorati si affidano inizialmente a un tipografo milanese, Scarabellini (divenuto poi Scarabeo e infine Fiorin), che già serviva l’avanspettacolo: sono illustrazioni semplici, dal gusto popolare, spesso affidate a un pittore di cartoline per militari o libri per l’infanzia, Gil (Emilio Gilardi). Alla fine degli anni ’60 Fiorin coinvolge un pittore di cinema, Marcello Colizzi, che lascerà il segno con soggetti iconici non solo in Italia. Nel decennio successivo, emerge il tipografo romano Fraire che affida il circo a Renato Casaro, il più grande illustratore di cinema, al servizio dei maggiori circhi italiani, e in seguito Bruno Napoli (autore di tutti i poster italiani della Disney). E’ una nuova epoca d’oro per il circo “a pennello”: attraverso questi autori e un team di grafici, Fraire diventa il punto di riferimento di tutto il circo europeo. I soggetti iconici sono gli stessi ad essere clonati oggi dopo mezzo secolo.
La particolarità del libro di Andric è proprio quella di scorrere il tema attraverso capitoli dedicati ai pittori. In almeno due casi (Colizzi e Napoli), l’autore ha ottenuto la collaborazione degli eredi, potendo pubblicare bozzetti e studi preparatori, per farci scoprire così la meticolosa genesi artigianale di un’arte oggi ormai azzerata da photoshop. Altri due artisti sottratti dal libro all’anonimato sono Franco Picchioni e Aller (Giovanni Alessandri) : questi, maestri dell’illustrazione cinematografica degli anni ’80, diffondono anche nel circo la tecnica dell’aerografo e l’estetica fantasy. Completano poi il libro sezioni su artisti minori o opere anonime. Da questa poderosa opera emerge un mondo parallelo a quello della realtà circense: illustrazioni di universi e personaggi surreali, che quasi mai apparivano in pista: un eden mai esistito in verità, harem e bestiario, ai confini con Hollywood, con cui circhi sia enormi che minuscoli promettevano la trasfigurazione in carne e ossa di sogni a colori. Poi, sotto i riflettori, la promessa di un’odalisca, di un pellerossa o di un coccodrillo erano comunque mantenute. Il Circo Colorato racconta l’arte con cui si promettevano i sogni per tutte le tasche di un’Italia dai toni altrimenti grigi; un’ Italia che nei suoi anni più tesi ebbe il circo, e i suoi manifesti a dipingere le città, come balsamo di sogno e speranza. Quest’opera è dunque una testimonianza fondamentale. Prima che il volume vada esaurito, è assolutamente consigliato a chiunque abbia una forma di interesse verso il circo. È una scatola di sogni, che ha il proprio posto non solo nelle biblioteche di chi ha conosciuto quel mondo, ma anche delle nuove generazioni che si avvicinano al circo (come spettatori o operatori): perché sono sempre le mitologie a nutrire le civiltà.
Il Circo Colorato – Gli artisti e le meraviglie del manifesto di circo italiano di Jovan Andric è disponibile presso l’editore Becom https://becom.ever-idee.nl/infopaginacircocolorato al prezzo di 64.95 Euro.